Modino Louis Miguel
Ascoltare per scoprire la narrazione di Dio
2025/1, p. 11
Cercando di approfondire la rifessione attorno ad una Chiesa sinodale, Amerindia ha creato l’Osservatorio Latino-americano della Sinodalità, che, in coincidenza con la seconda sessione dell’Assemblea sinodale del Sinodo sulla Sinodalità, ha organizzato il Negozio della Sinodalità, in cui si condividono rifessioni in alcuni casi con i membri dell’assemblea.

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OSSERVATORIO LATINO-AMERICANO
Ascoltare
per scoprire la narrazione di Dio
Cercando di approfondire la riflessione attorno ad una Chiesa sinodale, Amerindia ha creato l’Osservatorio Latino-americano della Sinodalità, che, in coincidenza con la seconda sessione dell’Assemblea sinodale del Sinodo sulla Sinodalità, ha organizzato il Negozio della Sinodalità, in cui si condividono riflessioni in alcuni casi con i membri dell'assemblea.
LOUIS MIGUEL MODINO
Cercando di trovare una linea di continuità tra il Sinodo per l’Amazzonia e il Sinodo sulla sinodalità, due partecipanti a entrambi i sinodi, il prefetto del Dicastero per lo sviluppo umano integrale, il cardinale Michael Czerny, e il presidente della Confederazione dei religiosi e delle religiose dell’America Latina e dei Caraibi (CLAR), Liliana Franco, hanno riflettuto sul cammino intrapreso.
Czerny è partito dall’immagine del fiume come orientamento ispiratore, concreto, attuale, nel Sinodo per l’Amazzonia, «che ci ha incoraggiato a lavorare, come dice il tema, per scoprire nuovi cammini per la Chiesa e l’ecologia integrale». Un rinnovamento della Chiesa basato sull’ecologia integrale, arrivando alla conclusione radicale che «il rinnovamento della Chiesa in Amazzonia è stata la chiave per l’ecologia dell’intera regione».
Tutto attorno ad un territorio
Da parte sua, Liliana Franco ha vissuto il Sinodo per l'Amazzonia come una grazia pasquale, dato che è stato il primo momento di incontro con tutta la Chiesa, culture e sensibilità diverse, «tutti attorno a un territorio», visti come responsabilità di tutti. Una possibilità immensa di «vivere l’interconnessione, la certezza e l’esperienza della sacralità di tutto il creato e l’interconnessione che esiste tra tutto». Qualcosa vissuto dal protagonismo dello Spirito in ogni incontro degli esseri umani, in ogni esperienza di tessitura, nonostante le tensioni e le contraddizioni, ancor più attorno all’Amazzonia, bellezza ferita.
Un’esperienza che «lo Spirito sa farsi strada al di là delle resistenze o delle posizioni ancorate o apprese», che la porta a vedere il Sinodo amazzonico come fruttuoso, qualcosa che ha portato molta vita. Ciò si è realizzato in vari modi, nel CEAMA, nel REIBA, operando iniziative di inserimento nel territorio, che portano a scoprire la vita nuova che portano i processi sinodali. Un Sinodo che è stato un laboratorio di ascolto, con «un sano, consapevole, rispettoso esercizio di abitare il territorio per saper ascoltare le persone e capire che l'ascolto costituisce la narrazione che Dio usa per mostrarci ciò che vuole da noi». Un ascolto da cui l'attuale Sinodo ha tratto insegnamento, evidenziando come chiave il metodo che si è concretizzato. Ha sottolineato anche la figura e i contributi del cardinale Claudio Hummes in quel Sinodo.
La novità del CEAMA
Dal Sinodo per l’Amazzonia è nata la Conferenza Ecclesiale dell’Amazzonia (CEAMA). A questo proposito, il cardinale Czerny ha sottolineato che in tutti i Paesi amazzonici quella regione è una periferia, con i suoi problemi, spiritualità e spirito. Riunire tutte le regioni di ogni Paese in una conferenza significa «poter mettere a fuoco le questioni e i processi dell’Amazzonia», ha sottolineato il prefetto. Una conferenza che comprenda vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose, laici, che Czerny vede come una continuazione del processo sinodale, che dovrebbe portare la CEAMA a «orientare la ricerca del cammino della Chiesa in tutta l'Amazzonia», sia un concreto, ma soprattutto la continuazione del processo, continuando a camminare insieme, cosa urgente, perché i problemi crescono.
Partendo dalla questione affrontata nella Seconda Sessione dell’Assemblea sinodale, come essere una Chiesa sinodale in missione, Liliana Franco vede nella CEAMA « un’espressione di cosa significa essere una Chiesa sinodale e missionaria», questo perché «mette noi di fronte a un modo nuovo di tessere relazioni, con quella dinamica che è veramente ecclesiale», seguendo nelle relazioni la logica del Popolo di Dio, e insieme con questo perché è unione per la missione, per rispondere ai bisogni concreti di un territorio e non diventare sordi.
L'ascolto porta alla conversione
La religiosa ha ricordato un'espressione del Sinodo per l'Amazzonia: «l’ascolto porta alla conversione», a un cambiamento di atteggiamenti e strutture. Questo perché «l'ascolto è ciò che mobilita il cambiamento», e come vita religiosa sul territorio, che è quella che maggiormente ha assunto questi processi sinodali, questo momento della Chiesa viene accolto a partire da quell'ascolto, essendo moltiplicatori, superando l'autoreferenzialità. e diverse tipologie di abuso, in vista della necessaria riflessione e riforma, e presenza nel territorio amazzonico, con esperienze di intercongregazione molto significative, che hanno trasformato logiche, sensibilità, modi di situarsi.
Il Sinodo della Sinodalità viene assunto, secondo Liliana Franco, in una prospettiva di cammino, di processo, in cui si è cercato di privilegiare l'ascolto a vari livelli, con il metodo della conversazione nello Spirito, che rende possibile ascoltare, accogliendo la parola dell'altro. La religiosa mette in risalto il lavoro rituale dei circoli più piccoli, che promuovono una riflessione vitale e profonda, portando in tavola la vita e la realtà di ogni contesto. Parlando degli itinerari, vede in questo modulo la possibilità di approfondire questioni più vitali nell'intreccio della Chiesa, traducendo in parole l'esperienza in una scuola di apprendimento, dell'essere modificati dallo Spirito, a partire da un atto di fede, avendo come criterio di riforma della Chiesa la santità di ciascuno dei suoi membri. «Ci sarà una trasformazione delle strutture, quando ci sarà una trasformazione degli atteggiamenti, ci sarà una trasformazione delle modalità relazionali, quando saremo disposti ad ascoltarci a vicenda in modo più riverente», ha sottolineato, il che porta a nuove modalità di relazione, alla crescita della capacità missionaria.
Il Sinodo è più che statistiche
Il cardinale Czerny ha criticato il tentativo di valutare il Sinodo con statistiche, poiché «il fatto è che questa consultazione è la più ampia consultazione nella storia dell’umanità». In questo senso, ha detto che i nuovi modi di camminare non sono qualcosa che si fa tutto in una volta, bisogna iniziare. In questo senso, ha sottolineato di avere «l’impressione che abbiamo cominciato bene, ma dobbiamo continuare ad imparare», affermando che «la sinodalità non si impara con la testa, ma facendo, bisogna farla per capirla» e richiede tempo e pazienza. Un atteggiamento che deve portare a non voler forzare le cose, visto che i risultati non si misurano all'inizio.
La consultazione preventiva effettuata nel Sinodo per l’Amazzonia è vista, secondo il cardinale, come ispirazione per l’attuale Sinodo, cosa che spera sarà sempre così. Da parte sua, Liliana Franco dimostra che ciò che accade in Amazzonia è responsabilità di tutti, invitando la Chiesa e il mondo a rivolgere lo sguardo a questo territorio e alla conversione ecologica, con criteri di sviluppo diversi, non al di sopra dell'ambiente o dei diritti umani , che esige una grande responsabilità da parte della società. Insieme a ciò, ha riflettuto sulla logica del Regno, secondo la quale il nostro Dio è capace di sorprenderci. In questo senso, parlando del protagonismo dello Spirito, Czerny ha raccontato i risultati raggiunti negli ambienti più piccoli, inizialmente inimmaginabili, ma che contengono novità, coerenza, inclusività e speranza, nati da qualcosa che a prima vista sembrava caotico.
Imparare a «sinodizzare»
Riguardo all'attuale processo sinodale, Czerny ha sottolineato che «è più importante imparare a 'sinodizzare' che arrivare a un risultato», perché «questa volta stiamo cercando di imparare un nuovo modo di essere Chiesa», insistendo sul fatto che «non possiamo saltare processi» per giungere a conclusioni premature.
Liliana Franco ha evidenziato l’importanza della missione delle donne nella Chiesa, avendo creato ministeri in Amazzonia che hanno a che fare con la rivitalizzazione e l’accompagnamento delle comunità, esempio di passi significativi per rispondere ai bisogni del contesto, stabilendo modalità relazionali nello stile di Gesù, poiché «la sinodalità non è altro che imparare la via di Gesù».
Il meschino giudizio non trasforma nulla
Il cardinale ha riflettuto sul concetto di periferia, che varia a seconda della situazione, del luogo e della comunità. Da lì scoprire le periferie e con l'aiuto dello Spirito andare oltre. Per questo la chiave è sempre il territorio specifico, la Chiesa locale, ha affermato la religiosa, che ha invitato a crescere nell'appartenenza, nell'esperienza del legame, dell'appartenenza alla Chiesa e della partecipazione, perché «dal luogo di chi si limita a criticare, dal «posto del meschino giudizio è impossibile trasformare qualsiasi cosa». Da qui la necessità di essere segno di speranza e di nuove modalità relazionali, senza confini né muri, creando una cultura della relazione, del buon trattamento, della fraternità e dell'amicizia sociale.
In questo senso, nelle tavole rotonde dell’Assemblea sinodale, «vediamo la diversità e sperimentiamo l’unità. Ciò rende la nostra Chiesa più cattolica», ha sottolineato Czerny. Secondo il prefetto, «se siamo disposti ad accettare e abbracciare la diversità, abbiamo fatto il lavoro più importante, mantenendo l’unità, il cammino». E questo senza timore, perché «l'uniformità non è amica della Chiesa, è una forma di insicurezza», perché l'unità nella diversità è la manifestazione dello Spirito. Un sinodo è segno di una sussidiarietà sottolineata. Un processo la cui sfida è far sì che arrivi a tutti, perché non ci siano analfabeti sinodali, ha aggiunto Liliana Franco, pensando a come essere testimoni della sinodalità e tradurla in linguaggi, in metodi, in itinerari formativi, per permeare tutte le persone ed essere migliori testimoni della sinodalità.