L' Immagine che uccide
La violenza come spettacolo dalle Torri gemelle all’Isis
Pubblicazione:
10 aprile 2017
Edizione:
1
Pagine:
144
Peso:
150 (gr)
Collana:
P6 Lapislazzuli
Formato: 112x180x8 (mm)
Confezione: Brossura con bandelle
EAN: 9788810558881
9788810558881
Ultima ristampa:
11 dicembre 2017
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Descrizione
Un’immagine può uccidere? Può rendere assassini? Può essere considerata responsabile di crimini e di delitti?Dall’attacco alle Torri gemelle dell’11 settembre 2001 alle stragi dell’Isis il terrorismo si è impossessato dello spazio mediatico. La morte distribuita ciecamente e l’esibizione dei gesti più selvaggi vengono proposti, come in una performance, non solo ai governi e ai vertici militari, ma anche al pubblico inorridito e affascinato che guarda la televisione e naviga su YouTube.
Le battaglie che si svolgono sugli schermi orientano i cittadini a pensare il visibile e l’invisibile come legami determinanti nell’analisi politica. Per questo è necessario prendere sul serio la formazione degli sguardi, comprendere che cos’è un’immagine, quali rapporti intrattiene con la violenza e quali possibilità le restano di offrire libertà a una comunità non criminale.
Le battaglie che si svolgono sugli schermi orientano i cittadini a pensare il visibile e l’invisibile come legami determinanti nell’analisi politica. Per questo è necessario prendere sul serio la formazione degli sguardi, comprendere che cos’è un’immagine, quali rapporti intrattiene con la violenza e quali possibilità le restano di offrire libertà a una comunità non criminale.
Sommario
Introduzione. I. La storia violenta delle immagini. II. Incarnare, incorporare, personificare sullo schermo. III. Immagini di guerra e performance.
Note sull'autore
Marie José Mondzain è filosofa e direttrice di ricerca al Centre national de la recherche scientifique (CNRS) di Parigi. Specialista di arte e immagini, si è occupata dell’iconoclastia bizantina e di rappresentazioni moderne. Tra i suoi libri tradotti in italiano: Immagine, icona, economia. Le origini bizantine dell’immaginario contemporaneo (Jaca Book 2006) e Il commercio degli sguardi (Medusa 2011).