Gellini Anna Maria
Un monaco in ostaggio La lotta per la pace di un prigioniero dei jihadisti
2023/2, p. 47
Padre Jacques Mourad, monaco e sacerdote siro-cattolico, è stato eletto dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Patriarcale di Antiochia dei Siri arcivescovo di Homs dei Siri. P. Mourad fu rapito il 21 maggio 2015 da due jihadisti dell’ISIS, dal monastero di Mar Elian, alla periferia della città siriana di Qaryatayn.

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Jacques Mourad, Amaury Guillem Un monaco in ostaggio. La lotta per la pace di un prigioniero dei jihadisti Effatà Editrice, Torino 2019, pp. 184, € 15,00
Padre Jacques Mourad, monaco e sacerdote siro-cattolico, è stato eletto dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Patriarcale di Antiochia dei Siri, arcivescovo di Homs dei Siri.
Padre Mourad viene rapito il 21 maggio del 2015 da due jihadisti dell'ISIS, dal monastero di Mar Elian, alla periferia della città siriana di Qaryatayn. Il monastero verrà profanato e semidistrutto l’anno dopo dagli stessi miliziani. Le reliquie di S. Elia furono sparse intorno al sepolcro. Quasi miracolosamente, furono ritrovate e trasferite ad Homs nell’aprile 2016. P. Mourad racconta nel suo libro, scritto insieme al giornalista Amaury Guillem, la vicenda del suo rapimento. Considera un’esperienza spirituale particolarmente intensa e positiva il periodo in cui è stato ostaggio dei terroristi jihadisti. A dargli forza e serenità la preghiera del Rosario e gli insegnamenti di Paolo Dall’Oglio. Di quei giorni di violenze, vessazioni, privazioni, torture psicologiche e fisiche, fino a sfiorare la morte, padre Jacques ricorda il trasferimento in un carcere vicino a Palmira, dopo i primi tre mesi di prigionia a Raqqa, e l’incontro con 250 cristiani della sua comunità. Gli venne comunicato che sarebbero stati riportati a Qaryatayn, che sarebbero stati sottoposti a una serie di pesanti divieti, ma avrebbero potuto di nuovo celebrare la Messa perché non avevano portato armi contro i musulmani. “Capii soprattutto che chi decide di non praticare la violenza può con la sua scelta cambiare l’attitudine di coloro che sono abituati ad imbracciare le armi - ha raccontato a Vatican News -. Siamo stati salvati grazie alla nostra vocazione di cristiani, testimoni di pace”.
Dopo cinque mesi, aiutato da amici musulmani, riesce miracolosamente a fuggire. Nel corso di questo racconto sconvolgente, padre Mourad ripercorre la sua infanzia, la sua vocazione e la storia della sua comunità impegnata nell'amicizia con i musulmani e a servizio della pace. Infine, invita anche ciascuno di noi a compiere un'irrevocabile scelta di non violenza, di incontro, di perdono, di amore incondizionato e di preghiera, senza la quale il mondo rischia di sprofondare sempre di più nella violenza.