Valenzisi Manuel
LA VOCAZIONE PERSONALE
2025/4, p. 28
Prima di ogni scelta su come vivere la propria appartenenza a Dio c’è un fatto fondamentale: Dio ti ha scelto, ti ha chiamato per nome e tu ci sei!

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SCELTE DI VITA
La vocazione personale
Prima di ogni scelta su come vivere la propria appartenenza a Dio c’è un fatto fondamentale: Dio ti ha scelto, ti ha chiamato per nome e tu ci sei!
FR. MANUEL VALENZISI
Qual è la tua vocazione personale?
Forse, a questa domanda, penserai subito a una scelta di vita: sei sposato, consacrato, oppure senti la chiamata al matrimonio o alla vita religiosa? Ma non è di questo che sto parlando. Mi riferisco a ciò che il gesuita Herbert Alphonso descrive nel suo libro La vocazione personale. Trasformazione in profondità per mezzo degli esercizi spirituali (Centrum Ignatianum Spiritualis, Roma, 1991), un testo che consiglio vivamente a chi desidera approfondire l’argomento.
Dio non ci conosce in modo generico, come una massa indistinta, ma ci conosce per nome e ci ama personalmente. Nella Scrittura la vocazione non è identificata, come poi è avvenuto e ancora spesso viene fatto, con le «vocazioni paradigmatiche» al matrimonio e al celibato<p> Per approfondimenti rimandiamo al nostro studio M. Valenzisi, <i>Matrimonio e celibato. Per una teologia nuziale del cristiano</i>, Eupress FTL-Cantagalli, Siena, 2024. <p/>.
Prima di ogni scelta su come vivere la propria appartenenza a Dio c’è un fatto fondamentale: Dio ti ha scelto, ti ha chiamato per nome e tu ci sei!
La nostra vita stessa è già una risposta a una chiamata divina: Dio ha detto, e tu esisti.
La prima vocazione è la tua vita! Ma la tua esistenza non è semplicemente il fatto che ci sei come uomo o donna, ma concretamente che sei tu, proprio come sei, ad essere stato voluto e pensato dall’eternità! Tu, con il tuo temperamento irascibile e collerico, malinconico, flemmatico o sanguigno<p> Cf. P. Salvatori, <i>Dono e impegno: Un cammino tra temperamenti e virtù</i>, Amazon, Roma, 2023. <p/>, tu con il corredo di pregi e difetti che hai e che, lasciandoti lavorare dallo Spirito Santo, puoi metterli a servizio del Regno di Dio. Ma c’è di più. Dio non ci crea e poi resta silente nell’alto dei cieli, Dio si è fatto carne nel suo Figlio Gesù e nello Spirito Santo ci parla, abita il nostro cuore e ci attira irresistibilmente verso il Padre. Ma c’è di più. Ciascuno, vivendo questa relazione unica e irripetibile con Dio, scopre di essere una missione su questa terra che solo lui può compiere, meglio, che solo lui può vivere. La missione che sei non è qualcosa che devi realizzare, ma è la vita nuova che sei chiamato a vivere e quindi, di conseguenza, a portare agli altri. È la tua vocazione personale.
La vocazione personale è la manifestazione di un tratto di Dio. Tutte le vocazioni personali trovano il loro compimento in Gesù Cristo. Egli le ha rivelate tutte e, vivendo in noi (Gal 2,20), le manifesta attraverso di noi. Siamo tutti differenti e ciascuno porta nel mondo un tratto particolare del volto di Gesù, della sua Persona che vive in noi: «vi è una sfaccettatura della personalità di Gesù Cristo, un volto di Gesù Cristo, che è proprio di ciascuno di noi, di modo che ognuno di noi può in tutta verità parlare del “mio Gesù” – non soltanto in modo “devoto”, ma in un profondo senso teologico e dottrinale»<p> A. Herbert, <i>La vocazione personale. Trasformazione in profondità per mezzo degli esercizi spirituali</i>, Centrum Ignatianum Spiritualis, Roma, 1991, 34. <p/>. Avviene come la luce del sole riflessa dai pianeti: la fonte della luce è una, ma tutti i pianeti la riflettono e ciascuno lo fa in modo diverso, a misura della propria conformazione e della propria storia. È Cristo la luce del mondo (Gv 8,12), ma anche noi, perché Lui vive in noi, siamo la luce del mondo (Mt 5,14).
C’è un volto del Padre rivelato dal Figlio che ti riguarda più degli altri, che è stato e continua ad essere per te il tuo vangelo, la buona notizia che illumina il tuo cuore, la tua medicina, il tuo rifugio, la tua consolazione: Dio è buono, Tu non sei mai solo, Io sono la luce, Io sono con te, amore che perdona, tu sei mio figlio, Io sono la Verità, nessuno ti condanna. Queste sono solo alcune delle espressioni diventate carne nella tua storia dalle quali riparti ogni volta che sei afflitto, ogni volta che cadi.
Questa Parola, è la tua Parola, è il «tuo Gesù» e molto probabilmente sarà l’indicazione più chiara per scoprire la tua vocazione personale, cioè il significato particolare dell’esistenza che è il tuo proprio, quello che riguarda te personalmente, quello che solo tu, nel tuo modo proprio, sei chiamato a vivere.
Essere la bontà di Dio nel mondo, essere la sua Presenza, essere la sua Luce e bellezza, essere la sua Gioia, essere segno della sua difesa, della sua Paternità e Maternità, essere consolazione, sono solo alcune delle vocazioni personali di ciascuno. Ovviamente in parte le viviamo tutte, ma ce n’è una che è la tua e che solo tu puoi essere.
Come si scopre la propria vocazione personale?
Herbert ha scoperto la sua unicità in un ritiro di esercizi spirituali nel 1965, arrivando a rendersi conto che «il discernimento di quel più intimo e vero “io” è l’autentico, più profondo e radicale significato della “elezione” che è il traguardo degli Esercizi ignaziani»<p> A. Herbert, <i>La vocazione personale. Trasformazione in profondità per mezzo degli esercizi spirituali</i>, 14. <p/>.
Questo non significa che solo gli esercizi siano l’unico modo per scoprire la propria vocazione personale, ma certamente essendo un tempo di silenzio e preghiera sono un luogo privilegiato per scoprire il significato unico e irripetibile della propria chiamata.
Certo è che non esiste un metodo unico e universale per riconoscere la vocazione personale perché le cose di Dio non seguono mai schemi rigidi e sono sempre personali.
Esistono però dei segnali, come le indicazioni che si trovano lungo un sentiero di montagna. Possono essere ignorati, necessitare di conferme, oppure diventare chiari solo col tempo. Quando il percorso si apre e la cima diventa visibile, tutto diventa più chiaro: la meta e, con essa, la tua vocazione personale.
I segnali disseminati nella tua storia hanno bisogno di essere riconosciuti, accolti e verificati. Non emergono in modo immediato, ma richiedono tempo e discernimento. Lasciati guidare dallo Spirito Santo, che illumina il tuo cammino e ti aiuta a fare memoria della presenza del Signore nella tua vita. Affidati a Maria, la «piena di grazia», che con la sua tenerezza e presenza materna ti accompagna nella scoperta della tua vocazione personale. Gesù desidera manifestarsi attraverso di te e rivelarsi al mondo con il tuo volto e la tua vita.
Ci sono parole della Scrittura che ti attraggono in modo particolare e risuonano nel tuo cuore con intensità, soprattutto nei momenti difficili. Forse hai già riconosciuto versetti che ti accompagnano e ti donano forza e speranza. Mi viene in mente una persona che, un giorno, ascoltò con fede in confessione questa Parola: Dio è buono: quella frase trasformò la sua esistenza. Oppure un’altra che, ascoltando senza resistenze la mamma che le diceva: Questo è il Maligno, fu liberata da una presenza opprimente.
La tua preghiera personale è il luogo in cui sperimenti più profondamente l’amore di Dio. Oltre alla partecipazione ai sacramenti e alla liturgia delle ore, hai momenti in cui senti la sua presenza più viva: forse nell’adorazione eucaristica, nella lectio divina, nella contemplazione della croce, nel canto di lode o in una semplice preghiera del cuore. È importante riconoscere quale di questi modi ti permette di entrare più facilmente in comunione con Lui.
Nella vita di Gesù e Maria ci sono episodi o atteggiamenti che ti colpiscono più di altri. Magari alcuni momenti del loro cammino ti parlano in modo speciale, suscitano in te emozioni profonde o ti attirano senza un motivo apparente. Questo può essere un segnale importante per comprendere meglio il tuo percorso di fede e la tua missione nel mondo.
Anche le Beatitudini evangeliche parlano in modo differente a ciascuno. Alcune ti toccano più profondamente, indicandoti la strada da percorrere e rivelando un aspetto specifico della vita cristiana che ti riguarda più da vicino.
Le opere di misericordia, sia corporali che spirituali, rivelano la tua vocazione al servizio e alla carità. Alcune di esse ti attraggono più delle altre e diventano il modo concreto attraverso cui Dio ti chiama ad amare gli altri.
Durante l’anno liturgico, ci sono tempi che vivi con maggiore intensità rispetto ad altri. Forse l’Avvento, la Quaresima, la Pasqua o la Pentecoste suscitano in te un’attesa più profonda e una partecipazione più consapevole. Anche una festività particolare potrebbe suscitare in te una gioia speciale, come il Natale, la Pasqua, una festa mariana o la memoria di un santo che senti vicino.
La tua storia è segnata da eventi che hanno rappresentato vere e proprie svolte. Alcuni momenti, anche dolorosi, hanno cambiato il corso della tua vita e ti hanno portato a prendere decisioni importanti. Anche le esperienze più difficili, se lette con lo sguardo della fede, possono rivelarsi occasioni di incontro con Dio e generare un bene inaspettato.
Dentro di te c’è una missione unica da realizzare. Fin da bambino hai coltivato sogni e desideri di bene. Alcuni si sono trasformati nel tempo, altri sono rimasti costanti nel tuo cuore. Anche il lavoro che hai scelto, o quello che avresti voluto fare, può essere un segno della tua vocazione. Ogni esperienza, anche quella che ti sembra più lontana, può contribuire a plasmare il tuo cammino.
Le persone che incontri possono diventare modelli e punti di riferimento per la tua crescita spirituale. Forse c’è qualcuno che ti ha ispirato e che vorresti imitare in alcuni aspetti della sua vita.
Anche la vita dei santi può esercitare su di te una particolare attrazione. Alcuni di loro ti affascinano, ti parlano, ti ispirano. Magari c’è un santo a cui ti rivolgi nei momenti di difficoltà o quando hai bisogno di prendere decisioni importanti.
Se porti il nome di un santo, potresti scoprire qualcosa della sua vita che risuona profondamente in te. Anche il santo festeggiato nel giorno del tuo compleanno può offrire spunti di riflessione sul tuo cammino.
Forse c’è un santuario o un luogo di pellegrinaggio che senti particolarmente caro. La visita a questi luoghi diventa spesso un’esperienza di grazia e discernimento, un’occasione per rinnovare il tuo legame con Dio e ritrovare chiarezza nella tua vocazione.
Scoprire la propria vocazione personale ti darà la possibilità di conoscere meglio la volontà di Dio nella tua vita. Ti fornirà preziose indicazioni circa la tua sensibilità da affinare, la posizione esistenziale da favorire e il criterio di discernimento che orienterà le tue scelte. Se, per esempio, la tua vocazione personale è quella di consolare, di essere buona notizia, di portare la gioia, la verità, di essere luce ecc., allora sarà importante orientare la preghiera, l’apostolato, i gesti di carità con questa particolare disposizione che è quella nella quale il Signore ti ha incontrato e vuole, attraverso di te incontrare i fratelli e le sorelle.
È fondamentale confrontarsi con una guida spirituale, perché il Maligno, come fece con Adamo ed Eva, cercherà di insinuare in noi la tentazione di appropriarci della nostra vocazione personale, trasformandola da dono ricevuto in qualcosa da possedere e gestire a nostro piacimento. Il rischio è quello di volerla vivere secondo la nostra volontà, senza lasciare spazio al discernimento della Chiesa e al consiglio di chi ci accompagna, dimenticando che ogni autentica chiamata è sempre accolta, mai pretesa. Sarà allora essenziale lasciarsi purificare dal Signore attraverso la realtà e i fratelli, affinché tutto, anche ciò che sentiamo più nostro, sia vissuto non come un possesso, ma come un dono da accogliere e offrire con gratitudine. Solo così Dio potrà operare meraviglie, perché sarà Lui a fare attraverso di noi.
A ciascuno il compito di approfondire la vocazione personale per poter rispondere con certezza e fiducia al Signore come fece Samuele: «Mi hai chiamato, eccomi!» (1Sam 3,5), o come Isaia: «Eccomi, manda me» (Is 6,8).