Adriano Giorgio
GENITORI SI NASCE O SI DIVENTA?
2024/10, p. 31
Trattare oggi l’argomento riguardante la genitorialità e le competenze legate al ruolo di madre e padre appare molto complesso ed articolato.

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PATERNITÀ E MATERNITÀ
Genitori si nasce o si diventa?
Trattare oggi l’argomento riguardante la genitorialità e le competenze legate al ruolo di madre e padre appare molto complesso ed articolato.
Sicuramente diventare genitori presuppone il possesso di capacità e di competenze utili per creare uno spazio mentale e relazionale in cui i figli possono crescere in sicurezza e, passo dopo passo, trovare e costruire il proprio sé in modo autonomo.
In ambito pedagogico si parla sovente delle competenze genitoriali come un costrutto complesso che comprende la personalità del genitore ed un’adeguata competenza relazionale e sociale.
Innanzitutto, è essenziale per il bambino vivere in un ambiente familiare stabile e sereno.
Per serenità non mi riferisco all’assenza di difficoltà o di avvenimenti sfavorevoli ma come condizione emotiva che il bambino vive in famiglia attraverso il modello concreto dei genitori, attraverso il bene che trasmettono al figlio, attraverso i modi in cui questi ultimi affrontano gli avvenimenti della vita, cercando di fornire ai loro figli una visione ottimistica e positiva delle cose, senza tuttavia camuffare loro le problematicità e le difficoltà.
Prima di genitori si è sposi
Prima di divenire genitori si diventa coppia di sposi; nel progetto esistenziale e coniugale, ad un certo punto, la coppia decide di donare la vita e di concepire un figlio. La coppia deve essere ben stabile da un punto di vista emotivo/affettivo già durante la gravidanza e subito dopo il concepimento poiché il sistema coppia va ridefinendosi e le rappresentazioni di sé e di sé con l’altro dei due membri della coppia vanno incontro ad un importante cambiamento. I compiti di sviluppo legati alla transizione alla genitorialità, dal punto di vista affettivo, sono rappresentati in primo luogo dalla capacità della moglie e del marito di integrare la dimensione genitoriale con quella di coppia, per costruire una nuova identità di coppia.
Purtroppo, spesso accade, che i nuovi genitori, non sono in grado di ridefinirsi all’interno del loro progetto matrimoniale faticando nell’esercitare la loro funzione genitoriale; la coppia entra gradualmente in una crisi che diviene sempre più pesante e silente fino ad arrivare alla decisione irreparabile di separarsi. È proprio in questa fase così delicata della vita evolutiva della coppia che sarebbe necessario che i due coniugi potessero trovare sostegno ed aiuto all’esterno, dalla famiglia di origine, dagli amici, dai consultori familiari al fine di non arrivare ad una frattura insanabile e così carica di dolore per la coppia e per i figli.
Competenze genitoriali
Essere madre e padre significa innanzitutto aver raggiunto un buon equilibrio di coppia possedendo le capacità e le competenze genitoriali necessarie per soddisfare adeguatamente i bisogni di sviluppo del bambino e adattarsi nel tempo ai diversi bisogni evolutivi ed educativi.
Ciò include una serie di importanti requisiti; il primo tra questi è sicuramente quello di provvedere ai bisogni fisici di base del bambino garantendogli un ambiente adeguato per la sua crescita fisica, promuovendo il suo sviluppo intellettuale ed emotivo attraverso l’incoraggiamento, la stimolazione ed azioni di accompagnamento educativo. È essenziale fornire al bambino uno spazio fisico e mentale di attenzione, di cura emotiva ed affettiva in concerto anche con l’altro genitore dimostrandogli, con gesti concreti, quanto gli si vuol bene e si è attenti a lui.
Il bambino lentamente diventerà parte dei suoi genitori; il vero spazio emozionale durerà per sempre, anche quando verrà meno lo spazio fisico; anche quando i genitori non saranno più presenti, lui continuerà a vivere per i genitori ed i genitori continueranno a vivere in lui.
Cura e accompagnamento
Noddings, nel 2002 affermava che «ogni persona vorrebbe essere oggetto di cura»; avere cura dei propri figli significa accompagnarli fisicamente, mentalmente, emotivamente verso la realizzazione del loro essere e del loro personale progetto di vita. I figli, anche se spesso non lo palesano, percepiscono questa cura educativa e affettiva nei loro confronti. In una famiglia che cura, anche i figli diventeranno adulti più sicuri e più accudenti nelle relazioni che intesseranno. Il bambino saprà occupare tutti questi spazi e lentamente diventerà parte di noi. Senza di lui ci mancherà un pezzo di noi e ci sentiremo incompleti. Il vero spazio emozionale durerà per sempre, anche quando verrà meno lo spazio fisico; anche quando noi non ci saremo più e lui continuerà a vivere per noi e noi continueremo a vivere in lui.
Esiste una genitorialità diffusa presente in ogni essere umano; ogni adulto sensibile e attento ai bisogni di cura e di protezione può svolgere compiti ‘genitoriali’ nei confronti di qualunque bambino. In questa prospettiva genitori si nasce, perché tutti noi siamo naturalmente e biologicamente predisposti all’accudimento. Si diventa genitori perché la genitorialità è un lungo processo dinamico e vitale, che si sviluppa nel tempo e si nutre di tante fasi tra loro strettamente collegate. È molto diverso vivere con un bambino di pochi mesi con bisogni primari, o con un bambino che si approccia alla scuola primaria o con un adolescente che vuole diventare grande e che mette in discussione le scelte e le decisioni dei genitori.
Durante la crescita dei figli anche i genitori lentamente trasformano il loro rapporto di coppia anzi si modifica profondamente; in una certa misura è la crescita dei figli a condurre i genitori, a condizionare la visione del mondo e di loro stessi. Oltre a essere in divenire continuo, la relazione con i figli si modifica senza gradualità, a volte subisce difficili accelerazioni nel tempo dell’adolescenza, altre volte, procede con ritmi più semplici e più lineari.
Il genitore perfetto non esiste, come non esiste il figlio perfetto, né esiste il «manuale del genitore e del figlio perfetto». Essere genitori significa assumersi la responsabilità, le fatiche e la bellezza della crescita dei figli. Ogni genitore è diverso dagli altri e da questa diversità derivano i diversi atteggiamenti, convinzioni, regole, abitudini che metteranno in atto.Così anche i figli sono diversi e per questo motivo crescerli richiede un continuo e progressivo adeguamento da parte dei genitori, che devono saper rispondere a esigenze e bisogni evolutivi ed educativi sempre nuovi. Durante la crescita i genitori avranno a che fare con tanti figli «sempre diversi»: pensiamo al passaggio tra l’infanzia e l’adolescenza e la progressiva conquista dell’autonomia che porterà i nostri figli ad entrare a pieno titolo nella vita adulta così ricca di nuove avventure, di progetti e di sogni da realizzare.
GIORGIO ADRIANO