Gellini Anna Maria a cura
Una storia di speranza e di azione, di contemplazione e di scelta
2024/6, p. 3
Nel giorno della Resurrezione del Signore, l'Amerindia Continentale lancia l' Osservatorio Latinoamericano della Sinodalità, concepito come «una proposta di advocacy riflessiva e comunicativa per accompagnare e sostenere il processo sinodale della Chiesa, così come il Sinodo della Sinodalità. L’obiettivo è riscoprire le opzioni prioritarie per gli ultimi e gli esclusi».

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COLLETTIVO LATINOAMERICANO E CARAIBICO AMERINDIA
Una storia di speranza e di azione
di contemplazione e di scelta
Nel giorno della Resurrezione del Signore, l'Amerindia Continentale lancia l'Osservatorio Latinoamericano della Sinodalità, concepito come «una proposta di advocacy riflessiva e comunicativa per accompagnare e sostenere il processo sinodale della Chiesa, così come il Sinodo della Sinodalità. L’obiettivo è riscoprire le opzioni prioritarie per gli ultimi e gli esclusi».
Dall'opzione per i poveri e gli esclusi
L'Osservatorio si inserisce in un ampio discernimento da parte del collettivo latinoamericano e caraibico Amerindia. La sua missione prioritaria di riaffermare l'opzione preferenziale per i poveri e gli esclusi, «implica mettere in risalto la proposta di nuovi modelli di Chiesa comunitaria, partecipativa e sinodale». Allo stesso modo, questo è un contributo nella prospettiva della teologia latinoamericana come contributo alla Chiesa universale.
«I beneficiari finali di questo progetto sono membri della Chiesa cattolica, principalmente dell'America Latina e dei Caraibi. Ne fanno parte laici, religiosi e religiose, diaconi, seminaristi, sacerdoti e vescovi, nonché i partecipanti alla XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, la cui seconda sessione è prevista per l'ottobre 2024, nel quadro dell'Assemblea Generale. Beneficiari diretti sono anche i teologi del continente, comunicatori e giornalisti – soprattutto quelli che si occupano della fonte della Chiesa e dei vaticanisti –, educatori, agenti pastorali, religiosi e religiose, membri di gruppi nazionali e locali, che animano la comunità-lavoro di riflessione teologico-pastorale in chiave sinodale e dall'impegno a partire dai poveri e da una spiritualità liberatrice».
«Non possiamo dimenticare questa esperienza sinodale di liberazione latinoamericana e caraibica», commenta Alejandro Ortiz . Il teologo messicano sottolinea che l’America Latina e i Caraibi hanno «una storia di speranza e di azione, di contemplazione e di scelta»: è una storia piena di Vangelo, quindi piena di amore, giustizia e compassione. Da qui, ribadisce Ortiz, che fa parte dell'équipe coordinatrice di Amerindia, «dal profondo del nostro essere ecclesiale latinoamericano e caraibico abbiamo costruito questo osservatorio». Sebbene l’Osservatorio Latinoamericano della Sinodalità voglia essere una finestra per osservare le dinamiche dello Spirito attorno alla sinodalità, «vuole anche essere una porta dove passano le questioni sociali fondamentali che ci condizionano e soffocano, per poterle affrontare dal basso con la forza del Vangelo». Camminare insieme implica una missione comune per affrontare le ombre di un mondo chiuso a cui fa riferimento papa Francesco in Fratelli tutti.
Rendere possibile una Chiesa sinodale e in uscita
In questo senso, il nuovo Osservatorio latinoamericano della sinodalità si propone di «rendere visibili notizie, narrazioni, riflessioni e testimonianze sulla necessità ineludibile di essere e rendere possibile una Chiesa sinodale e in movimento».
Pertanto, anche se la sua prospettiva sarà di natura latinoamericana e caraibica, l'Osservatorio è stato concepito con un carattere globale. Per questo motivo è previsto che sia multilingue (presto sarà disponibile in portoghese). Allo stesso tempo, vuole essere significativo e coinvolgente, attraverso narrazioni, sussidi e proposte riflessive in chiave intergenerazionale. Inoltre sarà multimediale, favorendo la convergenza di diversi formati e canali.
Dopo il lancio dell’Osservatorio Latinoamericano della Sinodalità il 31 marzo, domenica di Pasqua, Amerindia ha convocato i membri del Consiglio per un incontro a San Paolo, dal 5 al 7 aprile. «Discernere e costruire in modo collaborativo la tabella di marcia per il 2024» è stato lo scopo di questo incontro, in vista della seconda sessione del Sinodo della Sinodalità che si terrà a Roma nell’ottobre 2024.
I membri del Consiglio dell'Osservatorio Latinoamericano della Sinodalità che hanno partecipato all'incontro di San Paolo sono stati: Agenor Brighenti (Brasile), Moema Miranda (Brasile), Carlos Schickendantz (Cile/Argentina) e Olga Consuelo Vélez (Colombia). Rosario Hermano (Uruguay), Alejandro Ortiz (Messico) e Óscar Elizalde (Colombia), a nome dell'équipe di coordinamento dell'Osservatorio, hanno animato questo spazio di riflessione e proiezione, al quale hanno partecipato anche Juan Esteban Belderrain (Argentina) e Daniel Fassa (Brasile).
Vocazione di servizio
«La vocazione di Amerindia ha a che fare con l’essere al servizio della Chiesa e della società e, in questa occasione, generare strumenti, articolazioni e riflessioni, ed è per questo che pensiamo alla costruzione di questo Osservatorio latinoamericano della sinodalità», commenta Rosario, segretario esecutivo di Amerindia, sottolineando che «si tratta di un impegno per una Chiesa sinodale ed emergente, in una prospettiva di circolarità e in vista del processo del Sinodo di sinodalità in corso».
Da parte sua, Alejandro Ortiz ha affermato che «Amerindia sostiene il processo sinodale perché fa parte della nostra tradizione di Chiesa latinoamericana che cerca di essere una Chiesa più orizzontale, meno clericale e, soprattutto, con un impatto sociale». In questo senso, conclude il teologo messicano, «Amerindia vuole essere corresponsabile di questa missione».
a cura di ANNA MARIA GELLINI