Le crisi e il loro senso
2025/1, p. 1
Concludiamo con questo articolo la prima parte di rifessioni sulle età della vita, della salesiana Pina Del Core, psicologa e psicoterapeuta, parzialmente già proposte in Testimoni n. 12/2024. La psicologia dello sviluppo ha descritto l’esistenza come un continuo alternarsi di maturazioni e trasformazioni, come un susseguirsi di crisi che a ogni stagione della vita producono dei cambiamenti.
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Le crisi e il loro senso
Concludiamo con questo articolo la prima parte di riflessioni sulle età della vita, della salesiana Pina Del Core, psicologa e psicoterapeuta, parzialmente già proposte in Testimoni n. 12/2024.
La psicologia dello sviluppo ha descritto l’esistenza come un continuo alternarsi di maturazioni e trasformazioni, come un susseguirsi di crisi che a ogni stagione della vita producono dei cambiamenti.
La crisi, come evento normale dell’esistenza, costituisce quel punto nodale superato il quale si raggiunge un più alto livello di maturazione e soprattutto l’integrazione e l’unificazione personale attorno al nucleo essenziale verso cui è orientata la propria vita.
Per riuscire ad affrontare le fatiche e le crisi lungo il cammino, ci vuole il coraggio di riprendere in mano continuamente la propria vita, recuperando una prospettiva di speranza, nella consapevolezza che è normale la presenza di tensioni che solitamente nascono dinanzi alle comuni polarità dell’esistenza: interiorità/esteriorità, vita/morte, senso/non senso, amore/odio…
Nel percorso di crescita vocazionale, quando lentamente si costruisce l’identità vocazionale, si instaura un dinamismo aperto e continuo che sollecita la persona a essere ciò che è chiamata ad essere, dando una risposta matura, libera e responsabile all’appello di Dio. Come rimanere se stessi in questo movimento di ‘configurazione’ che comporta sempre un cambiamento interiore? Spesso può bloccare la paura di cambiare, perché si richiede la decisione esistenziale di invertire la rotta e il percorso fatto fino ad ora: questa è la conversione!
Occorre prima di tutto recuperare la dinamica positiva della ‘crisi’, se ancora evoca situazioni di emergenza e un senso di paura. Si tratta di un momento di verifica costruttiva (krino/krisis = giudizio, valutazione, verifica, scelta e discernimento), nell’intento di interpretare una «situazione» che costringe a una decisione vitale, motivata e leale secondo le proprie opzioni e il proprio progetto vocazionale.
Nella mia esperienza di accompagnamento psicologico e di discernimento, ho costatato come alcune crisi vocazionali avvengono perché alla base non c’era stata una scelta libera, non si era fatto un cammino di autonomia decisionale. Molte crisi, infatti, nascono dalla fatica del divenire liberi. Se non c’è libertà, non ci potranno essere fedeltà e perseveranza, e neppure la possibilità di vivere in modo maturo e responsabile le esigenze della sequela.
A volte le lotte e le fatiche derivano dalla difficoltà a discernere l’azione di Dio, non solo all’inizio quando si decide di entrare nell’istituto, ma in modo permanente lungo tutta la vita. Per questo discernimento è necessario un cammino di autenticità, nel quale s’impara a conoscersi e ad appropriarsi della propria interiorità, scoprendo le vere motivazioni che ci spingono e liberandosi dalle illusioni e dagli autoinganni che si costruiscono per rispondere a determinate paure e bisogni, ma alle quali non avevamo mai creduto fino in fondo.
La crisi come momento di svolta indica una condizione di instabilità, caratterizzata dall’incombere di un cambiamento che è ritenuto decisivo. La crisi richiede sempre delle scelte e, in un certo senso, costringe a compiere delle azioni sotto un vincolo temporale stringente. Ma porta con sé, oltre a sofferenza e disorientamento, anche delle opportunità di nuova crescita.
È il ciclo di vita, con i propri mutamenti e trasformazioni, a generare tali nodi cruciali che nello sviluppo di ogni persona si trasformano in momenti critici da elaborare e superare con nuovi equilibri. Crisi e cambiamento rappresentano due aspetti profondamente legati tra loro. Ciò può essere accompagnato da sentimenti di disincanto, delusione, sfiducia, confusione, incertezza e dubbio sul proprio valore personale, disagio interiore o anche lacerazione e desolazione. Sembra che quanto sia stato vissuto prima, il senso, i valori, i legami, i compiti e le acquisizioni non abbiano più il significato e la forza di prima. Ma ogni crisi, come ogni transizione, è un processo che costituisce un’autentica occasione di maturazione e di conversione interiore.
Ogni crisi, infatti, al di là se si tratti di una crisi legata alle età della vita, se da un lato esprime un disagio interiore intenso non più tollerato entro gli schemi valoriali attuali, nello stesso tempo indica un’esigenza di ristrutturazione attorno a valori diversi da quelli fino ad allora partecipati, l'abbandono di atteggiamenti sentiti sempre più costrittivi e l'assunzione di atteggiamenti nuovi più adeguati ai bisogni interiori.
PINA DEL CORE