Segoloni Simona
Di generazione in generazione
2023/10, p. 19
I fanciulli e gli adolescenti hanno diritto di essere aiutati sia a valutare con retta coscienza e ad accettare con adesione personale i valori morali, sia alla conoscenza approfondita e ad amare Dio più perfettamente.

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GLOSSE DEL CONCILIO VATICANO II – Gravissimum educationis n.1
Di generazione in generazione
I fanciulli e gli adolescenti hanno diritto di essere aiutati sia a valutare con retta coscienza e ad accettare con adesione personale i valori morali, sia alla conoscenza approfondita e ad amare Dio più perfettamente.
Fa pensare che Paesi di radicata tradizione cattolica, come l'Italia, siano così restii a occuparsi di giovani e bambini. Spesso sembra che questi siano solo un problema: i giovani mettono in discussione comportamenti e valori, mentre chiedono che venga fatto loro spazio, i bambini non nascondono il loro bisogno di autenticità e, quindi, costituiscono un costante e scomodo richiamo, oltre che un impegno senza sosta.
Quante volte l 'educazione cerca soltanto d'inquadrare chi viene al mondo nel sistema già dato, in modo che dia il minor numero di problemi possibile?
Il Concilio, invece, dichiarando il diritto di giovani e bambini a essere aiutati a discernere il bene in coscienza e libertà, nonché a essere introdotti alla conoscenza e all'amore di Dio, riconosce in loro una grande risorsa: i nostri figli potranno essere migliori di noi. Nelle loro storie e nei loro volti riposano e crescono le idee e la santità di domani: a loro la Chiesa dovrebbe dedicare le energie migliori, perché possano aderire liberamente al bene e imparino a riconoscere l'amore di Dio.
Il Vaticano II ci dona, così, uno sguardo di speranza verso il futuro e c'invita a cogliere l'occasione dell'educazione per rinnovarci insieme ai bambini e ai giovani, in un percorso continuo di autenticità umana e cristiana.
Dedicandoci a loro e trasmettendo loro con libertà la bellezza del vangelo, potremo invecchiare con gioia proclamando con il salmista: «Signore, il tuo nome è per sempre; il tuo ricordo di generazione in generazione» (Sal 135,13).
SIMONA SEGOLONI