Santerini Milena
Più universali e più umani
2023/11, p. 18
La Chiesa ricorda a tutti che la cultura deve mirare alla perfezione integrale della persona umana, al bene della comunità e di tutta la società umana.

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GLOSSE DEL CONCILIO VATICANO II – Gaudium et spes n. 59
Più universali e più umani
La Chiesa ricorda a tutti che la cultura deve mirare alla perfezione integrale della persona umana, al bene della comunità e di tutta la società umana.
La cultura è una «costruzione» umana, limitata e ambigua, ma è anche ·fonte di libertà e d'apertura dello spirito. Siamo creature costrette dentro i vincoli biologici, eredi di una storia che ci condiziona, eppure possiamo sempre coltivarci e pensare, cercare, capire il mondo, stupirci e ammirare tutto quello che è più grande di noi.
Per questo, la cultura è una «necessità» dello spirito, il modo in cui leggiamo e diamo significato alla realtà, il testo-contesto in cui si è incarnato il vangelo e attraverso cui lo si può tradurre nella vita degli uomini. Senza amore per la loro cultura non capiamo gli altri, e restiamo sordi.
Infatti, la cultura non è mai frutto di un singolo, ma «nasce dalla comunità»; senza di essa, l'uomo è solo e assorbito dal proprio io, senza una partecipazione più vasta alla famiglia umana e al suo destino. Più lo spirito si apre, più diventiamo umili perché scopriamo di essere dentro una comunità più grande e una storia più vasta e antica di noi.
La cultura di un singolo o di un gruppo è parziale, insufficiente a cogliere il «tutto», costituisce solo un «contributo»: ma – attraverso la coltivazione dello spirito, la fede vissuta nella storia, il racconto trasmesso di generazione in generazione, le espressioni libere della creatività, l'incontro con la memoria – ci rende un po' più universali e, dunque, un po' più umani.
MILENA SANTERINI