Roselli Michele
Semplicemente fratelli
2023/9, p. 36
Uomini e donne solidali gli uni accanto agli altri, semplicemente come fratelli, condividendo la fede elementare della vita.

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Andrea Magnani, Michele Roselli SEMPLICEMENTE FRATELLI. Tra racconto e visione Edizioni Messaggero, Padova 2023, pp. 204, € 18,00
Semplicemente fratelli
Uomini e donne solidali gli uni accanto agli altri, semplicemente come fratelli, condividendo la fede elementare della vita.
«Semplicemente fratelli: tra racconto visione» nasce in occasione del 70° compleanno di fratel Enzo Biemmi. Ciò che motiva l’idea del libro è anzitutto il desiderio di fare memoria grata di quanto, chi ha avuto modo di incontrarlo personalmente o anche solo di conoscerlo attraverso le sue sempre lucide e profonde prese di parola, ha ricevuto e condiviso con lui.
Il contributo di Biemmi alla riflessione e alla pratica della catechesi e della teologia pastorale italiana e internazionale è un tesoro da non perdere: merita di essere valorizzato, approfondito e continuato. In questo senso, la memoria si rivela non solo ripresa del passato personale, ma permette di sbilanciarsi in avanti e di spingersi oltre, perché «contiene promesse e consegne per guardare con fiducia e passione al futuro» (dalla introduzione).
Il libro porta traccia della feconda apertura che il percorso di fratel Enzo fa intravedere. Anzi proprio qui si radica, per il lettore, la possibilità di sentire che non si tratta di un’opera celebrativa: le idee, lo stile, le posture non raccontano solo di lui, della sua personale implicazione e competenza, ma disegnano una mappa possibile per il futuro della Chiesa.
Tre grandi passaggi
Abbiamo riconosciuto nel percorso pensosamente pratico di fratel Enzo tre grandi passaggi che scorrono non solo l’uno dopo l’altro ma anche l’uno dentro l’altro.
Inizia dalla catechesi. Ne sviluppa anzitutto la dimensione e l’anima formativa: la realizza e la mette in pratica accompagnandola con una robusta riflessione che mentre sostiene e illumina le prassi, è essa stessa illuminata e «anticipata» dalle pratiche.
Prosegue mettendo in luce il carattere evangelizzante della catechesi.
In una stagione in cui lo iato tra il modello della comunità cristiana (i suoi modi di dire, di fare e di essere presente nel mondo) e la novità del tempo è via via sempre più profondo, scommette sulla necessità di un annuncio kerygmatico, di un «cristianesimo della sorpresa» capace di riconoscere i semi dello Spirito, che misteriosamente Dio continua a gettare dentro la storia, e di mettersi a servizio della grazia di (ri)cominciare dentro i passaggi della vita.
«Il cambio di millennio ha acuito la sensibilità per la nuova condizione della fede nel mondo che abitiamo, ci ha avvertiti di una distanza culturale da prendere in carico, una distanza che non è necessariamente indifferenza, ancor meno ostilità, piuttosto difficoltà a capirsi, quasi abitassimo campi estranei. L’annuncio della Chiesa sembra non trovare le parole per farsi capire come “buona notizia”, il nostro mondo sembra non disporre di “antenne” in grado di captare la grazia del vangelo. È tempo di “secondo annuncio”, di un annuncio che si lascia interrogare da una estraneazione avvenuta che tocca tutti. Si tratta di riascoltare la Parola di grazia del vangelo mettendosi nella compagnia dei propri interlocutori, di dar vita ad un ascolto condiviso, dall’interno di ciò che si sta vivendo» (dalla introduzione).
Infine, allarga lo sguardo e l’analisi sull’azione e sullo stile ecclesiale. Ad essere chiamata in questione è la presenza della comunità cristiana nello spazio umano che abita. Non si tratta più solo di una domanda sulla catechesi, sul modo in cui essa può dare forma alla vita, ma di una domanda più radicale, che interroga le forme e i modi dello stare al mondo della comunità cristiana nella società.
«L’approdo attuale è un progetto triennale in corso, dedicato alla parrocchia, alle prese con una trasformazione che segna in profondità il volto della Chiesa, poiché è nella forma della parrocchia che essa vive la vicinanza alla vita quotidiana della gente. La triplice articolazione del progetto: parrocchia in trasformazione, parrocchia e territorio, parrocchia e ministeri, e il metodo adottato, ascoltando pratiche di parrocchie, sottolinea il nesso tra modo di abitare il proprio mondo e missione di annuncio per tutti» (dalla introduzione)
Ascolto, storia, pratica e visione
Quattro parole strutturano in modo aperto il libro. Sono parole che delineano il cammino teologico pastorale e pratico di fratel Enzo e al tempo stesso abbozzano, come si è detto, un percorso possibile per il futuro della Chiesa: ascolto, storia, pratica e visione. Non si tratta di parole-confine, che delimitano un perimetro e che chiudono la riflessione e l’azione, quanto piuttosto di parole-sentiero, che sconfinano dentro la vita dell’umanità e aprono ad uno stile evangelico. Sono conversioni da percorrere insieme agli altri, non schemi da applicare sugli altri.
Ascolto. Ascolto dei racconti, sia personali che dei vissuti di Chiesa… Senza giudicare e, al tempo stesso, invitando a sospendere il giudizio.
Storia (e storie). Storie singolari – uniche – e storie plurali. Storie di vita e di Chiesa. Storie come luoghi dell’agire dello Spirito.
Pratica, per stare vicino alla realtà e non alle sole idee; per accompagnare le persone e le comunità partendo dal punto in cui si trovano e proponendo un passo possibile. Anzi, sostenibile.
Visione, come invito a guardare diversamente l’oggi, per immaginare stili e forme di Chiesa, di evangelizzazione, di vita credente…
Intorno a questa mappa aperta, il volume raccoglie la voce di alcuni amici e compagni di viaggio, catecheti, teologi, filosofi e studiosi di area italiana e francofona. Sono autori nazionali e internazionali, studiosi competenti e riconosciuti a livello non solo europeo, proprio come Biemmi.
I contributi sono come l’eco di un dialogo libero, a distanza, di ciascuno con la riflessione di fratel Enzo, con le sue idee e con le prospettive di evangelizzazione e formazione che ha tracciato.
I titoli e gli autori dei contributi evocano la ricchezza di quanto ognuno può apprezzare percorrendo le pagine del libro.
Dopo la prefazione curata da monsignor Erio Castellucci: narrazione, rito e vita. Per un annuncio kerygamtico ed esperienziale, si trovano:
Credere, una postura di umanità di André Fossion;
Una chiesa rigenerata dalla parola dei profeti di Serena Noceti;
Un «secondo primo annuncio» kerigmatico: l’inaudito del Vangelo di François-Xavier Amherdt;
In cammino con Fratel Enzo. Parole come incontri risonanze. Erranze, interiorità, scritture di sé, silenzi di Duccio Demetrio;
Espressioni umane e tracce di Vangelo. L’antropologia del secondo annuncio di Enzo Biemmi di Lucia Vantini;
L’intreccio di catechesi e liturgia per l’annuncio del Vangelo nella postmodernità di Roland Lacroix;
Il labirinto e il suo ritmo. Dall’ispirazione catecumenale un futuro per la liturgia? di Marco Gallo;
«Simpliciter dignius». L’eucarestia come «finis omnium officiorum» e l’iniziazione a riconoscersi fratelli e sorelle di Andrea Grillo;
A proposito della pastorale della visita di Henri Derroitte e Marie de Lovinfosse;
La conversione missionaria della pastorale caritativa. Un’esplorazione saggistica di Stijn Van den Bossche
Vivere e trasmettere la fede in contesto urbano di Gilles Routhier;
Fede e linguaggio della bellezza di Silvia d’Ambrosio e Antonio Scattolini.
Semplicemente fratelli…
Abbiamo intitolato il libro: «Semplicemente fratelli. Nella storia tra racconto e visione» e il percorso di queste righe rende ragione della scelta.
Semplicemente fratelli, perché Enzo è semplicemente un fratello: semplice e profondo nelle parole e nei gesti; fraterno nella sua umanità ospitale e generosa.
Semplicemente fratelli, poi, perché questo è il modo in cui fratel Enzo immagina la Chiesa, il suo modo di stare al mondo: uomini e donne solidali gli uni accanto agli altri, semplicemente come fratelli.
Semplicemente fratelli, perché questo, per fratel Enzo, è il modo di annunciare il Vangelo: vivendo semplicemente da fratelli, condividendo la fede elementare della vita.
Semplicemente fratelli, infine, non solo per strizzare un occhio alla biografia di fratel Enzo, ma per nominare una profezia per la Chiesa. La fraternità semplice, infatti, non sta soltanto davanti alla comunità cristiana, come futuro auspicabile, ma le sta continuamente al centro come radice originaria.
MICHELE ROSELLI