Vita religiosa in America Latina: itineranza e interculturalità
2023/7, p. 6
«Siamo testimoni di fraternità, inclusione e accoglienza di tutta la famiglia umana, con tutta la ricchezza della diversità. Siamo Chiesa universale chiamata alla comunione».
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ORIZZONTI UNIVERSALI
Vita religiosa in America Latina:itineranza e interculturalità
«Siamo testimoni di fraternità, inclusione e accoglienza di tutta la famiglia umana, con tutta la ricchezza della diversità. Siamo Chiesa universale chiamata alla comunione».
Più di 80 le sorelle connesse, e circa una trentina presenti fisicamente all’evento «Vita Religiosa in America Latina» che si è tenuto alla UISG nel pomeriggio del 22 maggio 2023.
Presenti all’incontro anche sr. Nadia Coppa, ASC, presidente della UISG, sr. Patricia Murray, ibvm, segretaria esecutiva della UISG e sr. Mary John Kudiyiruppil, SSpS, vice segretaria esecutiva della UISG.
L’obiettivo dell’incontro, approfondendo la missione e la visione della CLAR, Confederazione Religiosa dell’America Latina, è stato quello di aggiornare le Superiore generali e i loro Consigli presenti all’evento, sulla condizione della vita religiosa in America Latina e nei Caraibi: «dobbiamo riconoscerci nella condizione di fratelli e sorelle, oltre che nella missione, nella nostra identità, in ciò per cui siamo state chiamate, in differenti parti del mondo. Uomini e donne, camminiamo insieme con un’unica missione» è stata la premessa.
L’introduzione dell’evento, si è focalizzata sull’ orizzonte ispiratore: l’immagine biblica che accompagna la CLAR per questo triennio è quello delle «donne dell’alba». Come le donne della Pasqua, della croce e della Resurrezione, «dobbiamo vivere la vita consacrata con speranza, come dentro ad un movimento verso la vita che ci invita a lanciarci con resilienza».
Uno dei testi presentati, a tal proposito e regalato alla presidente della UISG, sr. Nadia Coppa, ASC, è stato Missione e spirito della sinodalità in chiave femminile: la storia di dieci donne che hanno partecipato attivamente al processo del Sinodo. Il testo è un invito ad abitare spazi di riflessione e discernimento fino alle decisioni che possono essere costruite solo a partire dalla consapevolezza dalla ricchezza di ministeri e vocazioni, «a partire dall’idea che c’è fraternità tra tutti noi. In fondo, non siamo così diversi. È molto più ciò che abbiamo in comune».
Ma, dove ci vuole Dio, qual è la nostra missione?
Riunire teologhe e teologi
Una delle missioni della CLAR, è quella di riunire teologhe e teologi per lavorare insieme analizzando «le realtà emergenti in America Latina in materia di: migrazione, ecologia integrale, protezione dei bambini, tratta di persone, vita religiosa indigena ed afro e cultura digitale» con l’obiettivo di camminare in stile sinodale, collaborare e ripensare la vita religiosa in termini nuovi, comprendendo il ruolo di ogni istituzione oggi ed i relativi cambiamenti anche in termini vocazionali.
Alcune delle sfide più grandi di fronte alle quali oggi ci ritroviamo, sono rappresentate da: mancanza di vocazione, crisi della Chiesa a causa della piaga degli abusi sessuali al suo interno e diminuzione delle persone che prendono i voti.
L’unico dei percorsi, suggerito dalla CLAR, che possiamo percorrere è quello della speranza intesa come credenza di Dio e come desiderio di vivere con animo e allegria la vocazione a cui siamo stati chiamati. È indubbio che il mondo della Chiesa sia molto ferito ed è proprio per questo che, l’unica cosa che può aiutarci è «riconoscerci nella condizione di fratelli e sorelle, oltre che nella missione, nella nostra identità, in ciò per cui siamo stati chiamati da differenti parti del mondo».
Evitando di considerare l’altro come nemico solo perché «diverso» da noi, dobbiamo proporre «una cultura che fortifichi il rispetto: senza porci uno contro l’altro ma camminando insieme, tutta la Chiesa vivendo in modo relazionale, guardandoci gli uni con gli altri come Gesù ci guarda, con misericordia, con aiuto reciproco. Come congregazioni e istituti, dobbiamo riunirci in una Chiesa universale e intercongregazionale».
L’invito conclusivo è alla partecipazione politica, come ci invita papa Francesco, ovvero a «partecipare attivamente, con tutti i carismi con l’obiettivo di una trasformazione, favorendo istanze pubbliche e incidenza politica appunto» con il coinvolgimento di donne, giovani e laici.
Concludendo l’incontro, alcuni dei membri della CLAR hanno voluto metaforicamente portare l’abbraccio ed un sentito ringraziamento: «Questo è l’abbraccio di tutta l’America Latina, per voi. Un grazie infinito a tutte le Superiore Generali ed a tutte le sorelle per essere presenti in così tanti luoghi dell’America Latina e dei Caraibi».
Ufficio Comunicazioni UISG
sito web della CLAR