Gellini Anna Maria a cura
Taiwan e Giava tra cultura e religione
2024/7, p. 22
Taiwan: i 400 anni di evangelizzazione di Tainan. Pellegrinaggi e profonda devozione popolare al Sacro Cuore di Gesù, nell’isola di Giava.

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FOCUS SUL CONTINENTE ASIATICO
Taiwan e Giava
tra cultura e religione
Taiwan: i 400 anni di evangelizzazione di Tainan. Pellegrinaggi e profonda devozione popolare al Sacro Cuore di Gesù, nell’isola di Giava.
Giubileo per 400 anni di evangelizzazione
La città di Tainan dista 90 minuti di treno ad alta velocità dalla capitale di Taiwan Taipei. È nata su un antico insediamento olandese, e quest’anno la città ha lanciato un grande piano per commemorarne il 400esimo anniversario dalla fondazione. E la diocesi ha lanciato il grande Giubileo per i 400 anni di evangelizzazione, perché Tainan, già capitale culturale dell’antica isola di Formosa, è stata da sempre meta di evangelizzazione.
Così, al programma civile «Tainan 400» si è affiancato il programma religioso «Tainan 400. Evangelizzazione 400». Il 6 aprile, il grande giubileo della diocesi di Taiwan è incominciato con una celebrazione eucaristica del vescovo John Baptist Huang min-Cheng, durante la quale sono stati celebrati anche 89 battesimi. Hanno partecipato più di mille fedeli, oltre l’incaricato di affari della Santa Sede in Cina, monsignor Stefano Mazzotti, e tutti gli altri vescovi taiwanesi.
Il vescovo Huang ha descritto la chiesa come una barca, e ha affermato che «con la protezione di Dio, tutti lavorano duramente per farla avanzare».
Il programma «Evangelizzazione 400» prevede anche corsi di formazione per i catechisti e attività culturali. Si concluderà a dicembre con l’apertura del Giubileo universale 2025. Il programma religioso si affianca a quello della città di Tainan, che nel 1624, nell’età delle scoperte, divenne un punto nevralgico per gli esploratori.
Sebbene la prima evangelizzazione dell’isola sia collegata alla missione portoghese in Asia, i cattolici della città si vedono come connessi nella storia e nella cultura della città. I primi europei arrivarono a Taiwan nel 1517. La chiamarono Ilha Formosa, Bellissima Isola. Gli olandesi approdarono a Penghu, nello Stretto di Taiwan, nel 1622 e le autorità cinesi li spinsero sull’isola non occupata. Nel 1624, costruirono un forte nell’attuale area di Tainan, che divenne la base per il loro commercio nei successivi 40 anni. Tainan è stata la capitale politica e culturale di Taiwan durante il periodo coloniale e sotto la dinastia Qing.
La diocesi di Tainan è stata stabilita nel 1961, e conta circa 8300 cattolici distribuiti in 47 parrocchie.
Devozione al Sacro Cuore di Gesù in stile giavanese
Da cento anni la chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Ganjuran, a sud di Yogyakarta, sull'isola indonesiana di Giava, è uno dei luoghi di pellegrinaggio più frequentati dai fedeli che si recano a pregare e chiedere grazie, affidando la vita al Sacro Cuore di Gesù. Nella festa del 7 giugno quel luogo, dal retroterra culturale e dalla storia davvero unica, si prepara ad accogliere migliaia di pellegrini che giungono non solo dall'isola di Giava, ma anche da altre isole indonesiane. Accanto a loro anche fedeli musulmani vengono a far visita al santuario. P. Fransiskus Purwanto, dell'Università Sanata Dharma a Yogyakarta, ricorda che la devozione del Sacro Cuore è stata introdotta dai missionari e si diffuse rapidamente, accolta con simpatia dalla comunità locale giavanese e anche dai fedeli musulmani. La devozione al Sacro Cuore è essenzialmente spirituale, ma si esprime anche attraverso l'impegno sociale nell'aiutare i più bisognosi e i più poveri della società. La Chiesa-santuario di Ganjuran, avviata nel 1924 e consacrata nel 1930 da Gerard Marie Franciscus van Velsen, arcivescovo di Giacarta, si presenta come un tempio che ha nelle fattezze architettoniche, strutturali, artistiche e culturali – come nelle figure e statue di Cristo e dei santi – il tipico stile giavanese: il tempio di Ganjuran è una combinazione di stile «mataram» e strutture «majapahit». P. Soegijopranata, parroco locale divenuto poi il primo Vescovo indigeno indonesiano nel 1941, avviò qui la pratica della processione del Santissimo Sacramento in segno di omaggio al Sacro Cuore di Gesù. Ganjuran è il luogo dove i fedeli vanno a chiedere guarigione dalle malattie e sono tantissime le testimonianze di pellegrini che raccontano di essere stati guariti dopo essersi bagnati con l'acqua della fonte che proviene da sotto il tempio. La gente si ferma anche a pregare il Rosario nel santuario, con la grotta mariana, eretta accanto alla chiesa l'11 febbraio 1929, per ricordare le apparizioni della Madonna di Lourdes. Qui la devozione a Maria si intreccia con quella al Sacro Cuore, qui si seguono le usanze giavanesi di salire le scale a piedi nudi quando si offrono incenso e fiori a Maria.La chiesa di Ganjuran fu costruita nel 1924 su iniziativa di un cattolico olandese, proprietario di una piantagione di zucchero, il dottor Julius Schmutzer che, con la sua famiglia, fu attivamente impegnato nel tentativo di creare una connessione feconda tra il cristianesimo e le culture indigene. Il suo concetto artistico ricercava una sintesi mistica opposta al colonialismo, e questo approccio incontrava l'ostilità nell'amministrazione coloniale olandese: «Il cattolicesimo può e deve assorbire in sé ogni cultura con la quale entra in contatto, purificandola e impregnandola di vita divina; non deve prendere parte agli atti vandalici dell'egemonia del mondo occidentale che riduce tutto a un minimo comune denominatore mondano», scriveva.
Con questa concezione culturale e artistica, venne edificata la chiesa. Le colonne e il soffitto riflettono i colori giavanesi, mentre gli angeli ai lati dell'altare sono creati in stile wayang, termine locale usato per descrivere il design del teatro delle marionette giavanesi. Anche le immagini e le statue di Gesù Cristo e di Maria sono raffigurate con parvenze dei reali giavanesi, mentre nei bassorilievi della Via Crucis, in chiesa, Gesù, i soldati romani e Ponzio Pilato sono tutti raffigurati con abiti e accessori tradizionali giavanesi. La comunità parrocchiale e gli abitanti della città considerano la chiesa come parte integrante della loro identità religiosa e culturale. Dopo il grave danneggiamento causato dal terremoto del 2006, la chiesa è stata rapidamente restaurata sempre secondo lo stile originario.
Padre Gregorius Utomo (1929-2020), sacerdote diocesano, ha prestato servizio per anni a Ganjuran e ha potenziato la pratica dei pellegrinaggi, introducendovi una serie di attività culturali e sociali. Ha pure organizzato progetti di sviluppo sociale per aiutare i poveri e ha promosso le celebrazioni della «Giornata mondiale dell'alimentazione» nella Chiesa indonesiana, iniziata nell'ottobre 1990 quando la chiesa parrocchiale di Ganjuran ha ospitato un seminario per gli agricoltori di tutta l'Asia. Quel seminario elaborò la «Dichiarazione di Ganjuran», che incoraggiava gli agricoltori a impegnarsi in un’agricoltura sostenibile, biologica, economicamente equa e bilanciata, culturalmente adatta ai territori, socialmente giusta. Pioniere della protezione della «casa comune», p. Gregorius esortava e aiutava gli agricoltori a piantare riso biologico locale utilizzando composti naturali invece di fertilizzanti chimici.
a cura di ANNA MARIA GELLINI