Gellini Anna Maria a cura
«Giubileo for all»
2024/3, p. 11
Nel contesto dei programmi per il Giubileo, sono stati presentati a Roma itinerari accessibili anche a persone con disabilità, per conoscere i tesori italiani di arte e di fede. I primi quattro percorsi sono stati promossi dalle diocesi di Senigallia, Amalfi-Cava de’ Tirreni, Locri-Gerace e Campobasso-Bojano.

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PERCORSI DI INCLUSIONE
«Giubileo for all»
Nel contesto dei programmi per il Giubileo, sono stati presentati a Roma itinerari accessibili anche a persone con disabilità, per conoscere i tesori italiani di arte e di fede. I primi quattro percorsi sono stati promossi dalle diocesi di Senigallia, Amalfi-Cava de’ Tirreni, Locri-Gerace e Campobasso-Bojano.
«Dio è bellezza, e questa deve potersi manifestare ad ogni uomo», così il progetto Giubileo for all è qualcosa in più del dare la possibilità ad ogni persona, anche con disabilità, di accedere al genio dell’uomo, come quello artistico. «È facilitare il rapporto tra Dio e gli uomini. La misericordia usa la bellezza perché attrae, suggestiona, stacca dalla quotidianità e ci mette in contatto con Dio e la nostra interiorità», dice l’arcivescovo di Cagliari mons. Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei, in un videomessaggio inviato in occasione della presentazione, alla Pontificia Università Urbaniana di Roma, dei primi quattro itinerari inclusivi e accessibili, promossi dalle diocesi italiane in vista dell’Anno Santo del 2025. Itinerari nei quali sono coinvolte le comunità e gli enti locali, e che promuovono percorsi e servizi in grado di rispondere ai bisogni di tutte le persone, in particolare a quelle con disabilità. Si tratta di «Iter Suasanum. Alle radici del cristianesimo» nella diocesi di Senigallia; «Tra Via Regia e Cammino giubilare» nella diocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni; «E ti vengo a cercare. Cammini verso l’infinito» nella diocesi di Locri-Gerace; «Romanic@mente» nella diocesi di Campobasso-Bojano.
La bellezza, medicina per le ferite della vita
Il vescovo di Senigallia, mons. Franco Manenti ha spiegato che «quello che stiamo facendo è consentire l’accesso a luoghi e ad opere apprezzabili e belle. Non è qualcosa di straordinario, ma fa riferimento alla bellezza come esperienza originaria di ogni persona, che attrae, appassiona e che a volte è una medicina che guarisce dalle ferite della vita. Tutti dovrebbero essere nelle condizioni di poter fare queste esperienze, anche coloro che non hanno le risorse immediate per accedervi». Un progetto che è una rivoluzione culturale per suor Veronica Donatello. In una Italia dove le persone con disabilità sono 13 milioni, «pensate quanto perdiamo anche dal punto di vista economico - ha spiegato - perché poniamo barriere fisiche e culturali. Togliendole, facciamo un servizio umano e di civiltà».
Un progetto per rendere l'Italia più bella
Il risultato più grande, secondo suor Veronica, è la possibilità di eliminare le barriere sensoriali o cognitive e porre le persone accanto a una proposta di fede: «La disabilità diventa la sfida per far sì che partecipino gli ultimi, gli scartati. Richiede alfabetizzazione, come diceva il papa, per cui siamo chiamati a reinsegnare le cose dalla base». Un progetto, quello di «Giubileo for all», che «ci aiuta a fare rete e rendere l’Italia più bella». Sarebbe bello «che dopo il Giubileo possa diventare normale progettare in questo modo e innescare una grande rivoluzione. Oggi c’è bisogno di creare cultura e il Giubileo, l’arte e la fede insieme possono provocare un punto di vista diverso». Suor Veronica inoltre ha ricordato che il Giubileo delle persone con disabilità sarà dal 28 al 30 aprile 2025, preceduto dal «G7 sulla disabilità», che si terrà in Umbria ad ottobre 2024.
a cura di ANNA MARIA GELLINI