Gulizzi Elisabetta
Santa Maria Maddalena viaggio attraverso i suoi molti volti
2023/3, p. 31
La predicazione, la letteratura, l’arte, la musica ed il cinema continuano a rimandarci l’idea di una donna ricca, peccatrice pentita, fedele a Cristo fino alla morte.

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L’ARTE E I SUOI MESSAGGI
Santa Maria Maddalena un viaggio attraverso i suoi molti volti
La predicazione, la letteratura, l’arte, la musica ed il cinema continuano a rimandarci l’idea di una donna ricca, peccatrice pentita, fedele a Cristo fino alla morte.
Tantissimo è stato scritto, detto e rappresentato su Maria Maddalena, tanto da essersi inserito nell’immaginario comune, come un sapere consolidato, monolitico e per questo imprescindibilmente vero. La predicazione, la letteratura, l’arte, la musica ed il cinema continuano a rimandarci l’idea di una donna ricca, peccatrice pentita, fedele a Cristo fino alla morte. Il suo ruolo, però pur essendo stato centrale nella comunità di Gesù al pari degli apostoli, è stato stigmatizzato e senza dubbio ridimensionato. Soffermandoci brevemente sulle fonti, si riesce a comprende la natura dei molteplici equivoci che attribuiscono a Maddalena molti volti. Il primo evidente dato è quello di ritrovarla come presenza costante della prima comunità di Gesù, ma anche per il suo ruolo centrale durante la Passione, testimone della crocifissione, nella sepoltura, vicina al sepolcro vuoto e prima annunciatrice della Resurrezione di Gesù Cristo. Dunque è presente al servizio di Gesù, nella vita pubblica e nei momenti topici della morte, sepoltura e infine della resurrezione.
Ma chi era realmente Maddalena?
Nei vangeli si legge che era originaria di Magdala, villaggio di pescatori sulla sponda occidentale del lago di Tiberiade. Di lei si apprende anche che fu guarita da sette demoni. Con molta probabilità, oggi si potrebbe pensare a disturbi psichici di vario genere. Quale tipo di fragilità avesse la Maddalena non ci viene detto, ma quello che è certo è che proprio questo suo stato di fragilità la porterà ad incontrare Gesù, salvarsi e seguirlo. Guarita, decise di divenire diakonea, stando appunto a servizio della prima comunità, rivestendo un ruolo attivo e di responsabilità, condividendo con gli altri apostoli un nuovo progetto di vita e di evangelizzazione. Ma, sorge domandarsi, il perché nel nostro immaginario Maddalena sia divenuta una prostituta e come? Scrutando nelle fonti, ciò non viene citato da nessuno degli evangelisti. Il disguido è avvenuto a seguito di una fusione tra la vicenda di un’anonima peccatrice nel capitolo 7 di Luca e Maria di Magdala, presentata poche righe dopo! A questo primo equivoco ne subentrano altri: tra questi la sovrapposizione tra Maria di Magdala e Maria di Betania.
Le molte iconografie
Come abbiamo appena visto, la complessa vicenda di Maddalena ci ha restituito anche la moltitudine iconografica con cui essa è stata rappresentata nella storia dell’arte. Una delle iconografie maggiormente diffuse è quella della «mirofora», la portatrice di aromi. Suo immancabile attributo è il vaso di unguenti, che Maddalena insieme ad altre donne porta la mattina di Pasqua al sepolcro per cospargere di aromi profumati Gesù. Il vaso infatti oltre che rappresentare l’olio profumato per preparare gli unguenti necessari per ricoprire il corpo di Cristo al sepolcro, rappresenta anche l’accogliere a sé e custodire il messaggio di salvezza, proprio come rappresentata nella Cattedrale di San Donato ad Arezzo da Piero della Francesca (1460). Da quest’ultimo viene raffigurata circondata da una cornice monumentale, in cui si erge a dimensioni naturali all'interno in una nicchia. Il ritratto di dolce giovane, appare luminoso grazie ai panneggi degli abiti; inoltre Maddalena tiene in mano l'attributo dell'ampolla degli unguenti, che brilla grazie all’uso tecnico della luce che restituisce il lustro brillante del vetro.
Quanto alle altre iconografie, la vedono rappresentata principalmente in due modalità: prima e dopo la conversione. Prima della conversione, viene raffigurata come una donna riccamente vestita e acconciata. Tra le tante rappresentazioni vorrei sottoporvi però quella dell’artista Artemisia Gentileschi (1615). L’opera La conversione della Maddalena (fig.1) è un dipinto realizzato tra il 1615 e il 1616, custodito nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti, a Firenze. Impressionante come l’artista, verosimilmente nel suo periodo fiorentino, rielabora l’iconografia della Santa attualizzandola come una giovane nobile del suo tempo. Ciò che rende potente quest’opera è come con estrema umanità l’artista cerchi di rappresentare il passaggio tra la sensualità della peccatrice e la sua ascesi spirituale. Eliminando di fatto il nudo, ha reso quasi invisibile tale passaggio rendendolo così meno provocatorio e più spirituale. L’aspetto resta pur sempre di una donna avvenente, raffigurata con un sontuoso abito di seta gialla e con una generosa scollatura, ma segno di pentimento oltre alla mano sul petto, è senz’altro lo specchio, simbolo per antonomasia della vanitas. Una seconda versione è riferita alla conversione e al pentimento, per tali ragioni spesso viene raffigurata all’imbocco di una caverna, con addosso abiti stracciati, un mantello ai suoi piedi o avvolta nei suoi stessi capelli; come non pensare alla scultura lignea della Maddalena penitente di Donatello (1453). E infine, seppur di minore diffusione, si ricordano le rappresentazioni «Noli me tangere» o in meditazione con un libro, o in estasi.
L’apostola degli apostoli
Tutti questi volti, però non ci parlano quasi mai di Maria Maddalena apostola della prima comunità. Per ritrovarla apostola occorre fare un passo indietro e tornare a quando il culto di Maria Maddalena esplose alla fine del Medioevo come spesso documentato dai testi medievali. Infatti proprio gli artisti del tempo hanno tradotto tali fonti in un’iconografia che ci permette di ritrovarla nei libri miniati del tempo finalmente raffigurata come apostola. L’esempio iconografico più importante viene fornito dalla pagina miniata del salterio dell’abbazia di Sant’ Albans (fig. 2) (1119-1146) in cui una colonna divide la scena in parti disuguali, alla sinistra Maria Maddalena di profilo isolata mentre gli apostoli si affollano sotto un arco. Maria annuncia ai discepoli che ha visto il Signore risorto (Giovanni 20,18). Gli apostoli stupiti con gli occhi strabuzzanti di incredulità stringono libri e ascoltano l’apostola. L'annuncio di Maria Maddalena agli apostoli rappresenta un’iconografia rarissima nell'arte occidentale: per tali ragioni il salterio di Sant’Albans, rappresenta un unicum. Il ruolo autorevole di Maria come «apostola degli apostoli» deriva dalla sua testimonianza del corpo risorto di Cristo. Gli equivoci, le hanno di fatto negato l’opportunità di un ruolo centrale al pari degli apostoli. Maddalena guarirà e dedicherà la sua intera vita per servire Gesù, lo stesso che l’aveva guarita e aiutata, come direbbe sant’ Ignazio di Loyola, a mettere ordine nella sua vita. Il viaggio appena compiuto ha messo in luce la credibilità di Maddalena agli occhi della comunità, ma anche come gli equivoci siano frutto di analogie, sovrapposizioni, e successivamente forse di volontà precise. L’arte ha stigmatizzato tutto ciò, restituendole una moltitudine di immagini, proprio al pari degli equivoci che la vedono protagonista. Il Medioevo ha infatti, almeno fino al XIV sec., riservato per Maddalena il ruolo di apostola e predicatrice, elevandola al pari degli apostoli, raffigurandola con un ruolo preminente.
Su questa scia il 10 giugno del 2016, papa Francesco ha elevato la memoria liturgica di santa Maria Maddalena al rango di festa liturgica. Concludendo questo viaggio nell’arte, Maddalena è stata chiamata ad essere coraggiosa, a superare le proprie fragilità e i propri limiti, per cambiare radicalmente la propria vita. Tale cambiamento è avvenuto grazie e per merito di Gesù. Da quell’incontro ha servito costantemente la prima comunità, ma soprattutto non ha abbandonato Gesù nei momenti topici della sua straordinaria storia.
Nonostante i molti volti attribuiti a Maddalena, ancora una volta oggi è stata liberata dalla sua stessa immagine, per restituirle il suo vero volto, apostola tra gli apostoli.
ELISABETTA GULIZZI