Gellini Anna Maria
Donne consacrate seminatrici di speranza
2023/5, p. 1
Riunite a Roma dal 12 al 14 aprile, per la 70° assemblea nazionale elettiva, le superiore generali e provinciali di istituti e congregazioni che operano in Italia, hanno condiviso riflessioni ed esperienze sul tema «In cammino sinodale. Donne testimoni del Risorto».

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Testimoni
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70° ASSEMBLEA USMI
Donne consacrate
seminatrici di speranza
Riunite a Roma dal 12 al 14 aprile, per la 70° assemblea nazionale elettiva, le superiore generali e provinciali di istituti e congregazioni che operano in Italia, hanno condiviso riflessioni ed esperienze sul tema «In cammino sinodale. Donne testimoni del Risorto».
Significativo che l’assemblea si sia svolta nella settimana dell’ottava di Pasqua: « La Risurrezione di Gesù è l’evento che cambia la storia! La sua luce attraversa le tenebre e apre orizzonti inediti, mette in evidenza la bellezza della vita, orienta i passi di coloro che cercano un senso alla loro esistenza», così ha detto nel saluto di apertura il 12 aprile, suor Yvonne Reungoat, presidente dell’USMI in questo ultimo quinquennio. E ha proseguito mettendo in evidenza la caratteristica peculiare di questa 70° assemblea: «Abbiamo deciso di mettere la Parola al centro della nostra assemblea, perché essa guidi la nostra riflessione, la nostra condivisione e le scelte che siamo chiamate ad operare. Suor Alessandra Casneda ci aiuterà, attraverso la Lectio, ad entrare nella profonda esperienza delle donne del Vangelo che diventano le prime testimoni del Risorto». Affermazioni rafforzate il giorno successivo con le parole di saluto a papa Francesco, nell’udienza in Vaticano dedicata alle oltre 200 delegate provenienti da tutta Italia: «Abbiamo la consapevolezza che non è un percorso facile, per questo avvertiamo l’urgenza di tessere relazioni costruttive tra i diversi Istituti religiosi, con la Chiesa locale e con ogni persona – giovane e adulta – sensibile e aperta, per costruire insieme quella fratellanza sociale evidenziata nell’enciclica Fratelli tutti. A vari livelli, siamo impegnate anche a considerare il “volto nuovo” da conferire alla struttura dell’USMI, perché sia sempre più in grado di cogliere le sfide che la vita consacrata deve affrontare oggi e, insieme, esprimere la gioia di aver dato la vita al Signore e di poterla testimoniare alle giovani generazioni, ma non solo! È in questa contemporaneità complessa, carica di grandi contraddizioni, ma certamente aperta alla speranza e ad un futuro di pace e di giustizia, che vogliamo con la forza dello Spirito Santo, essere, pur nella nostra fragilità e vulnerabilità, donne consacrate capaci di svegliare il mondo».
Saluto e incoraggiamento
di papa Francesco
Nel suo discorso di saluto, papa Francesco ha sottolineato tre aspetti fondamentali che il tema dell’assemblea ha suggerito. «Prima di tutto, donne testimoni del Risorto. Le prime testimoni della Risurrezione del Signore sono state proprio le donne, le discepole. […] Si sono lasciate sorprendere e spingere dalla forza e dalla luce del Risorto e si sono messe in cammino per cercarlo. Erano coscienti di quanto è importante avere il Signore vivo nel cuore. Il loro atteggiamento ci ricorda che se abbiamo il coraggio di tornare alla fonte e recuperare la freschezza originale del Vangelo spuntano nuove strade, metodi creativi, altre forme di espressione, segni più eloquenti, parole cariche di rinnovato significato per il mondo attuale».
Il secondo aspetto evidenziato dal papa, è stato quello relativo al cammino sinodale: «la sinodalità rappresenta la strada maestra per la Chiesa, chiamata a rinnovarsi sotto l’azione dello Spirito e grazie all’ascolto della Parola». Papa Francesco ha poi aggiunto, rivolgendosi alle consacrate: «… avanti con i Pastori, anche quando tante volte non vi sentite valorizzate e a volte comprese, siete disponibili ad ascoltare, a incontrare, a dialogare, a fare progetti insieme. Aperte, con la grazia dello Spirito Santo».
E infine, il richiamo alla speranza, di cui oggi il mondo ha tanto bisogno. Le donne consacrate devono «essere seminatrici di speranza… essere il fermento di Dio in mezzo all’umanità; … annunciare e portare la salvezza di Dio in questo nostro mondo, che spesso si perde, che ha bisogno di avere risposte che incoraggino, che diano speranza, che diano nuovo vigore nel cammino».
Cammino ecclesiale dell’USMI
Molto particolareggiata è stata la relazione del quinquennio 2018-2023, presentata all’assemblea dalla presidente suor Yvonne Reungoat.
Alcuni punti meritano di essere ripresi ed evidenziati, anche per favorire una condivisione all’interno delle singole comunità dei vari istituti e nei diversi settori di servizio, partendo dalle riflessioni interne all’USMI su come affrontare alcune fragilità rilevate negli Istituti di vita consacrata. Lo sguardo è particolarmente indirizzato all’ «ambiente umano relazionale in cui si manifestano crisi di rapporti, della comunicazione, del confronto nella diversità; alla fraternità evangelicamente debole che richiede una autorità capace di fare convergere tutto nei progetti, nelle mete, nelle iniziative, come nella preghiera, nella corresponsabilità, nella sussidiarietà, nella solidarietà»; alla diffusa «demotivazione carismatico-missionaria che può avere diverse cause. La fragilità che stiamo sperimentando dal punto di vista demografico, la diminuzione delle vocazioni, la necessità di un ridimensionamento, di una risignificazione, rischia di fare perdere la speranza nel futuro e indebolisce il senso di appartenenza. È importante trovare prospettive nuove creando reti all’interno di ogni Istituto, tra le diverse Congregazioni, ma anche tra le diverse vocazioni nella Chiesa, capaci di interagire nella ricerca di nuove risposte concrete ai nuovi bisogni».
Attenzione anche alla dimensione economica.
«La dimensione economica è intimamente connessa con la persona e la missione. Attraverso l’economia passano scelte molto importanti per la vita, nelle quali deve trasparire la testimonianza evangelica, attenta alle necessità dei fratelli e delle sorelle» (Linee Orientative, 1). La dimensione evangelica si manifesta nella visione del “mettere i beni in comune” in una gestione partecipativa che coinvolga i membri dell’Istituto. Si può anche pensare alla solidarietà tra gli Istituti per ridurre le disuguaglianze talvolta molto grandi».
L’USMI, secondo la sua finalità «è attenta a realizzare un’effettiva collaborazione ecclesiale mediante un rapporto costante con la Conferenza Episcopale Italiana, e in particolare con la Commissione Mista Vescovi-Religiosi-Istituti Secolari» (Statuto art. 3). Nel cammino sinodale della Chiesa italiana, suor Nicla Spezzati è stata nominata dalla CEI come membro della presidenza del Comitato nazionale del cammino sinodale ed è stata scelta come membro della delegazione della CEI per partecipare all’Assemblea continentale del Sinodo continentale che si è svolto a Praga dal 5 al 12 febbraio 2023.
Inoltre «un Tavolo tecnico CEI-USMI-CISM è stato attivato per affrontare la Riforma del Terzo Settore in considerazione delle opere degli istituti religiosi, (il 70%) secondo la legislazione italiana. Si è reso necessario studiare la nuova normativa e le conseguenze sulle opere scolastiche, sociali, sanitarie di cui la Chiesa e, soprattutto gli Istituti e le Congregazioni di vita religiosa, hanno la responsabilità. È richiesto un discernimento approfondito per decidere gli adattamenti necessari e, allo stesso tempo, assicurare la fedeltà al carisma».
Secondo l’articolo 3 dello Statuto, «l’Unione come organismo di coordinamento degli Istituti femminili di vita religiosa, mantiene regolari contatti con la Congregazione (oggi Dicastero) per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica (DIVCSVA), ne accoglie gli orientamenti e le direttive». Il 29 e 30 marzo 2023 l’USMI si è incontrata con le Conferenze di religiose e religiosi dell’Europa, degli Stati Uniti e Canada, dell’Australia per riflettere insieme sugli Istituti e le società di vita apostolica in fase di criticità.
Collaborazione USMI-CISM
Il cammino di comunione e di collaborazione con la CISM (Conferenza Superiori Maggiori d’Italia) è stato progressivo durante tutto il quinquennio 2018-2023, nell’intento di rafforzare in particolare l’area della formazione.
Una convenzione è stata firmata tra le Presidenze USMI e CISM con la SIC (Scuola intercongregazionale dei Castelli Romani), facendo di quest’ultima, una sede distaccata dell’USMI.
Un altro tema affrontato da USMI e CISM, in collaborazione con il Servizio nazionale per la Tutela dei minori e delle persone vulnerabili della CEI, è quello della Cultura della prevenzione degli abusi e della tutela dei minori e delle persone vulnerabili nel cammino formativo al sacerdozio e alla vita consacrata.
Durante quest’anno 2022-2023, sono stati organizzati quattro seminari, svoltisi nella sede dell’USMI nazionale, con superiore e superiori, formatori e formatrici, con seminaristi, formandi e formande degli Istituti di vita consacrata maschili e femminili. Il coordinamento è stato realizzato da padre Luigi Sabbarese, scalabriniano, referente per la tutela dei minori in Vaticano e vicario giudiziale del Tribunale ecclesiastico della Città del Vaticano, con padre Amedeo Cencini, canossiano, e Anna Deodato, religiosa delle ausiliarie diocesane di Milano.
Nell’impegno condiviso di attenzione ai giovani, alle nuove schiavitù, alla tratta di essere umani e migranti, è stata sottolineata l’importanza della riflessione e la messa in pratica del Patto educativo globale, e della prosecuzione del cammino dell’interculturalità.
Proposte formative
e iniziative pastorali
Per le giovani novizie, sono stati individuati sette moduli fondamentali di formazione e definiti gli obiettivi a cui ogni docente dovrà fare riferimento per lo svolgimento del suo corso: la Sacra Scrittura sorgente della vita consacrata; teologia della vita consacrata; spiritualità della vita consacrata; antropologia e vita consacrata; la donna consacrata nella Chiesa e nel mondo; pedagogia del cammino (itinerari nella Roma cristiana e pellegrinaggi vari); pedagogia della narrazione (tempo di sintesi mensile dei nuclei tematici). Ai sette moduli si aggiungono due laboratori: Tecnologie digitali e vita consacrata; Comunicazione interculturale, e la settimana residenziale, aperta alla partecipazione nazionale, come conclusione del percorso annuale.
Per le juniores il progetto formativo prevede un percorso annuale intensivo in presenza, di preparazione alla professione perpetua e un altro per juniores fino a 5 anni di professione, in presenza e on-line. Così per le postulanti: dalla settimana residenziale, al weekend formativo, agli incontri mensili on-line.
L’ampio ambito della pastorale è portato avanti da una équipe in relazione con le delegate presso gli uffici nazionali della CEI e con altri organismi e con le «referenti regionali» di alcune dimensioni pastorali.
«Il paziente lavoro di costruire reti di referenti regionali e i percorsi laboratoriali proposti a tappe, on-line e/o in presenza, hanno consolidato una esperienza di stile sinodale tra le referenti e hanno permesso l'inserimento nella rete di altre sorelle che si sono formate nel processo stesso dei laboratori allargando l'équipe. Si tratta di un lavoro di ascolto, confronto, dialogo e scambio costante.
Questo processo sta facendo crescere una sensibilità maggiore verso una ricaduta nelle diocesi /territori/Chiese locali in cui le sorelle operano, chiedendo all'équipe nazionale sostegno e accompagnamento per aprire nuovi percorsi.
Si tratta di un percorso che si sta attuando e consolidando specialmente in alcune dimensioni della pastorale giovanile e vocazionale; carceraria e del mondo penale; sanitaria; familiare». Per la pastorale della famiglia mancano le referenti regionali, ma da due anni si sta sperimentando un seminario preparato in collaborazione con l'USMI Piemonte, concretamente con la referente regionale della pastorale familiare suor Carmela Santoro e l'Associazione «DiFamiglia», di cui è presidente, con legami al mondo salesiano, ecclesiale e ai servizi sociali.
Esperienze analoghe stanno maturando e rafforzandosi a livello di Rete antitratta USMI (in una buona collaborazione con Caritas italiana e Slaves No More e Talitha kum) e pastorale delle migrazioni.
«In cantiere un incontro da proporre entro la fine dell'anno pastorale sul tema della ministerialità oggi, dei ministeri laicali (ministeri femminili inclusi), della ministerialità delle comunità religiose nelle nuove parrocchie / comunità pastorali», con l’intento di «dare continuità e confrontarci in sintonia con il percorso sinodale della Chiesa».
Prospettiva monastica
ed ecumenismo
Il Centro Studi, da qualche anno, ha aperto la sua prospettiva al mondo monastico, offrendo ai monasteri percorsi di formazione e di approfondimento su tematiche proprie alla vita contemplativa, con numerosa adesione da parte delle comunità contemplative sia italiane sia intercontinentali.
Dallo scorso anno si è ritenuto importante rispondere alla richiesta dei monasteri di percorrere un cammino di unità con i religiosi di altre Chiese. Ha preso vita un intenso e qualificato programma di webinar orientato all’ecumenismo e al dialogo interreligioso, offrendo percorsi di informazione e di formazione. L’ufficio CEI dell’UNEDI ha approvato e si è reso sostenitore di tale iniziativa.
Nuova presidente dell’USMI
per il prossimo quinquennio
Completiamo questa breve e parziale sintesi di quanto emerso dalle giornate assembleari, con un profilo della nuova presidente, eletta il 14 aprile a guida dell’USMI per il prossimo quinquennio 2023-2028: suor Micaela Monetti, attuale superiora generale delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Vice presidente eletta è suor M. Mabel Spagnuolo, superiora generale delle Piccole Suore Missionarie della Carità di Don Orione.
Suor Micaela Monetti, nata a Torino il 15 agosto 1955, è stata eletta dalle 218 delegate provenienti da tutta Italia, nella terza e ultima giornata dell'assemblea generale dell'USMI, con la votazione introdotta da padre Pierluigi Nava, sottosegretario agli Istituti di vita consacrata. Entrata tra le Pie Discepole a Roma il 10 febbraio 1975, suor Monetti ha emesso i voti perpetui ad Alba (CN), il 28 ottobre 1984. Ha poi conseguito il baccalaureato in filosofia e teologia all'Istituto teologico dell'Italia Settentrionale, a Milano, e poi ha frequentato l'Istituto Patristico Augustinianum a Roma. Ha lavorato nella pastorale giovanile, vocazionale e liturgica e collaborato alla redazione nella rivista liturgica «La vita in Cristo e nella Chiesa». Ha inoltre fatto parte dell'équipe intercongregazionale per lo studio del Progetto unitario di Famiglia Paolina e dell'équipe di redazione della regola di vita e del direttorio delle Pie Discepole del Divin Maestro. Dal 1999 al 2003 è stata consigliera provinciale in Italia. Dal 2005 al 2017, per due mandati consecutivi, è stata consigliera generale. Dal maggio del 2017 è superiora generale del suo Istituto.
«Il dono che ho chiesto – ha detto suor Monetti subito dopo l’elezione – è che il Signore possa disporre di me. … siamo seminatrici di speranza. E allora torniamo a casa e nelle nostre comunità con questi semi di speranza a noi affidati, che vanno custoditi, coltivati e fatti crescere insieme. Mi conforta e mi dà pace sapere che lavoreremo insieme. E insieme cammineremo, con lo Spirito di Dio che ci ha portato fin qui».
ANNA MARIA GELLINI