Suore Francescane Alcantarine
Un segno della presenza di Dio
2023/7, p. 14
Una piccola fraternità di tre sorelle è presente a Bologna, dal 13 novembre 2022, per rispondere alla richiesta del card. Zuppi, di essere un punto di riferimento e di accoglienza per la città.

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VITA CONSACRATA A SERVIZIO DELLA CITTÀ
Un segno della presenza di Dio
Una piccola fraternità di tre sorelle è presente a Bologna, dal 13 novembre 2022, per rispondere alla richiesta del card. Zuppi, di essere un punto di riferimento e di accoglienza per la città.
Le origini della famiglia religiosa delle suore francescane alcantarine affondano nel popoloso e povero quartiere della parrocchia dello Spirito Santo in Castellammare di Stabia, provincia di Napoli.
Il 14 ottobre 1867 mons. Francesco Saverio Petagna, vescovo di Castellammare, nominò don Vincenzo Gargiulo parroco di quella parrocchia, esprimendo fiducia nell’energia e nello zelo del giovane sacerdote. Egli, infatti, per porre rimedio alla situazione di miseria della zona, attivò subito numerose iniziative parrocchiali di catechesi e sostegno sociale alle famiglie, agli operai dell’importante cantiere navale di Castellammare e ai più poveri del quartiere, esprimendo subito una spiccata sensibilità per le categorie più svantaggiate e bisognose di promozione umana e spirituale, soprattutto le ragazze, che al tempo erano ai margini della società, analfabete e spesso a rischio di devianza.
Nella sua opera si avvalse del contributo di suor Maria Agnese dell’Immacolata, al secolo M. Luisa Russo, sua parrocchiana e terziaria francescana, che aveva abbracciato la vita religiosa come monaca di casa, opzione preferita da molte donne del tempo, che per motivi economici o familiari non potevano accedere agli antichi ordini religiosi.
Il primo nucleo di consacrate
M. Luisa iniziò la collaborazione con don Vincenzo in qualità di direttrice della Pia Unione delle Figlie di Maria, forma associativa molto diffusa, che raggruppava le giovani del quartiere. Da questo gruppo di ragazze si formò il primo nucleo del futuro istituto, formato alla spiritualità francescana e alla carità operativa instillate dagli insegnamenti e dall’esempio di don Vincenzo e madre Agnese, e che iniziò la vita comunitaria in alcuni locali nei pressi della parrocchia il 17 settembre 1870, sotto la guida e la stretta collaborazione dei due fondatori. Si inaugurò così l’esperienza francescana alcantarina in uno stile di vita povero, austero e ritmato dalla preghiera e dal servizio ai più poveri. Il gruppo fondante delle prime dodici sorelle ricevette l’approvazione diocesana da mons. Francesco Saverio Petagna il 17 ottobre 1874, come terziarie francescane secondo la riforma dei frati alcantarini, che dalla Spagna portarono nel sud d’Italia la vita francescana secondo i dettami del grande penitente san Pietro d’Alcantara, vissuto tre secoli prima, che univa all’evangelizzazione dei più poveri, la povertà e la penitenza tipiche di tutte le riforme francescane.
Sr. M. Agnese assunse la carica di prima custode maggiore dell’istituto, che mantenne fino alla morte, avvenuta il 26 dicembre 1891, mentre don Vincenzo, dopo aver scritto le prime costituzioni dell’istituto, continuò a sostenerlo fino alla sua nascita al cielo, avvenuta il 22 ottobre 1895.
La diffusione del carisma
In pochi anni il numero delle suore crebbe rapidamente e le comunità si diffusero in tutto il meridione d’Italia. Insignito del Decreto di Lode nel 1894, l’istituto delle Figlie povere di san Pietro d’Alcantara ricevette nel gennaio del 1903 l’approvazione pontificia, e per tutto il novecento si diffuse anche fuori dai confini italiani, aprendosi anche alla spinta missionaria: Brasile, Nicaragua, Ciad, Albania. Dagli anni sessanta del novecento, la congregazione è presente anche in Spagna, ad Arenas de san Pedro, luogo dove riposano le spoglie mortali del santo ispiratore e patrono del nostro istituto.
Il nostro carisma trova la sua sintesi nel dono di grazia concesso ai nostri fondatori, che ci ha inserite nella grande famiglia francescana, condividendo con essa la spinta verso la radicalità evangelica di san Francesco d’Assisi, riproposta da san Pietro d’Alcantara, per vivere e testimoniare con la nostra vita consacrata, in special modo, la passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo. Tale desiderio si esplicita nella scelta della vita fraterna, nella preghiera personale e comunitaria e nella nostra missione, rivolta a tutti i fratelli e le sorelle che Dio mette sul nostro cammino, ma con un’attenzione privilegiata, così come il nostro fondatore ci ha consegnato, per i poveri e i giovani bisognosi di promozione umana e spirituale, perché scoprano il fine per cui Dio li ha creati, cioè la propria vocazione.
Vie di servizio
Da questa opzione carismatica deriva l’assiduo e attento lavoro nella pastorale giovanile e nell’accompagnamento vocazionale, insieme alla nostra presenza nel campo educativo, che ci vede impegnate nelle scuole, nei centri diurni socio-educativi, nelle case-famiglia. Viviamo la nostra missione anche nelle parrocchie e nelle diocesi e in generale nella pastorale della carità a vari livelli. A servizio della Chiesa, restiamo in ascolto del grido dei poveri che oggi giunge dalle tante periferie geografiche ed esistenziali, come ci insegna papa Francesco, che negli anni hanno aperto anche per noi nuovi ambiti di presenza ed evangelizzazione (pastorale carceraria, della salute, dell’evangelizzazione attraverso l’arte nelle sue varie espressioni, etc.).
Siamo presenti a Bologna con una piccola fraternità di tre sorelle, dal 13 novembre 2022, per rispondere alla richiesta del card. Matteo Zuppi, che voleva una presenza stabile nella chiesa di san Donato, chiusa da diverso tempo, che potesse accogliere quanti passano dal centro della città, soprattutto universitari ma non solo. Restiamo in ascolto di ciò che la Chiesa locale e il territorio ci chiedono e ci chiederanno, nella disponibilità e nel limite di una piccola presenza, che vuole essere soprattutto «segno» della presenza di Dio in un luogo così stimolante ma anche bisognoso di spazi di incontro e di ascolto, come può essere quello di una grande e movimentata metropoli.
SUORE FRANCESCANE ALCANTARINE