Età della vita: passaggi evolutivi e percorsi formativi
2024/11, p. 1
emi come le età della vita e la crescita nelle sue tappe evolutive, il vivere da adulto, gli itinerari di maturazione umana e cristiana, vanno ripensati e reinterpretati alla luce dei nuovi paradigmi culturali e delle inedite e profonde trasformazioni che hanno attraversato la società e la Chiesa in questi ultimi decenni.
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Età della vita: passaggi evolutivi
e percorsi formativi
Temi come le età della vita e la crescita nelle sue tappe evolutive, il vivere da adulto, gli itinerari di maturazione umana e cristiana, vanno ripensati e reinterpretati alla luce dei nuovi paradigmi culturali e delle inedite e profonde trasformazioni che hanno attraversato la società e la Chiesa in questi ultimi decenni. Ci guida con particolare accortezza in queste pagine la salesiana Pina Del Core, psicologa e psicoterapeuta, già preside della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium» di Roma.
In un’epoca di grandi cambiamenti in tutti i campi, ma soprattutto dei modelli culturali, degli stili di vita e di relazione, del modo di intendere e vivere tempo e spazio, dei processi di costruzione delle identità e delle appartenenze, non è facile comprendere il significato da attribuire alle transizioni della vita e gli effetti che esse provocano nelle persone, nei loro percorsi maturativi, nelle scelte di vita e nel loro cammino di fedeltà vocazionale.
Non è facile avviare una riflessione attorno a quella che è ritenuta una delle questioni centrali della formazione permanente di coloro che vivono l’esperienza della sequela Christi mediante la professione dei consigli evangelici: la tematica delle età della vita e dei passaggi evolutivi dei percorsi formativi messi in atto per vivere in pienezza la propria vocazione e le sfide a cui far fronte oltre ogni «resistenza», imparando ad affidarsi mediante l’umile «resa» e la consegna di sé all’unico Amore che conti veramente e che costituisce il senso della propria vita.
La formazione, in particolare la formazione permanente, ha come obiettivo quello di «ravvivare il dono di Dio» ricevuto mediante la chiamata vocazionale. Per questo, il segreto per ritrovare nuovo slancio nel vivere la vita consacrata, per crescere in umanità e rinascere dall’alto nella vita nello Spirito, si potrebbe racchiudere in tre movimenti: 1) consapevolezza dei processi di cambiamento e di trasformazione sia personali che comunitari; 2) accoglienza e accettazione delle stagioni della vita con tutte le loro opportunità e limiti; 3) coraggio nell’attivare percorsi generativi di rinnovamento e consolidamento di un’identità consacrata aperta e in divenire.
Le sfide del tema
Ogni percorso educativo che modella l’esistenza umana passa attraverso lo scorrere delle età della vita che ne tracciano il cammino e costituiscono il luogo dove si realizza la propria vocazione nell’impegno di dare una risposta al dono ricevuto. Dio stesso chiama attraverso i segni del tempo, pertanto, la riflessione sulle età della vita non può essere trascurata, specie quando nel progettare i percorsi formativi bisogna tematizzare i dinamismi di crescita della persona verso traguardi di maturità, non in astratto o in maniera generica, ma tenendo conto della concretezza dell’esperienza vissuta, del senso e delle mete che si realizzano attraverso dei passaggi, dei processi interiori di trasformazione e di conversione.
Non è forse questa la finalità della formazione che mira a orientare permanentemente il percorso di vita verso scelte sempre più consapevoli, libere e mature, attivando processi evolutivi e accompagnandone la fedeltà e la perseveranza «oltre» le fragilità, le inconsistenze personali, sia psicologiche che spirituali, le resistenze e le crisi?
La formazione, nella sua essenza, è un processo di crescita e di maturazione che conduce alla graduale configurazione a Cristo, all’assimilazione del carisma e alla costruzione dell’identità vocazionale-carismatica. È un itinerario che mira alla trasformazione profonda della persona, così che ogni atteggiamento o gesto, nei momenti importanti e nelle circostanze ordinarie della vita, possa rivelare la piena e gioiosa appartenenza a Dio (VC 65).
La crescita vocazionale procede per fasi o tappe progressive che però non si succedono in modo lineare, né coincidono pienamente con le stagioni della vita. I livelli di maturazione nel processo di progressiva configurazione a Cristo, sebbene trovino un importante punto di riferimento nelle età della vita e nei passaggi evolutivi che le accompagnano, tuttavia sono segnati da traguardi e mete evolutive specifiche che trascendono la tessitura normale dell’esistenza di chi compie altre scelte di vita. La meta alta della santità a cui tutti i cristiani sono chiamati assume per i consacrati un impegno radicale di consegna di sé, soprattutto della propria libertà, nella sequela di Gesù attraverso l’esperienza dei consigli evangelici di castità, povertà e obbedienza.
In questa linea, costituisce una sfida rilevante per la formazione considerare le possibilità di maturazione e i compiti evolutivi specifici di ogni età, coniugandoli con l’assunzione degli impegni di crescita vocazionale propri del carisma di appartenenza, nel rispetto dei ritmi, delle discontinuità e resistenze, dei rallentamenti e delle crisi, come pure delle risorse e opportunità.
Ma le sfide principali nascono dal contesto culturale contemporaneo e dalle profonde trasformazioni sociali che hanno modificato il modo di concepire lo sviluppo della persona, il modo di considerare la vita adulta con le sue fasi e le sue transizioni e, di conseguenza, i processi maturativi e i percorsi di formazione. Lo spostamento da approcci teorici statici verso prospettive dinamiche ed evolutive circa il fluire della vita ha caratterizzato gli studi e le ricerche delle scienze sociali e psicologiche di questi anni, tanto da ritenere che le esperienze vissute dalle persone, i ruoli e compiti svolti nelle diverse stagioni della vita, mentre hanno subito l’impatto dei mutamenti socioculturali, nello stesso tempo le reazioni a tali mutamenti hanno influenzato il corso dei cambiamenti successivi verificatisi nella società. È interessante allora approfondire la riflessione, contestualizzandola nell’ambito della vita consacrata, per comprendere come le trasformazioni sociali, gli eventi storici nazionali o mondiali, i mutamenti a livello ecclesiale abbiano avuto un impatto sulle persone e sulle comunità e, viceversa, come il modo di accostarsi e relazionarsi al sociale da parte dei consacrati, la loro apertura o chiusura alla storia e alla cultura abbia generato inediti e inattesi mutamenti nella società (missione profetica della vita consacrata).
L’attenzione alle età della vita è importante e decisiva non solo per l’educazione, ma anche per la formazione alla vita consacrata. Bisogna osservare però che per lungo tempo questo tema è stato poco affrontato dalla tradizione teologica, tranne che a livello di teologia morale, di antropologia teologica o in chiave pastorale e in una prospettiva spirituale. Di fatto la questione del ciclo della vita appartiene al numero dei molteplici studi di carattere antropologico, in particolare alla psicologia, sociologia e pedagogia, più che alla riflessione teologica. L’attenzione alla scansione delle età della vita, tuttavia, è stata riconosciuta dalle scienze della formazione, sia in ambito professionale che religioso.
PINA DEL CORE, fma