Mastrofini Fabrizio
Per una Chiesa sinfonica e sinodale
2023/11, p. 8
«Il Collegio cardinalizio è chiamato ad assomigliare a un’orchestra sinfonica, che rappresenta la sinfonicità e la sinodalità della Chiesa».

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NUOVI CARDINALI
Per una Chiesa sinfonica e sinodale
«Il Collegio cardinalizio è chiamato ad assomigliare a un’orchestra sinfonica, che rappresenta la sinfonicità e la sinodalità della Chiesa».
«Sinfonia». È il termine usato da papa Francesco per descrivere e definire il ruolo del Collegio cardinalizio all’interno della Chiesa. Il Concistoro del 30 settembre per la creazione dei nuovi cardinali, è stato un’occasione ulteriore per entrare nello spirito e nelle dinamiche di questo specialissimo gruppo che coadiuva l’impegno del papa nel guidare tutta la Chiesa. L’omelia si è aperta con una riflessione personale, personalissima quasi, per spiegare il perché della scelta della lettura tratta dagli Atti degli Apostoli con il racconto della Pentecoste (2,1-11), il giorno in cui si trovano a Gerusalemme persone provenienti da diversi paesi e luoghi differenti. «Questo lungo elenco di popoli mi ha fatto pensare ai cardinali, che grazie a Dio sono di tutte le parti del mondo, delle nazioni più diverse. Ecco il motivo per cui ho scelto questo brano biblico. Meditando poi su di esso, mi sono accorto di una specie di ‘sorpresa’ che era nascosta in questa associazione d’idee, una sorpresa nella quale, con gioia, mi è sembrato di riconoscere, per così dire, l’umorismo dello Spirito Santo, scusatemi l’espressione. Che cos’è questa ‘sorpresa’? Essa consiste nel fatto che normalmente noi pastori, quando leggiamo il racconto della Pentecoste, ci identifichiamo con gli apostoli. È naturale che sia così. Invece quei ‘Parti, Medi, Elamiti’ eccetera, che nella mia mente avevo associato ai cardinali, non appartengono al gruppo dei discepoli, sono fuori dal cenacolo, sono parte di quella “folla” che “si radunò” sentendo il rumore provocato dal vento impetuoso (cf. v. 6). Gli apostoli erano “tutti Galilei” (cf. v. 7), mentre la gente che si era radunata era “di ogni nazione che è sotto il cielo” (v. 5), proprio come sono i vescovi e i cardinali nel nostro tempo».
Siamo evangelizzatori, ha spiegato ancora papa Francesco, «nella misura in cui conserviamo nel cuore lo stupore e la gratitudine di essere stati evangelizzati. Anzi, di essere evangelizzati, perché in realtà si tratta di un dono sempre attuale, che chiede di essere continuamente rinnovato nella memoria e nella fede. Evangelizzatori evangelizzati, e non funzionari». E da qui arriva l’altra immagine: la sinfonia. «Il Collegio cardinalizio è chiamato ad assomigliare a un’orchestra sinfonica, che rappresenta la sinfonicità e la sinodalità della Chiesa. Dico anche la “sinodalità”, non solo perché siamo alla vigilia della prima Assemblea del Sinodo che ha proprio questo tema, ma perché mi pare che la metafora dell’orchestra possa illuminare bene il carattere sinodale della Chiesa». Pertanto «ci fa bene rispecchiarci nell’immagine dell’orchestra, per imparare sempre meglio ad essere Chiesa sinfonica e sinodale. La propongo in particolare a voi, membri del Collegio cardinalizio, nella consolante fiducia che abbiamo come maestro lo Spirito Santo – Lui è il protagonista –: maestro interiore di ognuno e maestro del camminare insieme».
Il tema della sinodalità ha risuonato nel saluto al papa del primo dei cardinali, il prefetto del Dicastero per i vescovi, lo statunitense Robert Prevost. «Al di là della ricerca di nuovi programmi o modelli pastorali, sempre necessari e importanti, credo che dobbiamo sempre meglio comprendere che la Chiesa è pienamente tale solo quando veramente ascolta, quando cammina come nuovo popolo di Dio nella sua meravigliosa diversità, riscoprendo continuamente la propria chiamata battesimale a contribuire alla diffusione del vangelo e del regno di Dio. La bellezza dell’universalità della Chiesa che si manifesterà nello svolgimento del Sinodo, sarà un segno molto importante, che saprà parlare della missione che tutti noi battezzati abbiamo ricevuto, nella comunione con il successore di Pietro e nella professione della stessa fede».
I nuovi membri del collegio cardinalizio
I 21 nuovi cardinali sono: Robert Francis Prevost, prefetto del Dicastero per i vescovi; Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali; Víctor Manuel Fernández, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede; Emil Paul Tscherrig, nunzio apostolico; Christophe Louis Yves Georges Pierre, nunzio apostolico; Pierbattista Pizzaballa, patriarca Latino di Gerusalemme; Stephen Brislin, arcivescovo di Città del Capo (Kaapstad); Ángel Sixto Rossi, arcivescovo di Córdoba (Argentina); Luis José Rueda Aparicio, arcivescovo di Bogotá; Grzegorz Ryś, arcivescovo di Łódź; Stephen Ameyu Martin Mulla, arcivescovo di Juba; José Cobo Cano, arcivescovo di Madrid; Protase Rugambwa, arcivescovo coadiutore di Tabora; Sebastian Francis, vescovo di Penang; Stephen Chow Sau-yan, vescovo di Hong Kong; François-Xavier Bustillo, vescovo di Ajaccio; Américo Manuel Alves Aguiar, vescovo ausiliare di Lisbona; Ángel Fernández Artime, rettor maggiore dei Salesiani; Agostino Marchetto, nunzio apostolico; Diego Rafael Padrón Sánchez, arcivescovo emerito di Cumaná; Luis Pascual Dri, confessore nel Santuario di Nostra Signora di Pompei a Buenos Aires.
La composizione totale del Collegio cardinalizio è di 137 cardinali elettori e 106 non elettori, per un totale di 243. Geograficamente l’Europa sale a 115 porporati dai 105 di oggi, l’America del Nord passa da 26 a 27, l’America meridionale si porta a 29 dai 24 di partenza, l’Asia passa da 30 a 32, l’Africa da 24 a 27 porporati. L’Italia ha 52 cardinali, di cui 16 elettori; la Spagna 15 di cui 9 con meno di 80 anni; la Francia 8, di cui 6 elettori; il Portogallo 6, di cui 4 elettori; la Polonia 5 di cui 4 elettori; la Svizzera 2, entrambi elettori; gli Stati Uniti 17, di cui 11 elettori; l’Argentina 7, di cui 4 elettori; la Colombia 4, di cui 1 elettore; il Venezuela 2, di cui 1 elettore; la Cina 3, di cui 1 elettore; la Malesia 1 ed elettore; la Tanzania 2, entrambi elettori; il Sudafrica 2, di cui 1 elettore; il Sud Sudan 1 ed elettore.
FABRIZIO MASTROFINI