ROCK RONALD ROZARIO
Cattolicesimo a Taiwan
2022/12, p. 8
A Taiwan convivono varie religioni e diversi gruppi etnici. L’isola dimostra, a diversità della Cina terraferma, come la società può trarre vantaggio dal riconoscimento delle diversità etniche e religiose e dal rispetto dei diritti umani.

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L’ISOLA RIVENDICATA DALLA CINA
Cattolicesimo a Taiwan
A Taiwan convivono varie religioni e diversi gruppi etnici. L’isola dimostra, a diversità della Cina terraferma, come la società può trarre vantaggio dal riconoscimento delle diversità etniche e religiose e dal rispetto dei diritti umani.
La presidente taiwanese Tsai Ing-wen, partecipando alla cerimonia di insediamento dell'arcivescovo Thomas Chung An-zu nella capitale Taipei (18 luglio 2020), ha tenuto un discorso in cui ha salutato la presenza secolare della Chiesa come fattore vitale per lo sviluppo di Taiwan.
"Negli ultimi decenni, la Chiesa, ha affermato Tsai, ha aiutato la società taiwanese in così tanti modi e a così tanti livelli che è impossibile descriverli in poche parole o in pochi giorni".
Il gesto di amicizia e solidarietà, ha detto con schiettezza la leader, ha avuto connotazioni politiche, molto probabilmente rivolte alla Cina comunista a circa 160 chilometri di distanza, dove i cristiani e le altre minoranze religiose sono perseguitati in uno scenario socio-politico estremamente contrastante.
La prima presidente donna della nazione ha recentemente fatto infuriare le autorità cinesi sostenendo il movimento pro-democrazia a Hong Kong e offrendo rifugio alle vittime della draconiana legge sulla sicurezza nazionale dell'ex colonia britannica.
Taiwan è una nazione sovrana e democratica anche se non ha mai dichiarato ufficialmente l'indipendenza. Ma la Cina considera ancora Taiwan una delle sue province e ha minacciato di annetterla militarmente.
Non ha uno status sovrano alle Nazioni Unite, per volere della Cina, tuttavia intrattiene relazioni diplomatiche con 14 paesi e mantiene rapporti non ufficiali ed economici con circa 47 stati. Il Vaticano è l'unico stato europeo ad avere legami diplomatici con Taiwan mentre gli Stati Uniti costituiscono il suo più forte alleato.
Taiwan ha espresso inquietudine per l’accordo riservato Vaticano-Cina, firmato nel 2018 sulla nomina dei vescovi, e ha messo in guardia la Santa Sede dal volere entrare nelle grazie di un regime comunista che viola i diritti umani e religiosi.
Diversità di fedi
Nella Repubblica della Cina, come è ufficialmente conosciuto, a Taiwan, il cristianesimo è diventato parte integrante della vita nazionale in un Paese che abbraccia la diversità delle fedi e delle etnie per il bene comune e lo sviluppo integrato.
Circa il quattro per cento dei quasi 24 milioni di abitanti di Taiwan sono cristiani, mentre i buddisti costituiscono circa il 35 per cento, i taoisti il 33 per cento e i senza religione circa il 19 per cento.
I missionari cattolici giunsero per la prima volta a Taiwan nel 1626 quando sei sacerdoti domenicani, guidati da Padre Bartolomé Martínez, si unirono a una squadra di spedizione spagnola. L'isola, allora chiamata Formosa, era soggetta alla Compagnia delle Indie orientali olandesi ed era abitata principalmente da aborigeni taiwanesi. Tuttavia, ci vollero altri due secoli prima che i missionari dalle Filippine arrivassero di nuovo per stabilire una presenza cattolica permanente. Nel 1859 i domenicani tornarono e iniziarono ad evangelizzare gli aborigeni e i migranti dalla Cina continentale, in gran parte provenienti dalle province del Fujian e del Guangdong.
Poco dopo il riemergere della Chiesa cattolica, sbarcarono a Taiwan dei presbiteriani provenienti da Gran Bretagna, Stati Uniti e Canada. Pur essendo i cristiani una minoranza, i protestanti svolsero un ruolo importante in politica grazie al loro coinvolgimento nei movimenti democratici. Dal 1949 quattro presidenti taiwanesi sono stati cristiani protestanti.
Il ruolo della Chiesa
Chen Chien-jen, un epidemiologo cattolico, è stato vicepresidente dal 2016 al 2020. Per oltre 160 anni, la Chiesa non solo esercitò un ruolo importante nello sviluppo della nazione, ma operò anche come ponte vitale tra la nazione, il Vaticano e la Cina, nonostante le generali manovre politiche e militari della repubblica atea.
Da circa 5.000 membri nel 1949, la Chiesa taiwanese oggi conta circa 300.000 cattolici distribuiti in un'arcidiocesi e sei diocesi, e costituiti in gran parte da rifugiati dalla Cina continentale. Si calcola che i cattolici migranti, – per lo più vietnamiti, filippini e indonesiani – siano circa centomila.
L'esodo di molti cattolici dalla Cina nel corso dei decenni si intreccia con la tumultuosa storia politica di Taiwan dal 1949, quando il Partito nazionalista cinese guidato da Chiang Kai-shek, con un milione di sostenitori e 800.000 soldati fuggirono dalla Cina continentale e si stabilirono nell’isola dopo la sconfitta subita dai comunisti capeggiati da Máo Zédōng.
Chiang Kai-shek ha governato Taiwan come dittatore militare dal 1950 alla sua morte nel 1975. Suo figlio, Chiang Ching-kuo, resse l'isola dal 1978 al 1988. Sotto il regime di Chiang Kai-shek, centinaia di maggioranza taiwanesi, accusati di essere anti governativi, furono oppressi, imprigionati e giustiziati in quello che rimase noto come il Terrore Bianco. Il governo dinastico e dispotico terminò quando la nazione passò gradualmente alla democrazia con riforme legislative negli anni '80 e '90.
Boom economico
Grazie alle politiche commerciali liberali ed espansionistiche, Taiwan conobbe un boom economico, specialmente nell’ informatica elettronica.
Nel 1986, divenne uno dei maggiori produttori mondiali di terminali di computer, circuiti stampati, monitor e calcolatrici elettroniche.
Oggi, il settore manifatturiero costituisce il pilastro dell'economia nazionale da 605 miliardi di dollari, che non ha vacillato per il COVID-19 perché Taiwan ha avuto molto successo nella battaglia contro la pandemia con solo 937 casi e nove morti.
Nel corso della storia di Taiwan, i gruppi religiosi, in particolare i cristiani, non hanno subito nessuna grande persecuzione grazie ai loro legami internazionali, anche se la fede non ha attirato il gruppo etnico taiwanese che ha seguito la sua religione popolare influenzata dal buddismo e dal taoismo. Pertanto, la maggior parte dei cattolici a Taiwan, così come la maggior parte dei sacerdoti taiwanesi, sono discendenti di migranti e rifugiati dalla Cina. Inizialmente, la Chiesa ha dovuto combattere al suo interno i gruppi pro-integrazione e pro-indipendenza. È stata una sfida di lunga durata convincere i convertiti a partecipare alla liturgia della chiesa una volta alla settimana poiché le fedi tradizionali come il buddismo e il taoismo non obbligano i fedeli a visitare i templi. Lo Stato si astenne dall'interferire negli affari della Chiesa e la Chiesa operò in modo indipendente nel suo impegno per lo sviluppo nazionale.
Scuole, college e università
La Chiesa di Taiwan gestisce circa 50 scuole, college e università per educare migliaia di alunni ogni anno. La Fu Jen Catholic University di Taipei è un'istituzione di fama internazionale. Altre due importanti università cattoliche sono la Providence University e la Wenzao Ursuline University of Languages.
Il Seminario regionale cattolico di Taiwan a Taipei è un crogiolo per la formazione di sacerdoti provenienti da tutta l'Asia orientale, compresa la Cina. La Chiesa gestisce anche sette grandi ospedali e circa un centinaio di case di cura che offrono servizi sanitari standard, ma convenienti. Gran parte della pastorale della Chiesa è dedicata agli immigrati provenienti da vari paesi.
Durante la Rivoluzione culturale (1966-76) nella Cina maoista, la Chiesa taiwanese è stata un passaggio vitale per il Vaticano per ottenere informazioni e fornire sostegno alle Chiese cinesi perseguitate.
La Chiesa ha anche lanciato il suo progetto Bridging Endeavour (Sforzo di collegamento) per fornire un'autentica valutazione della Cina comunista agli intellettuali di sinistra e agli studenti occidentali che avevano un grande interesse per il maoismo.
A mano a mano che la Chiesa trovò il suo posto nel variegato panorama religioso di Taiwan, essa offrì ai membri l'opportunità di impegnarsi nel Movimento dei Focolari e di sperimentare comunità monastiche e i ministeri pastorali e di dialogare su questioni morali, socioculturali e ambientali con i buddisti e i taoisti.
I missionari hanno anche contribuito a promuovere la lingua e la cultura locale. I missionari Maryknoll, giunti a Taiwan negli anni '50, impararono la lingua per lavorare tra i taiwanesi, cosa che un tempo era proibita. Maryknoll dal 1974 gestisce la Friendship House nel centro di Taipei per servire i cattolici che si sono trasferiti in città per lavoro.
I sacerdoti della Bethlehem Mission Society (BMS) hanno lavorato a lungo tra gli aborigeni etnici a Hualien, dove hanno fondato scuole e ospedali. I missionari hanno anche tradotto il Nuovo Testamento nella lingua locale, che stava per estinguersi. I loro grandi sforzi hanno dato i loro frutti e nel 1998 è stato ordinato il primo vescovo aborigeno, John Baptist Tseng Chien-tsi, di etnia Ami. Si è ritirato nel 2017.
Stretti legami con la terraferma
Nonostante sia separata dalla terraferma, la Chiesa cattolica di Taiwan ha continuato per decenni a mantenere stretti legami con le Chiese sotterranee e quelle patrocinate dallo Stato in Cina. Quasi tutti i libri liturgici scritti in cinese mandarino e usati in Cina, provengono da Taiwan.
La Chiesa di Taiwan invia spesso sacerdoti-professori a insegnare nei seminari cinesi gestiti dalle Chiese dello Stato e in quelle sotterranee. Ma i sacerdoti taiwanesi spesso non possono celebrare apertamente la messa in Cina per paura di una reazione da parte dello Stato.
Nel 2020 c'erano a Taiwan 664 sacerdoti diocesani e religiosi e circa 1.033 suore. Tuttavia la Chiesa deve affrontare delle sfide per avere vocazioni sacerdotali e religiose. In un'intervista, l'ex arcivescovo di Taipei, John Hung Shan-chuan dichiarò: “Lo status sociale dei sacerdoti non è elevato. La gente di Taiwan preferisce che i loro figli siano formati come medici, professionisti, tecnici, leader finanziari, ma non come sacerdoti”.
Anche il matrimonio interreligioso rappresenta una sfida per la Chiesa. I cattolici che sposano dei non cristiani tendono a smettere di praticare la loro fede. Nel 2014, Maryknoll ha avviato un luogo cattolico di incontri, Love Cana, per aiutare i cattolici a trovare dei partner.
La vita e la storia della Chiesa cattolica in Taiwan è un grande esempio di come lo Stato e la società possono trarre vantaggio quando le diversità etniche e religiose sono riconosciute e apprezzate, e le libertà civili e i diritti umani sono rispettati.
Questa storia prodigiosa dovrebbe essere una lezione per gli Stati e i gruppi religiosi che sono in guerra tra loro, specialmente in Cina. I falchi politici e religiosi devono rendersi conto che le lotte inutili non possono portare nulla di buono, mentre l'armonia può produrre pace e prosperità.
ROCK RONALD ROZARIO, giornalista