La Redazione
Un rilancio che ha il sapore di una rinascita
2024/1, p. 3
Continua l’impegno per configurare i lineamenti di un nuovo volto della rivista, con fedeltà creativa a un mensile di informazione, spiritualità e vita consacrata. Un volto che già è emerso dal rinnovato e ragionato palinsesto, pensato per aprire finestre cariche di futuro.

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Testimoni
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EDITORIALE
«Un rilancio che ha il sapore di una rinascita»
Questa affermazione del card. Gianfranco Ravasi – espressa in occasione dei 60 anni delle Edizioni Dehoniane di Bologna sorte negli anni successivi al Concilio Vaticano II – può essere una cifra complessiva della conferma e del rilancio auspicato dalla nuova società editoriale (Il Portico). Per quanto concerne la rivista «Testimoni», il sapore della rinascita si sostanzia in una nuova veste grafica, che nel 2024 volentieri offriamo a lettrici e lettori, confidando nel vostro gradimento. In questo modo continua l’impegno per configurare i lineamenti di un nuovo volto della rivista, con fedeltà creativa a un mensile di informazione, spiritualità e vita consacrata. Un volto che già è emerso dal rinnovato e ragionato palinsesto, pensato per aprire finestre cariche di futuro: carismi e sinodalità, ecumenismo e interculturalità, giovani e vocazione, formazione e spiritualità, focus sull’attualità. Nell’anno appena trascorso, abbiamo cercato di qualificare le proposte formative e informative, per far emergere la riscoperta dei molteplici carismi che fecondano una vita religiosa chiamata a discernere i segni dei tempi nell’odierno scenario spirituale e culturale. A questo scopo, nel contesto del cammino sinodale disegnato da papa Francesco, abbiamo acquisito nuovi stabili collaboratori di particolare spessore professionale e di consolidata sapienza. In questo modo, si auspica che la rivista diventi sempre più un valido strumento per rimettere a fuoco un servizio profetico che generi comunità attrattive ed evangelizzanti. Per dare sostanza a questi obiettivi abbiamo bisogno di essere sostenuti dalla nostra nutrita comunità di abbonati e di simpatizzanti. Aiutateci a diffondere la rivista messa a nuovo per incrementare gli abbonamenti, a suggerire nuovi temi di interesse e realtà da valorizzare, a dialogare per mezzo di lettere indirizzate alla redazione. Una proposta potrebbe essere quella di invitare i membri della redazione negli istituti religiosi per presentare «Testimoni» e per approfondire i temi ritenuti più utili per la propria comunità.
Lasciare che la storia ci parli
Durante questi anni nella fucina della rivista è cresciuta la consapevolezza della richiesta e della pretesa di un cristianesimo meno individualista, meno intimista, più vissuto in comunità fraterne e con un autentico spirito ecclesiale. Con il declino delle grandi ideologie e delle narrazioni di senso, si è fatta strada una laicità «post-secolare» che esprime il bisogno della ricerca, dell’ascolto e del confronto; di nuovi rapporti tra ragione e immaginazione, tra economia e morale, tra religione e storia. Si tratta di fermenti culturali e spirituali che vanno maturando e che, come rivista, cercheremo di intercettare, invitando le comunità discepolari a non fuggire dalla storia e a rivisitare il loro modo di stare nell’attuale realtà. Ci auguriamo così di entrare in dialogo con ogni forma di vita comune per interrogarci insieme su quello che Dio e l’umanità di oggi domandano. Su questo snodo decisivo, la ricerca di esperienze e le scelte giornalistiche si misureranno con la prospettiva di papa Francesco espressa in un colloquio del 2013 con i Superiori generali: «Per capire davvero la realtà, dobbiamo spostarci dalla posizione centrale di calma e tranquillità e dirigerci verso la zona periferica. Stare in periferia aiuta a vedere e capire meglio, a fare un’analisi più corretta della realtà, rifuggendo dal centralismo e da approcci ideologici» (cf. Spadaro, Svegliate il mondo! n. 6). Quando l’ideologia sostituisce la profezia, non c’è più l’ascolto e non si vede la realtà, si guarda solo nello specchio delle proprie idee. «Uno dei nemici più seri che ha avuto e può avere la vita consacrata è proprio l’ideologia, di qualunque segno sia» (papa Francesco, La forza della vocazione, n. 29). Ci impegniamo a visitare e a valorizzare le periferie esistenziali.
LA REDAZIONE