Gellini Anna Maria
Ma Dio interviene nella storia?
2022/4, p. 46
Ogni credente mutua la visione dell’azione di Dio nella storia facendo riferimento al proprio immaginario religioso, spesso basato su una lettura superficiale e maldestra della Scrittura...

Accedi alla tua area riservata per visualizzare i contenuti.

Questo contenuto è riservato agli abbonati a
Testimoni
.
NOVITÀ LIBRARIA
Ma Dio interviene nella storia?
Ogni credente mutua la visione dell'azione di Dio nella storia facendo riferimento al proprio immaginario religioso, spesso basato su una lettura superficiale e maldestra della Scrittura. Per cui ciò che succede, soprattutto di male, viene considerato unicamente frutto del progetto divino. Questa visione antico-testamentaria ha contribuito senza dubbio alla diffusione dell’ateismo perché credere che Dio possa mandare dei mali — i quali per colpire i malvagi raggiungono, di fatto, anche chi è innocente — è incomprensibile alla ragionevolezza umana. L'ateismo ha le sue radici, infatti, nelle cattive interpretazioni della religione, che si rivelano insostenibili e irrazionali. All'ateismo si aggiunge poi il darwinismo, che è un tentativo di mettere insieme l’idea religiosa con la concezione di una variabile storica, la casualità. Darwin, pur affermando l'esistenza di Dio, riteneva che questo mondo è, nel suo sviluppo e nella sua genetica, risultato di una casualità mediante cui spiegare il divenire del creato. Nella mentalità dell’uomo post-moderno vi è un po' di tutto ciò, di fato, di punizione divina, di provvidenza, di ateismo, di darwinismo.
Ridare verità all’azione di Dio nella storia
L’autore, docente di esegesi del N.T. presso la Facoltà Teologica del Triveneto, lo Studio Teologico Interdiocesano di Gorizia-Trieste-Udine e presso l’I.S.R. di Udine e Gorizia, propone in poco meno di 200 pagine una rilettura della Bibbia che rimetta nella sua vera luce la presenza e l’azione di Dio nella storia.
Nel giudaismo del I secolo, quindi al tempo della missione di Gesù e in seguito nel corso della formazione degli scritti che compongono il canone del Nuovo Testamento, le grandi attese e speranze che la religione d'Israele annunciava non solo non si erano avverate, ma addirittura erano state contraddette o smentite dagli eventi storici che avevano investito il popolo di Dio. La terra, invece di essere il luogo dove il regno di Davide si era definitivamente ristabilito, era stata occupata dall’Impero romano e, poi, nel 70 d.C. completamente sottomessa al suo potere con la soppressione di qualsiasi autonomia d'Israele. Il tempio, che con Erode era diventato una delle sette meraviglie del mondo, era stato distrutto e il sacerdozio da quel momento non aveva più ragione di esistere. Il messia non era stato riconosciuto dal suo popolo e le figure carismatiche, che in seguito assunsero questo ruolo, incitarono alla guerra giudaica rivelandosi distruttive per l'esistenza stessa d'Israele. L'interrogativo enigmatico su dove fosse e come si comportasse Dio, non trovava risposta se non in una riflessione auto colpevolizzante: lo scacco d'Israele su tutti i piani era dovuto al peccato del popolo, punito da un Dio che non era più a suo favore.
È in questo contesto di travaglio culturale, ma soprattutto religioso, che ha la sua gestazione il Vangelo di Gesù Cristo. L'intervento di Dio nella storia è ripensato alla luce della missione di Gesù di Nazaret. Egli non si è manifestato come Dio onnipotente distruggendo il male e il malvagio, ma si è sottomesso allo scacco della storia con una morte infamante, accettando la vicenda umana come luogo dell'ambiguità e dell'ambivalenza.
Per cui l'intervento di Dio non poteva più essere concepito come un’azione concreta che mutava fatti e avvenimenti, ma come dono di una vita sovrabbondante, corroborato dall’azione dello Spirito.
Libertà e responsabilità dell’uomo
A prescindere dalle varie situazioni esistenziali, Dio raggiunge ogni essere umano non attraverso avvenimenti che piovono dall’alto, ma con la forza della vita trasmessa al credente attraverso l'azione dello Spirito. In altre parole, è spostato l'oggetto dell'azione di Dio che, prima, si pensava fossero i fatti della storia e che, adesso, rispettando la legge dell'incarnazione, sono gli uomini stessi, i quali ricevendo la vita divina possono cambiare il corso degli avvenimenti. Lo Spirito che Gesù promette a tutti non è però dono magico di Dio che, non si sa per quale misteriosa strategia divina, investa qualcuno e qualcun altro no. Al contrario, si riceve gratuitamente ma solo se si è disponibili all'ascolto assiduo, penetrante, coinvolto, esistenziale della parola di Dio. È quest’ultima, infatti, il grande pedagogo che comunica la capacità di discernimento aprendo all’accoglienza dello Spirito e della vita divina. Una storia messianica si avvia e si realizza solo quando la forza dello Spirito si coniuga con l'accoglienza del credente, che matura la consapevolezza della sua libertà e della responsabilità che assume nei confronti della storia stessa.
Cambia così anche il senso e l’orientamento della preghiera che nei cristiani spesso è considerata il modo per chiedere a Dio di realizzare i propri desideri e le proprie speranze. In realtà, essa è l'ambito per ascoltare la parola di Dio e agire di conseguenza, assumendone la forza, che è quella della redenzione e della resurrezione.
ANNA MARIA GELLINI
Santi Grasso Ma Dio interviene nella storia Città Nuova, Roma 2022, pp. 189
€ 16,90