Chiaro Mario
Chiave di lettura del magistero di papa Francesco
2024/12, p. 20
Dilexit nos – Enciclica sull’amore umano e divino del Cuore di Gesù Cristo s(24 ottobre 2024) è la quarta enciclica di papa Francesco. In una società che vede moltiplicarsi forme di religiosità senza riferimento a un rapporto personale con Dio, si offre un nuovo approfondimento sull’amore di Cristo rappresentato nel suo Cuore, invitando a rinnovare la sua autentica devozione.

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QUARTA ENCICLICA
Chiave di lettura
del magistero di papa Francesco
Dilexit nos – Enciclica sull’amore umano e divino del Cuore di Gesù Cristo (24 ottobre 2024) è la quarta enciclica di papa Francesco. In una società che vede moltiplicarsi forme di religiosità senza riferimento a un rapporto personale con Dio, si offre un nuovo approfondimento sull’amore di Cristo rappresentato nel suo Cuore, invitando a rinnovare la sua autentica devozione.
Nella conferenza stampa di presentazione, il teologo Bruno Forte ha volutamente rimandato alla sezione conclusiva di questa quarta enciclica, per trovare la chiave di lettura dell’attuale pontificato: «Ciò che questo documento esprime permette di scoprire che quanto è scritto nelle encicliche sociali Laudato si’ e Fratelli tutti non è estraneo al nostro incontro con l’amore di Gesù Cristo, perché, abbeverandoci a questo amore, diventiamo capaci di tessere legami fraterni, di riconoscere la dignità di ogni essere umano e di prenderci cura insieme della nostra casa comune” […] Siamo spinti solo ad accumulare, consumare e distrarci, imprigionati da un sistema degradante che non ci permette di guardare oltre i nostri bisogni immediati e meschini. L’amore di Cristo è fuori da questo ingranaggio perverso e lui solo può liberarci da questa febbre in cui non c’è più spazio per un amore gratuito (nn. 127-128)».
Il Sacro Cuore è una sintesi del Vangelo
Aperta da una breve introduzione, l’enciclica si articola in cinque parti (220 paragrafi e 227 note). È dedicata al culto del Sacro Cuore e raccoglie le riflessioni di testi magisteriali e di una lunga storia raccontata nelle Scritture. Il testo si apre sottolineando l’importanza del cuore (è il centro unificatore della persona; il Cuore Sacro è il principio unificatore della realtà: nn. 2-31). Segue la parte intitolata Gesti e parole d’amore (Dio si fa vicino e ci dona il suo amore con tenerezza: nn. 32-37). Questo è il cuore che ha tanto amato è il tema della terza parte (la devozione al Cuore di Cristo non è il culto di un organo separato dalla Persona di Gesù, rappresentata in una immagine che evidenzia il suo amore: nn. 48-91). Nella quarta parte, L’amore che dà da bere, si riflette con tenerezza sul Cuore trafitto di Cristo (dove si concentrano, scritte nella carne, tutte le espressioni d’amore delle Scritture: nn. 92-163). Nell’ultima parte, Amore per amore, si sottolinea che il frutto più profondo della devozione al Cuore di Cristo è di farci sentire amati da lui e resi capaci di amare in unione al suo cuore umano e divino (nn.164-216). In questo modo, con vigore, il papa rilegge anche il frasario ottocentesco del Sacro Cuore (riparazione, offerta di sé come vittima, orazione per placare l’ira di Dio), attraverso la prospettiva dell’incondizionato amore di Dio.
L’evangelizzazione alla luce del Sacro Cuore
Dall’appassionata riflessione deriva palesemente una peculiare visione della missione al servizio del Vangelo: «Alla luce del Sacro Cuore, la missione diventa una questione d’amore, e il rischio più grande in questa missione è che si dicano e si facciano molte cose, ma non si riesca a provocare il felice incontro con l’amore di Cristo che abbraccia e salva» (n. 208). Per questo motivo l’evangelizzazione «richiede missionari innamorati, che si lascino ancora conquistare da Cristo e che non possano fare a meno di trasmettere questo amore che ha cambiato la loro vita» (n. 209). Qui risalta il ruolo decisivo della Chiesa nel nostro tempo: «Non si deve pensare a questa missione di comunicare Cristo come se fosse solo una cosa fra me e lui. La si vive in comunione con la propria comunità e con la Chiesa» (n. 212). In questa comunione riveste un posto speciale la Vergine Maria, madre, membro, modello e tipo della Chiesa: la devozione al suo cuore di Madre di Gesù e nostra, nulla toglie all’adorazione unica dovuta al Cuore di Cristo, perché ci aiuta ad amare meglio e di più. Si manifesta come l’enciclica possa essere considerata un vero e proprio compendio del kerigma che papa Francesco propone a tutti e a ciascuno: Dio ci ama personalmente e lo ha mostrato nella vicenda di Gesù di Nazareth. Guardando al Figlio possiamo comprendere di essere amati incondizionatamente, riconoscendo la ricchezza dei doni del Padre. Seguendo Gesù potremo discernere la via per offrire tali doni con amore nel suo Spirito in ogni luogo in cui vorrà condurci.
MARIO CHIARO