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Alla riunione hanno partecipato 700 superiore generali
provenienti da varie nazioni del mondo. L’auspicio è stato
di poter vivere uno spazio privilegiato di ascolto,
di ricerca insieme allo Spirito Santo e di dialogare
su come contribuire al processo sinodale nella Chiesa.
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Mentre dall’Ucraina aggredita dall’esercito russo scorrono davanti a noi
immagini e sentiamo testimonianze che ci raccontano il dolore,
la distruzione e la morte nel cuore dell’Europa, torniamo ad altre istantanee
dalla pandemia. Lo facciamo riportando una nostra riduzione dell’intervento
di Giuseppe Matarazzo al Convegno di Collevalenza “C’è dell’oro in queste
ferite. Traumatizzati o trasformati? La Vita Consacrata durante e dopo
il Covid-19”. Sono immagini, racconti, emozioni che il virus ci ha fatto vedere.
In comune le immagini di oggi della guerra e le istantanee di ieri
della pandemia hanno il vuoto, l’emergenza, la paura, l’attesa, la speranza.
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Le poche righe del rescritto di papa Francesco del 18
maggio aprono la possibilità che religiosi non chierici
(non ordinati preti) possano rivestire ruoli di superiore
locale, di superiore provinciale e di moderatore supremo
o superiore generale, in difformità di quanto il codice di
diritto canonico (can 588, par. 2) e il diritto proprio di ogni
istituto hanno finora indicato.
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La Chiesa attraversa una sofferenza profonda e feconda a un tempo, mentre chiede a tutti, clero e laici, di imparare a leggerlo e magari a riscriverlo come il qui e ora della storia della salvezza.
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L’assicurazione è un contratto con il quale un soggetto (l’assicuratore)
dietro il pagamento di una somma di denaro, detta premio, si obbliga – entro i
limiti convenuti nel contratto stesso – a risarcire un altro soggetto
(l’assicurato) dei danni subiti, oppure a pagare un capitale o una rendita al verificarsi di un evento attinente alla vita umana.
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Oltre agli interessati, sono stati i vescovi a sollecitare un testo di riferimento
per facilitare il loro compito di discernimento e di riferimento.
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Il testo del dicastero per i religiosi che presento su queste pagine era da poco in libreria quando una parte significativa degli eremiti ed eremite italiani si ritrovava
in sinodo a Lucca (25-28 aprile). Una cinquantina di uomini e donne, che vivono come singoli o piccoli gruppi la vita eremitica, ha ascoltato la presentazione
de La forma della vita eremitica nella Chiesa locale da parte di p. Pierluigi Nava, sottosegretario del dicastero romano per la vita consacrata, e di mons. Paolo Giulietti, vescovo di Lucca, su “La comunità diocesana e gli eremiti”.
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«Da ragazzino, conobbi la storia di Marcellino pane e vino», racconta Carmelo Musumeci. «Rimasi affascinato da quel bimbo che parlava con Gesù crocifisso
e per di più si sentiva rispondere e vedeva gradire i doni che portava.
Provai anch’io a parlare al Crocifisso, ma nessuno mi rispondeva. Allora provai a portargli qualche dono, ma non veniva gradito. Decisi allora che se non mi voleva per amico non lo avrei più cercato. E se a fare il bambino buono non ottenevo niente mi risolsi a intraprendere una strada che gli voltava le spalle».
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Da qualche anno ci eravamo abituati alla pace, tanto da considerare la guerra come una barbarie ormai superata dalla civiltà, dalla democrazia, dalla scienza
e dalla diffusione della cultura e del benessere raggiunto. C’era pure la globalizzazione, che avrebbe permesso anche ai popoli poveri di raggiungere
quel livello di vita che attenua l’aggressività. La guerra c’era, ma si combatteva nei paesi fanatici e intolleranti, o nelle regioni ricche di materie strategiche, a partire dal petrolio, necessario per mantenere alto lo sviluppo. E così si dormivano tranquilli....
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Prefetto della Congregazione per la vita consacrata, ha compiuto 75 anni il 24 aprile scorso.
Uomo dal carattere gioioso, ma alieno dalle polemiche e piuttosto lontano dai media, ha svolto in questi anni un lavoro impegnativo e spesso difficile che pochi conoscono. Molto amato dai religiosi/e, è doveroso esprimergli in questa circostanza tutta la nostra riconoscenza.
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È il titolo di un libro splendido (Cerf, 2022) che arriva a commuovere in profondità. Conosco Dagens da tanto tempo e sono sempre stato impressionato dalla sua cultura, dalla sua passione per la mistica dell’ordinario. Dalle «confessioni» di Dagens, uno dei quaranta immortali di Francia, si capisce che è un uomo timido e riservato, battagliero e passionale, taciturno e contemplativo, aperto al grande mistero di Dio, lucido nelle analisi che riguardano sia la Chiesa che la società, è un «adepto della Via», come ama definirsi, sulle orme dei primi cristiani.
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La Chiesa ha una missione di verità da compiere, in ogni tempo e in ogni evenienza, per una società a misura dell’uomo, della sua dignità, della sua vocazione. Chiamare per nome il male, riconoscere che i fratelli Caino e Abele
continuano la loro lotta fratricida, rende evidente la questione fondamentale e che i cristiani debbono avere chiaro per essere a servizio della verità che libera;
la domanda giusta non è se armare gli ucraini è giusto o meno, ma:
come favorire il dialogo fra Caino e Abele?
Quale mediazione mettere in campo perché il confronto e lo scontro diventino incontro?
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Il card. Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, in questa intervista afferma che la guerra in Ucraina è anche
“un tragico messaggio per il cristianesimo”.
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È possibile parlare di celibato nell’islam? Anche se questa religione incoraggia con forza al matrimonio, non manca chi ha rinunciato ad esso.
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I Piccoli Fratelli di Gesù (PFG) insieme ai Piccoli Fratelli del Vangelo (PFV), in un numero speciale del loro Bollettino, hanno raccolto la testimonianza di alcuni fratelli che oggi si impegnano a dissodare per seminare il Vangelo nelle diverse culture, sulle orme di fratel Charles de Foucauld.
Attraverso queste condivisioni di vita, possiamo scoprire qualcosa del volto di questo santo.
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Un testo ricco di spunti di riflessione e approfondimento utile non solo per i francescani o religiosi ma anche per chiunque sia interessato a conoscere meglio le dinamiche della crescita umana, con i suoi progressi ma anche con i suoi regressi.
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Ogni vicenda biblica che narra di una donna, mette in discussione tutta quanta la struttura sociale. Sappiamo bene che la donna conta poco o niente in una società
dedita alla pastorizia. L’intervento di Dio e la sua parola, rivelano la distanza che c’è tra la vita come la vuole Dio, e la vita come è vissuta dalla creatura.
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Madre Francesca (1844-1904), Fondatrice delle suore cappuccine, ha saputo incarnare al femminile una vita contemplativa e apostolica; desiderava che la sua Congregazione si estendesse in tutto il mondo e abbracciasse tutti i rami della carità. Sull’esempio di S. Francesco e di S. Chiara, seppe essere nella Chiesa
e nella società un segno umile ma eloquente del Vangelo vissuto “sine glossa”.
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AForlì troviamo la bella mostra su Maria Maddalena, che rimarrà aperta sino al 10 luglio presso i Musei San Domenico. È una mostra ricca per il numero delle opere e per la qualità. Vi sono nomi di artisti meno noti al grande pubblico, ma non mancano i grandissimi, a partire da Maddalena che troviamo nella crocifissione del Masaccio, che fa da immagine simbolo della mostra.
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Cerchiamo di esplorare questo stato d’animo per capirne le cause, le manifestazioni,
le ricadute sulla salute e alcune modalità per gestirlo meglio.
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Penisola Arabica: Mons. Martinelli nuovo Vicario apostolico
Bolivia: Ucciso fr. Wilberth Daza Rodas, OFM
Costantinopoli: Il Patriarca Bartolomeo I
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Il cuore e le emozioni hanno un loro buon diritto e un loro posto nella religiosità. L’amore di Dio prende al proprio servizio, come Gesù dice parlando del comandamento principale dell’amore, tutto l’uomo con tutte le sue energie fisiche, psichiche e spirituali.
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Quanto il monachesimo orientale illumina quello occidentale
e quanto l’occidentale può suggerire al monachesimo orientale.
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Il libro è frutto di studio e riflessione, e anche del confronto che l’A. ha avuto con
studenti e docenti in più di dieci anni di insegnamento: Fabrizio Rinaldi è docente di teologia sistematica alla Pontificia Università Gregoriana e all’ISSR dell’Emilia.
Nel suo studio è primario l’intento di aiutare il lettore a cogliere i continui rimandi tra le esperienze di vita e i concetti che la teologia ha sviluppato lungo la storia,
soprattutto in riferimento alla Scrittura.
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Dopo anni di insegnamento accademico, Manicardi propone in 12 capitoli, una
rilettura approfondita del Discorso del monte secondo l’evangelista Matteo. Nel
Discorso, la parola di Gesù non solo annuncia che il Regno dei cieli si è fatto vicino, ma presenta con concretezza le esigenze che scaturiscono da questo dono divino e che sono affidate a chi voglia davvero convertirsi.
2022/6, p. 47