Adriano Giorgio
Le giovani coppie tra famiglia e carriera
2025/2, p. 21
Nel momento in cui decidono di dare avvio al loro progetto di vita e costituire una famiglia, i giovani di oggi trovano molto complesso coniugare la propria vita lavorativa-professionale con la vita familiare e privata.

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FAMIGLIA E LAVORO
Le giovani coppie
tra famiglia e carriera
Nel momento in cui decidono di dare avvio al loro progetto di vita e costituire una famiglia, i giovani di oggi trovano molto complesso coniugare la propria vita lavorativa-professionale con la vita familiare e privata.
GIORGIO ADRIANO
Il progetto di vita delle giovani coppie è molto cambiato rispetto alle generazioni passate; i giovani di oggi si trovano a vivere le relazioni sentimentali in un’epoca in cui le trasformazioni sociali sono all’ordine del giorno. Questo, se da un lato toglie ai giovani la possibilità di ripercorrere i passi fatti dai loro genitori, dall’altro permette loro di tendersi verso nuove possibilità ed occasioni. I mutamenti sociali forniscono la possibilità ai giovani di poter sperimentare nuovi modi di «stare insieme» e di amare, facendo apparire non più attuali i modelli relazionali di coppia appresi in precedenza, guardando le generazioni passate. La struttura stessa della famiglia tradizionale ha subito un importante processo di ripensamento e riorganizzazione. Il modello incentrato sull’uomo «breadwinner», il cui stipendio era sufficiente a garantire il sostentamento dell’intero nucleo familiare, e sulla donna «angelo del focolare» (Friedan, 1963), unica responsabile della cura della casa e della prole, è stato perciò rivisto alla luce del perseguimento di un nuovo obiettivo: la parità tra i generi (Ciccia e Bleijenbergh, 2014).
Un elemento da sottolineare è senz’altro il dato relativo al fatto che i giovani d’oggi si sposano con sempre meno frequenza; da quanto emerge da vari studi di settore, in realtà molte coppie comprese tra i 25 ed i 35 anni preferiscono convivere. A destare particolare stupore è la mancanza di fiducia nei confronti di un rapporto stabile e duraturo all’insegna di uan progettualità coniugale. I giovani vanno a convivere sempre più tardi, intorno ai 30-35 anni, poiché prima tentano di costruirsi una carriera professionale il più possibile stabile.
Nel momento in cui decidono di dare avvio al loro progetto di vita e costituire una famiglia risulta per loro molto complesso coniugare la propria vita lavorativa-professionale con la vita familiare e privata. Molti studiosi parlano di conciliazione famiglia-lavoro soprattutto per la donna, convivente, madre e lavoratrice. È per questo che è importante comprendere la definizione del termine conciliazione, che richiama alla necessità di trovare un equilibrio, un’armonizzazione tra due realtà distinte. A questo scopo è interessante il contributo di Piazza (2003) che a riguardo afferma che conciliare significa accordarsi, essere consenzienti nel pagare un prezzo. Conciliare vita privata e professionale si traduce dunque nel mettere sul piatto della bilancia i pesi diversi che questi fattori assumono nella vita quotidiana di una persona, nella consapevolezza che è necessario fare qualche sforzo perché questi tempi e mondi diversi non si schiaccino a vicenda o non si alleino per schiacciare la stessa persona, la sua identità ed il suo benessere (Piazza, 2003, p. 146).
Attività lavorativa e vita familiare
Dalla difficoltà nel gestire contemporaneamente vita familiare e vita lavorativa, in letteratura si è iniziato a parlare di «work-family conflict», concetto strettamente legato all’ingresso della figura femminile nel mondo del lavoro. A partire dagli anni ’90 in Italia si è assistito al declino del modello femminile tradizionale di casalinga-moglie e madre poiché il mondo femminile ha assunto un ruolo aggiuntivo, quello di donna-lavoratrice in carriera.
Le nostre istituzioni hanno provveduto ad emanare delle disposizioni per migliorare la conciliazione tra attività lavorativa e vita privata per i genitori, al fine di conseguire la condivisione delle responsabilità di cura tra uomini e donne e la parità di genere in ambito lavorativo e familiare.
Lo stesso Dipartimento per le politiche della famiglia ha, tra le sue competenze, quelle di sostenere la maternità e la paternità e a promuovere, incentivare e finanziare le iniziative di conciliazione dei tempi di lavoro e di cura della famiglia.
Anche il mercato del lavoro, rispetto a qualche decennio fa, è mutato radicalmente: i giovani hanno la possibilità di acquisire, tramite percorsi formativi sempre più specialistici, competenze di nicchia. Questa «iperqualificazione» professionale permette loro di accedere a degli sviluppi di carriera importanti da un punto di vista dell’autorealizzazione e da un punto di vista economico. L’autorealizzazione lavorativa rappresenta sicuramente, accanto alla realizzazione familiare, la possibilità per gli individui di portare un loro personale contributo alla società. Mettere a frutto le proprie potenzialità ha la caratteristica di rendere soddisfatti e appagati nel momento in cui vengono espresse, significa rendersi utili.
Sicuramente le giovani coppie faticano in questa doppia gestione familiare e lavorativa soprattutto quei nuclei familiari in cui non sono presenti figure di supporto quali i nonni che possono essere di grande aiuto nella gestione familiare. Alcune coppie si trovano a doversi organizzare tra i diversi ruoli assunti contando solo sulle loro forze.
Per aiutare e sostenere questi giovani bisognerebbe rivedere l’organizzazione delle attività lavorative dal punto di vista dei luoghi e dei tempi di lavoro.
Per quanto riguarda i luoghi di lavoro, le organizzazioni stanno tentando di decentralizzare lo svolgimento delle attività lavorative in diverse sedi, in modo da ridurre le distanze dalle residenze dei lavoratori; dal periodo pandemico poi parecchie realtà organizzative hanno attivato lo strumento del lavoro da remoto che permette ai dipendenti di poter svolgere le mansioni lavorative anche direttamente dalla propria abitazione.
Molte altre realtà hanno introdotto sistemi di flessibilità dell’orario lavorativo; questo comporta la possibilità per i lavoratori di variare l’orario di entrata ed uscita dal posto di lavoro nonché di consentire di concentrare le ore di lavoro in specifici giorni.
Oggi numerosi studiosi hanno introdotto il concetto del «work life balance», originario della lingua inglese; questo concetto si riferisce all’equilibrio tra la vita privata e il lavoro. Significa trovare un equilibrio armonioso tra le esigenze lavorative e quelle personali, in modo da poterle gestire entrambe in maniera efficace.
Nelle difficoltà di ogni giorno, i giovani dovrebbero attuare alcune strategie ed accorgimenti per mantenere un sano equilibrio tra vita privata e vita professionale tra cui il ritagliarsi più tempo per le relazioni sociali e godere del tempo libero in famiglia senza ulteriori stress creando dei confini ben precisi tra il tempo dedicato al lavoro ed il tempo dedicato alla cura di se stessi e dei propri cari.