MÜLLER ROLAND
L'offensiva di pace di papa Francesco. Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria
2022/5, p. 20
Il 25 marzo scorso, papa Francesco ha consacrato al Cuore Immacolato di Maria l’Ucraina, la Russia e il mondo intero. Il Papa ha voluto associare a sé tutti i vescovi del mondo vedendo in questo atto di consacrazione un’arma per contrastare la guerra nell’Europa dell’Est.

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L’offensiva di pace di papa Francesco.
Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria
Il 25 marzo scorso, papa Francesco ha consacrato al Cuore Immacolato di Maria l'Ucraina, la Russia e il mondo intero. Il Papa ha voluto associare a sé tutti i vescovi del mondo vedendo in questo atto di consacrazione un’arma per contrastare la guerra nell’Europa dell’Est.
La consacrazione a Maria è una forma di devozione che affonda le sue radici nelle Sacre Scritture. La sua origine, infatti, come scrive in questa breve panoramica storica Roland Müller, si trova nel Vangelo di Luca dove l’evangelista riferisce che Maria custodiva «nel suo cuore» gli eventi biblici relativi alla nascita di Gesù e al suo ritrovamento nel tempio (Lc 2,19.51).
Nel linguaggio biblico, il cuore simboleggia sia la sede delle emozioni e il luogo della coscienza e del discernimento. Questo organo vitale del corpo umano diventa così il simbolo per designare la persona stessa.
Importanti teologi dei primi secoli cristiani, come Agostino o Giovanni Crisostomo, formularono a partire da questa base i primi concetti che portarono al culto del Cuore di Maria.
Una parte significativa della pietà popolare cattolica
Questa variante della pietà cristiana divenne sempre più popolare nel XIII secolo, quando, nel tardo medioevo, si sviluppò un'assidua venerazione della Madonna: da quel momento in poi, Maria fu considerata la figura emblematica e il modello ideale da imitare dal popolo cristiano. Ma, mentre all’inizio, volgere lo sguardo al cuore di Maria era soprattutto una pratica spirituale individuale, ciò cambiò radicalmente nel XVII secolo. Il sacerdote francese Giovanni Eudes mise in rilievo lo stretto legame esistente tra il Cuore di Gesù, la cui devozione aveva raggiunto in quel tempo il suo apice, e il Cuore di Maria. Nel 1643, egli introdusse nell’istituto sacerdotale da lui fondato una specifica festa dedicata al Cuore di Maria che si diffuse divenendo sempre più popolare in tutta la Francia e in Europa.
Circa 200 anni dopo, nel 1855, la sua celebrazione fu autorizzata in tutta la Chiesa. Questo provvedimento avvenne in relazione con il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria, promulgato appena un anno prima da Pio IX. Da quel, momento nella Chiesa si cominciò a parlare del Cuore Immacolato di Maria.
Mentre in molti Stati tedeschi nella seconda metà del 19° secolo imperversava il Kulturkampf, la venerazione dei cuori di Gesù e Maria crebbe fino a diventare una professione di fede cattolica. Scegliendo di dedicare alla protezione della Madonna le chiese parrocchiali e di erigere statue della Madre di Dio o del suo Figlio, che mostrano in modo particolarmente vivido il cuore ferito e circondato da fiamme o da fiori, i cattolici professavano nello stesso tempo la loro fedeltà al Papa. E in tutto il mondo, la venerazione del Cuore di Maria o del Cuore di Gesù divenne parte importante della pietà popolare cattolica, ed è ancor oggi molto viva in altri continenti, come l'America Latina – insieme alle rispettive statue, che molti credenti, per esempio in Germania, oggi tendono a ritenere di cattivo gusto. Comunque siano considerate, è un fatto che le immagini del Cuore Immacolato di Maria fanno parte della devozione popolare cattolica ed è ancora molto diffusa in numerose regioni.
L’atto di consacrazione
Un aspetto di questa devozione popolare è l’atto di consacrazione, cioè l’affidamento che un fedele fa di sé alla Madre di Dio. Con questo gesto egli implora la sua speciale protezione e si mette nelle sue mani e in quelle di Dio.
Il sacerdote francese Louis-Marie Grignion de Montfort, in particolare, promosse questa pratica spirituale nel XVIII secolo e interi Paesi furono consacrati a Maria, come la Francia nel 1638, dal re Luigi XIII.
Con le apparizioni mariane di Fatima nel 1917, la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria conobbe una grande notorietà: i tre piccoli veggenti portoghesi, stando alle loro visioni, riferirono nel cosiddetto "secondo segreto" che la Beata Madre di Dio aveva chiesto in particolare la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato. Altrimenti questo Paese "avrebbe diffuso i suoi errori in tutto il mondo e favorito guerre e persecuzioni della Chiesa". Oltre al desiderio di pace, un punto decisivo era anche la conversione della Russia.
In Europa imperversava allora la prima guerra mondiale (1914 – ‘18). e soltanto pochi mesi dopo le apparizioni di Maria a Fatima, scoppiò la rivoluzione di Ottobre comunista.
Nel 1942, Pio XII, durante la seconda guerra mondiale (!939-45), consacrò l’intera umanità al Cuore immacolato di Maria. Di fronte a tanta miseria materiale e morale, a tanta sofferenza e angoscia di padri e madri durante gli anni della guerra, Pio XII si rivolse alla Madre di Dio per chiedere la pace nel mondo. Anche i suoi successori rinnovarono questa consacrazione: Paolo VI nel 1964, Giovanni Paolo II assieme a tutti vescovi del mondo e infine anche papa Francesco nel primo anno del suo pontificato nel 2013. Inoltre, altri Paesi furono affidati alla protezione di Maria, come la Germania nel 1964. Così pure, alcune città, come dal 2017 Aleppo in Siria, furono poste sotto la protezione del Cuore di Maria. E in Germania, lo scorso anno, alcune diocesi come Berlino e Passau furono consacrate al Cuore di Gesù e al Cuore di Maria.
Anche se tali atti di pietà non possono nascondere il fatto che la devozione mariana in Germania è diminuita rapidamente dal dopoguerra l’invito di papa Francesco ha ricevuto una risposta molto positiva dai vescovi tedeschi: quasi tutti infatti annunciarono che avrebbero condiviso con il Papa l’atto di consacrazione dell'Ucraina, della Russia e del mondo intero al Cuore Immacolato di Maria.
Il gran numero di vescovi che vi hanno aderito è stato applaudito da moltissimi cattolici. Ma da altri è stato interpretato come un’accettazione acritica della richiesta di Roma, che non si adatta alla spiritualità odierna in Germania.
In altri paesi europei e in altri continenti, al contrario, molti vescovi si sono dichiarati pronti a condividere l’atto di consacrazione. In Vaticano anche il papa emerito Benedetto XVI ha preso parte a questa preghiera universale.
L’intenzione di papa Francesco di mobilitare una forza spirituale più grande possibile della Chiesa per la pace in Ucraina sembra avere avuto grande successo.
Allo stesso tempo, la consacrazione a Maria, nominando esplicitamente le due parti in conflitto nella guerra in corso, Ucraina e Russia, è qualcosa di più di un semplice esercizio devozionale. Lo storico italiano Daniele Menozzi scorge un retroterra politico dietro a questa offensiva spirituale di pace del Papa. Se analoghe iniziative del passato erano state spesso pervase di nazionalismo, oggi osserva Menozzi, per Francesco «pregare e far pregare la gente per la pace è un aspetto del suo atteggiamento nei confronti di questa guerra". Egli in questo modo non si mostra affatto neutrale, ma ha trovato piuttosto il modo di esprimere la sua condanna della violenza "senza approfondire le divergenze tra i cristiani e nello stesso tempo tiene aperto il dialogo diplomatico con il Cremlino". E Francesco potrebbe utilizzare questi canali diplomatici in futuro. Inoltre il Vaticano e anche i vescovi europei verrebbero coinvolti in qualità di mediatori tra le parti in guerra.
ROLAND MÜLLER