Cabra Pier Giordano
Il frumento
2024/6, p. 38
«Allora i dieci fratelli di Giuseppe scesero per acquistare il frumento dall'Egitto» (Gen 42,3)

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Il frumento
«Allora i dieci fratelli di Giuseppe scesero
per acquistare il frumento dall'Egitto»
(Gen 42,3)
Quando, diecimila anni fa, gli esseri umani, cacciatori e nomadi, vagabondi sempre in cerca di cibo, intuendo le mie potenzialità nutritive, mi addomesticarono e iniziarono la mia coltivazione, diedero origine all'agricoltura, la più importante rivoluzione della storia dell'umanità. Eravamo in quella fascia di terra bagnata da grandi e piccoli fiumi, il Tigri, l'Eufrate, il Giordano, chiamata Mezzaluna fertile, dove, accanto alla mia coltivazione, vidi sorgere i primi insediamenti stabili degli umani, le prime città, la scrittura, lo Stato, con le sue leggi e le sue guerre. Sono una pianta annuale, una graminacea che cresce in fretta, che dà abbondanza di cibo, ricca di carboidrati, diventata in breve tempo la base dell'alimentazione delle popolazioni meglio organizzate del pianeta. L'accorta gestione delle scorte di grano permetterà all'ebreo Giuseppe, figlio di Giacobbe e di Rachele, di aumentare la potenza dell'Egitto e di salvare dalla fame i suoi fratelli con le loro famiglie, affidando loro fertili terre da coltivare.
Nella Bibbia sono considerato tanto importante che le date delle feste principali, Pasqua e Pentecoste, corrispondono con l'inizio e la fine delle operazioni di mietitura e di stoccaggio del mio prodotto. E se tali feste facevano memoria di interventi del Signore Iddio a favore del suo popolo, la presenza del pane azzimo nel rito della Pasqua teneva viva la memoria della disponibilità a partire senza indugio, quando il Signore sarebbe passato.
Una grande storia la mia, difficilmente superabile, dato che nessuno aveva mai contribuito ad alimentare, come me, la vita sulla terra. Ma questa è soltanto la prima tappa della mia fortunata avventura. Aver alimentata la vita per dieci millenni è molto per chi pensa d'essere solo il suo corpo. Ma è poco per chi avverte d'essere fatto semplicemente per la vita e non per la morte. E un giorno, i cieli si sono aperti e un chicco di grano è sceso dal cielo in terra, per diventare pane capace di alimentare la fame di vita perenne presente nei cuori dei mortali.
Anche il Pane vivo che è disceso dal cielo è stato seminato come un chicco di grano, è cresciuto nel silenzio e nell'umiltà, è stato macinato dalle ostilità e dalla sofferenza, è stato reso vivo e datore di vita dal fuoco dello Spirito. E così, io frumento, piccola spiga, piccolissimo chicco di grano, sono stato scelto a diventare punto d'incontro fra la vita che scaturisce dalla terra e quella che scende dal cielo, un frammento di materia che alimenta questa fame di vita che sente il fascino dell'imperituro mondo celeste: «Chi mangia di questo pane vivrà in eterno» (Gv 6,51).
A quale pianta è stata data tanta storia, tanto potere, tanto onore? Come non diventare un grande rendimento di grazie, un'eucaristia gioiosa e perenne?
Laudato si', Signore mio!
PIER GIORDANO CABRA