Cabra Pier Giordano
L'ulivo
2024/10, p. 40
«La colomba tornò a lui [Noè] sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco una tenera foglia di ulivo. Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra».

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L’ulivo
«La colomba tornò a lui [Noè] sul far della sera;
ecco, essa aveva nel becco una tenera foglia di ulivo.
Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra»
(Genesi 8,11)
Da quando la colomba tornò da Noè «sul far della sera, avendo nel becco una tenera foglia di ulivo» (Gen 8,11), sono diventato l’albero simbolo della pace. Ho dimostrato infatti d’essere un albero vigoroso, affidabile, capace di sfidare le intemperie, in grado di rimettermi in attività per primo dopo un disastro totale quale è stato il diluvio, un albero che non si lascia demoralizzare dai rovesci. Un albero robusto, che sfida i secoli, tranquillo, non lamentoso, che diffonde un senso di sicurezza e serenità.
La mia presenza, secondo la Bibbia, contribuisce a fare del paese di Canaan una terra di sogno («terra di ulivi, di olio, di miele», Dt 8,8); l’olio che produco, «onora dèi e uomini» (Gdc 9,9) e consacra sacerdoti, re e profeti. Lo stesso olio lenisce le ferite, rinvigorisce le membra, lubrifica gli attriti, profuma i corpi. Il mio olio, che agevola il quieto vivere, contribuisce a rafforzare la mia fama di albero di pace.
Produco, è vero, anche olio di dubbia qualità, come quello che viene usato per ungere la vanità dei potenti con gradite parole, grazie alle quali si ricevono onori o, quanto meno, si è lasciati in pace. O come quello che permette di ottenere favori e di evitare guai, ungendo con pregiate valute le persone giuste al momento giusto. Avviene anche questo!
Fortunatamente produco anche l’olio vergine («Vergin di servo encomio e di codardo oltraggio», direbbe il nostro grande Lombardo) che evita adulazione e denigrazione, che non avvelena i rapporti sociali, rispettando e riconoscendo a ciascuno il suo.
Il mio prodotto migliore, però, è l’olio extra-vergine, destinato a rendere fluente e fragrante la barba di Aronne, una barba ispida e irsuta, sovente arruffata ed incolta, come tante convivenze difficili e pungenti di famiglie, di fratelli e di sorelle, di ambienti di lavoro: «Ecco come è bello e come è dolce che i fratelli vivano insieme. È come olio prezioso versato sul capo, che scende sulla barba, la barba di Aronne, che scende sull’orlo della sua veste» (Sal 133,12). Di quest’olio della buona educazione e dell’accettazione reciproca, della cortesia e del perdono, io vado particolarmente fiero, «perché là il Signore manda la benedizione e la vita per sempre» (Sal 133,3).
Sappi che la colomba dello Spirito è sempre pronta a partire con il ramoscello d’ulivo e l'olio della letizia, dopo ogni diluvio che ha sconvolto la vostra pace.
Perché non chiamarla in soccorso?
PIER GIORDANO CABRA