Adriano Giorgio
Educare le nuove generazioni alla cittadinanza attiva
2025/1, p. 33
Essere un cittadino attivo signifia possedere una piena consapevolezza e un profondo rispetto di sé, degli altri e anche dell’ambiente che lo circonda.

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IMPEGNO CIVICO E SOCIALE
Educare le nuove generazioni
alla cittadinanza attiva
Essere un cittadino attivo significa possedere una piena consapevolezza e un profondo rispetto di sé, degli altri e anche dell’ambiente che lo circonda.
GIORGIO ADRIANO
Oggi più che mai il termine «cittadinanza attiva» è divenuto un’espressione molto diffusa nella società dove il senso civico ed i valori che la sostengono sembrano venuti meno. I giovani d’oggi appaiono meno impegnati e meno motivati, vivono un senso di insicurezza, un processo in cui il senso degli altri si riduce, poiché diminuisce la capacità di tollerare le differenze, che creano e strutturano l’identità. Il mondo della scuola ha iniziato, da più di un decennio, a promuovere azioni legate all’educazione alla cittadinanza attiva attraverso esperienze significative che consentono di apprendere il concreto prendersi cura di se stessi, degli altri e dell'ambiente e che favoriscono forme di cooperazione e solidarietà» (Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione -2012 – MIUR). Essa si può ormai considerare una delle espressioni-chiave del discorso sulla partecipazione dei cittadini alla vita civile.
Significato di cittadinanza attiva
Prima di tutto è doveroso chiedersi che cosa si intende per cittadinanza attiva. Tra le varie definizioni e punti di vista, ritengo che il cittadino attivo sia colui che è pienamente cosciente dei suoi diritti e dei suoi doveri e, allo stesso tempo, consapevole e attivo nei diversi ambiti della società civile. Un cittadino è veramente attivo quando si informa, è inserito nella comunità, esercitando il suo diritto di voto ed è impegnato socialmente. Essere un cittadino attivo, quindi, significa possedere una piena consapevolezza e un profondo rispetto di sé, degli altri e anche dell’ambiente che lo circonda. Già nel 2015 papa Francesco nell’Enciclica Laudato sì’ esortava tutti noi ad una maggior cura e salvaguardia dell’ambiente naturale e delle persone.
La legislazione scolastica in questo ultimo decennio ha reintrodotto la disciplina di «cittadinanza e costituzione» poiché, soprattutto nel contesto socio-politico attuale, è divenuto urgente educare le giovani generazioni alla responsabilità civile, politica e sociale. Il mondo della scuola negli ultimi anni ha promosso iniziative e progetti che aiutano i giovani nello sviluppare un senso di appartenenza civile alla comunità nella quale vivono. Lo stesso Ministero dell’Istruzione e del Merito ha esortato la scuola a lavorare e riflettere con gli studenti sulla Costituzione nelle sue dimensioni storiche, giuridiche, valoriali perché essa rappresenta il fondamento del curricolo di educazione civica.
Ma come si possono educare i giovani alla cittadinanza attiva? È possibile trasmettere questi valori fin dai primi anni dell’infanzia?
Educare alla cittadinanza attiva
Educare alla cittadinanza significa innanzitutto accompagnare i bambini alla scoperta dei propri diritti e fornire loro le conoscenze e gli strumenti necessari per diventare attivi e coscienti, per poter esercitare con consapevolezza i propri diritti, doveri e le loro responsabilità. Il mondo adulto recrimina ai giovani di essere completamente disinteressati, superficiali ed etero centrati non considerando il bene comune come risorsa e beneficio per l’intera società. Molto spesso i giovani si caratterizzano per essere sfiduciati, incerti ed entrati in uno stato di precarietà esistenziale. Sicuramente i giovani d’oggi vivono più nel quotidiano, perché il futuro per loro appare ancora più incerto. La generazione dei giovani di oggi, effettivamente, è una generazione poco ascoltata dal mondo adulto; spesso non viene presa in considerazione la loro capacità di innovare e si dilaziona la loro possibilità di dare un contributo alla società.
Promuovere e sviluppare la cittadinanza attiva e le competenze civiche nei più giovani diventa urgente ed essenziale, specialmente quando si tratta di valori fondamentali che ci riguardano da vicino come la solidarietà, l’uguaglianza, il futuro e la sostenibilità del nostro pianeta. Educare alla cittadinanza attiva aiuta a sviluppare nei bambini e nei giovani un’attenzione maggiore nei confronti del prossimo cercando di intercettare bisogni ed emergenze in cui possono rendersi utili per supportare situazioni di fragilità.
Già alla scuola dell’infanzia è possibile educare alla cittadinanza attiva attraverso semplici azioni quotidiane quali il sollecitare i bambini al dialogo su tematiche sociali e valoriali, trasmettere curiosità ed attenzione nei confronti di ciò che hanno attorno, renderli consapevoli dei loro diritti e suscitare capacità di accoglienza ed inclusione nei confronti del prossimo.
Tramite una didattica non più solamente trasmissiva ma fondata sull’acquisizione delle competenze, i bambini vengono a conoscenza dei diritti umani e scoprono il significato della partecipazione attiva, attraverso esperienze dirette e laboratoriali in cui si sperimentano attivamente nella partecipazione alla vita della classe come prima forma di responsabilizzazione e di impegno rispetto ai diritti e doveri di ogni persona che vive all’interno di una comunità.
Educare i giovani alla responsabilità civile e sociale significa aiutarli a sviluppare una cittadinanza attiva e responsabile ed un forte senso civico, facendoli portatori ed artefici di un positivo cambiamento nel mondo e nella società; saranno quindi giovani adulti più consci del loro presente e del futuro della società in cui vivono e potranno a loro volta trasmettere questi valori alle generazioni future.