Gellini Anna Maria
L'esodo della Parola
2022/11, p. 46
Piero Stefani, docente alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e all’Università Statale di Milano e presidente del Segretariato attività ecumeniche, ci offre la seconda edizione di un prezioso volume sulla Bibbia nella cultura dell’Occidente.

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NOVITÀ LIBRARIA
L’esodo della Parola
Piero Stefani, docente alla Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale e all’Università Statale di Milano e presidente del Segretariato attività ecumeniche, ci offre la seconda edizione di un prezioso volume sulla Bibbia nella cultura dell’Occidente. La precedente edizione parlava di radice biblica. Abbandonata l’immagine della «radice», propone quella dell’«esodo». Significativo è quanto l’A. scrive nella premessa, quasi a esplicitarne il titolo e a illuminare lo sviluppo della sua pregevole, consistente elaborazione.
«All'esodo della Parola è applicabile la parabola del seminatore: parte del seme cade sulla strada ed è mangiata dagli uccelli, un'altra cresce stentata fra i sassi e presto si seccherà, solo una porzione è accolta dal buon terreno che produce, comunque, in modo disomogeneo (Mt 13,3-17). Il Vangelo non specifica le percentuali di quanto seme vada perduto. Rimane impressionante che la parabola, in primis, introduca l'idea di una dissipazione. La Parola fallisce e si realizza. Non è possibile assumere uno solo dei due estremi; è dato però coniugarli assieme nella paradossale convinzione propria di una fede che guarda alla croce come spes unica. L'esodo della Parola comporta anche la sua kenosis nel mondo. Lo spartiacque è tanto esile quanto decisivo. Che nella storia, la Parola vada incontro a uno svuotamento è sotto gli occhi di tutti. Essa è mangiata da uccelli che stentano sempre più a riconoscere cosa hanno nel becco. Un seme ormai equiparato a un altro». Esistono, tuttavia «animi in cui il germoglio cresce ancora con vigore» sul piano della vita e sulla via della santità. «Quasi estinta appare invece la capacità di leggere gli avvenimenti alla luce della Parola».
Bibbia e vita
Accostarsi alla Bibbia può rivelarsi una straordinaria avventura intellettuale, una fonte di emozioni, una ricerca di senso, un modo per porsi gli interrogativi più profondi legati all'esistenza o una via per comprendere la volontà e la misericordia di Dio e per sperare nella salvezza. Tuttavia leggere la Scrittura a volte richiede anche una buona dose di pazienza; varie pagine possono apparire aride od oscure. Non leggerla significa rinunciare in partenza a capire appieno la civiltà in cui si è inseriti e molti valori e idee a cui facciamo tuttora riferimento quando ci troviamo in momenti cruciali della nostra vita.
L'influsso della Bibbia sulle fedi, sui comportamenti, sulle mentalità, i costumi e le visioni del mondo è di una vastità tale da rendere impossibile tracciarne i confini. Di analoga portata è il peso dei temi prospettati dalle pagine bibliche. Per rendersene conto basta ricordarne qualcuno: creazione, rivelazione, peccato, pentimento,
perdono, alleanza, liberazione, legge, grazia, misericordia, fede, speranza, amore, redenzione, salvezza, giudizio, vita eterna, risurrezione. Lungo i secoli queste prospettive, sia all'interno della storia ebraica sia nei vari ambiti cristiani, hanno alimentato le convinzioni e guidato le azioni di moltitudini di persone. Anzi, la loro incidenza è stata tale da estendersi anche al di là dei confini strettamente confessionali.
Bibbia e pluralità di approcci
La Bibbia è stata trasmessa in molti modi e nei più diversi contesti: è stata letta in sede liturgica, o è stata assunta come punto di riferimento per l'elaborazione del dogma, della teologia, del diritto canonico, della predicazione… In ciascuno di questi ambiti, veniva letta non in modo lineare e continuativo, ma impiegata a seconda delle circostanze. Inoltre, in epoche in cui la capacità di leggere e scrivere era limitata a una minima parte della popolazione, il ricorso a grandi cicli iconografici (la cosiddetta Bibbia “dei poveri”) svolse, in Occidente, un ruolo rilevante. Non dappertutto la Bibbia ha esercitato il medesimo genere di influssi. Per limitarsi al solo ambito cristiano non poche sono le diversità fra l'Occidente cattolico e protestante e l'Oriente ortodosso. Nello stesso tempo, però, le Scritture, in passato e nel presente, restano testi largamente ignorati, oppure conosciuti solo in modo fortemente semplificato o piegati, strumentalmente, al servizio di visioni religiose o ideologiche a volte assai lontane dalla loro autentica matrice biblica. La Bibbia resta un libro a un tempo molto diffuso e poco letto, noto e sconosciuto.
La saggezza e la notevole competenza di Stefani, diventa un invito perché la Bibbia sia un libro più letto e maggiormente conosciuto. Il volume ce ne offre una preziosa opportunità con i suoi 9 capitoli: 1. Che cos’è la Bibbia. 2. Creazione. 3. Liberazione. 4. Memoria e testimonianza. 5. L’incontro con l’altro. 6. La ricerca della verità. 7. I poveri, gli umili. 8. Il peccato e la storia umana. 9. La fine dei tempi.
Per ogni argomento l’A. propone una lettura approfondita della concezione biblica, arricchita da riprese letterarie, filosofiche, artistiche e scientifiche spaziando da S. Francesco a Primo Levi, a Manzoni; da s. Anselmo a Voltaire; da Galileo, a Spinoza, Newton, Darwin; da Van Gogh a Chagall, a Dürer.
ANNA MARIA GELLINI