CREDO IN DIO FONTE DI VITA. Una fede ecologica
2025/5, p. 39
«Creatore del cielo e della terra»? Parole che sembrano una sfida al tempo della modernità. Eppure, non possiamo farne a meno, per abitare nella fede il mondo.
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Testimoni
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Simone Morandini
Credo in Dio fonte di vita
EDB 2025, € 18,00
Per il box di sintesi:
«Creatore del cielo e della terra»? Parole che sembrano una sfida al tempo della modernità. Eppure, non possiamo farne a meno, per abitare nella fede il mondo, dono prezioso affidato alla nostra cura, ma anche spazio di interrogativi forti per il credente. L'autore offre uno sguardo nuovo su una dimensione della fede cristiana spesso lasciata sotto traccia, ma essenziale in un tempo di crisi socio-ambientale. Si tratta della fede nell’atto creativo del Dio trino e della prospettiva ecologica che a partire da essa dispiega.
ANNA MARIA GELLINI
«Dire Creazione è ben più che dire natura, perché a questo termine si aggiunge il riferimento chiave a un essere dell’ordine dell’amore, secondo una logica di dono e di gratuità». «Perché davvero confessare il Creatore significa in primo luogo guardare a quell’amore fondante da cui proviene il mondo stesso e che si indirizza a tutte le cose che sono; significa ritenere che non vi sia altra origine per esse, se non una tenerezza che si rivolge a ogni creatura» (p. 130).
Morandini, esperto in teologia della creazione ed etica ambientale e impegnato nel dialogo ecumenico e interreligioso, offre ai lettori un testo articolato in otto capitoli che uniscono una sfida affascinante sul piano intellettuale a una sapiente esplorazione teologica e di fede del mistero di Dio e della lettura del mondo nella sua luce. Ogni passaggio è orientato a riflettere sull’agire personale e sociale, determinante per abitare umanamente il nostro tempo su questa Terra. I primi capitoli esplorano le radici bibliche su Dio creatore, nel Primo e Nuovo Testamento. Seguono poi due capitoli che propongono le voci di filosofi, pensatori e autori come Ireneo, Basilio, Agostino, Tommaso, Bonaventura e Calvino, che più hanno contribuito a far maturare la comprensione di questo tema. Gli ultimi tre capitoli aprono «alla sfida esigente del dire il Creatore nel tempo della modernità» (pp. 12; 115-125); al richiamo alla libertà e responsabilità per essere umani nel creato (pp. 139-147); alla necessaria consapevolezza del male presente nel mondo, specie in relazione alla cura della casa comune. L’Autore conclude il suo prezioso lavoro stimolando la riflessione su questioni aperte: il dialogo interreligioso come laboratorio di pace e di scelte condivise, una rinnovata etica sociale, «un’ecospiritualità che voglia respirare in sintonia con la Terra» (p. 160), «un agire di cura lucido e lungimirante», innestato nella speranza, «coltivando futuri possibili» (p.161).