14a Edizione del Festival Francescano: “Fiducia oltre la paura”
2022/11, p. 28
Anche quest’anno Bologna ha accolto la 14a edizione del Festival Francescano (23-25 settembre 2022), nella ricorrenza della predica che san Francesco fece in Piazza Maggiore 800 anni fa. Il tema scelto è “Fiducia oltre la paura”.
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14ᵃ Edizione del Festival Francescano: “Fiducia oltre la paura”
Anche quest’anno Bologna ha accolto la 14ᵃ edizione del Festival Francescano (23-25 settembre 2022), nella ricorrenza della predica che san Francesco fece in Piazza Maggiore 800 anni fa. Il tema scelto è “Fiducia oltre la paura”. «Tutta la sostanza delle sue parole mirava a spegnere le inimicizie e a gettare le fondamenta di nuovi patti di pace», scrisse Tommaso da Spalato in quell’occasione. Un centinaio di eventi tra conferenze, workshop, concerti, momenti di preghiera e spettacoli. Le presenze sono state 28.000. Numerosi gli incontri con voci autorevoli: la giornalista Milena Gabanelli, Paolo Ruffini (prefetto del Dicastero vaticano per le comunicazioni), la scrittrice Maria Pia Valadiano. Tra i dibattiti ricordiamo quello sul rapporto tra fiducia e nuove tecnologie (con Michela Marzano e fra Paolo Benanti) e quello sulle tematiche ambientali (l’attivista Vandana Shiva).
Si è anche cercato di guardare oltre l’emergenza sanitaria vissuta e oltre il conflitto in Ucraina, che insieme a tante altre guerre meno note, ci ricorda quanto sia cruciale la fiducia negli altri. San Francesco ha percepito la fiducia che Dio per primo ha avuto nell’uomo e ha dato concretezza al concetto di fraternità: si sceglie di vivere insieme ad altri, mandati dal Signore e non scelti da me e questo è dare fiducia.
Nel momento storico forse più complesso dal dopo-guerra a oggi, tra pandemia, crisi climatica, ambientale e politica, l’intera famiglia francescana sente forte la responsabilità di praticare atti di fiducia, in grado di rinnovare lo sguardo verso il prossimo e verso Dio. L' immagine del lupo che è stata scelta per questa edizione della manifestazione è fortemente simbolica: il racconto sulla riconciliazione tra ‘il lupo’ e gli abitanti di Gubbio ad opera di Francesco mostra il coraggio di chi non ha nulla da temere, perché sa di non avere fatto del male e soprattutto fornisce una grande lezione sulla necessità di accogliersi, anche se si proviene da realtà distanti.
Sguardo diverso sul mondo
Tra i tanti, un primo messaggio che si può ricavare dal Festival è che la fiducia consiste in una sorta di sguardo diverso su ciò che ci sta intorno. Lo è in particolare la fiducia matura e consapevole; quella che è passata anche attraverso episodi di sofferenza e di delusione, ma che nonostante ciò, non molla. Una fiducia resiliente, ostinata.
Su questo punto, grande emozione ha suscitato la conferenza intitolata “La crepa e la luce”, titolo mutuato dal libro di Gemma Calabresi, vedova del commissario Luigi Calabresi. La sua testimonianza ha mostrato che la fiducia può essere data, persa, ricostruita; proiettata verso il futuro, senza mai abbandonare la memoria del passato. Il racconto autobiografico si è intrecciato con la storia della società italiana, in un percorso di giustizia, amore e pace lungo mezzo secolo.
Un secondo messaggio ha riguardato il rapporto tra fiducia e conoscenza. Paradossalmente, rispetto al passato, siamo più a contatto con chi è lontano da noi, attraverso i media digitali, ma non lo conosciamo veramente. Siamo passati dalle relazioni di vicinato e di prossimità alle non-relazioni digitali. Emergono quindi nuove sfide per arrivare a dare fiducia a tante parti di mondo con le quali in qualche modo entriamo in contatto, ma con le quali non possiamo usare gli stessi strumenti di costruzione di fiducia che Saint Exupery descriveva nel rapporto tra il piccolo principe e la rosa.
La sfida della conversione ecologica
Un terzo filone si ritrova nell’analisi della sfida della conversione ecologica, nella prospettiva dell’Enciclica Laudato si’, con la sua piattaforma d’azione mondiale. Si richiede un’analisi concreta di ciò che oggi ostacola la conversione ecologica alla quale la storia ci chiama con urgenza. Si è quindi approfondita la prospettiva degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda Onu 2030, invitando tutti a cogliere le concrete opportunità offerte oggi dall'Europa.
In rappresentanza delle congregazioni religiose è intervenuto il direttore dell’Antoniano, fra Giampaolo Cavalli, con suggestive esperienze di impegno ambientale nate proprio dalla vita comunitaria del suo Ordine, dove la cura del Creato viene vissuta come parte essenziale dell'amore per il prossimo.
L’ingiustizia non è invincibile
Nel complesso, il Festival ha ribadito la fiducia nell’opera dello Spirito Santo e nella capacità di rinnovo di tutti noi. L’ingiustizia non è invincibile. Anche san Francesco, inviando i frati a due a due nel mondo, nell’abbracciarli diceva loro: “Riponi la tua fiducia nel Signore ed egli avrà cura di te”. Anche oggi la Chiesa ha bisogno di essere riparata, come ai tempi del Poverello, per essere bella, degna del suo sposo e pastore bello e buono, nel quale si può sempre riporre fiducia.
Si conosce già il tema della prossima edizione: “Dal Sogno alla Regola”, per celebrare gli ottocento anni della Regola francescana, approvata da Papa Onorio III nel 1223.
MARIO CHIARO