Gellini Anna Maria
Guardare alla teologia del futuro
2022/10, p. 47
Marinella Perroni, – docente emerita di Nuovo Testamento al Pontificio Ateneo S. Anselmo di Roma e docente invitato alla Pontificia Facoltà Teologica Marianum, – e B. Salvarani, – teologo, giornalista, scrittore, docente di Missiologia e Teologia del dialogo presso la Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna di Bologna e gli Istituti Superiori di Scienze religiose di Modena e Rimini, – hanno curato i contributi di 26 biografie teologiche di personaggi chiave della teologia del XX e XXI sec.

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Marinella Perroni – Brunetto Salvarani a cura «Guardare alla teologia del futuro» Claudiana, Torino 2022, pp. 297- € 24,00
M. Perroni, - docente emerita di Nuovo Testamento al Pontificio Ateneo S. Anselmo di Roma e docente invitato alla Pontificia Facoltà Teologica Marianum, - e B. Salvarani, - teologo, giornalista, scrittore, docente di Missiologia e Teologia del dialogo presso la Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna di Bologna e gli Istituti Superiori di Scienze religiose di Modena e Rimini, - hanno curato i contributi di 26 biografie teologiche di personaggi chiave della teologia del XX e XXI sec. «Siamo solo agli inizi di un autentico cambio d’epoca. Per capire che cosa sta accadendo e che cosa potrebbe accadere nel prossimo futuro, salire sulle spalle dei giganti di cui si parla in questo libro, potrà senz’altro aiutarci e farci del bene». Il germe che questi “giganti” del nostro tempo hanno seminato è anche testimonianza che il pensiero teologico non pretende di costruire «per sempre», ma aiuta a camminare, ad orientarsi, costruendo «di continuo», con la capacità di pensare nel proprio tempo la Chiesa aperti al mondo di domani.
Lungo tutta la tradizione cristiana non è venuta meno quella dialettica intergenerazionale che ne ha scandito sia le spinte evolutive sia i processi involutivi. Da qui nasce l’esigenza di guardare alla teologia del futuro, facendo i conti con alcune teologhe e teologi, di diverse Chiese, che della stagione profondamente connotata dal Vaticano II hanno discusso le istanze e favorito la recezione. Soprattutto dopo un periodo in cui si è cercato di offuscarne la memoria.
La vita delle Chiese dipende anche dalla qualità della riflessione teologica e, soprattutto, dalla sua capacità di guardare in avanti, preparando il futuro. La morte di alcuni teologi, uomini e donne, che hanno segnato la storia del pensiero nella seconda metà del Novecento e che hanno elaborato la loro teologia intrecciandola con le aspettative del preconcilio, gli entusiasmi del Concilio e le fatiche del postconcilio, non può significare l’interruzione della trasmissione che, di generazione in generazione, assicura alla Chiesa la sua fedeltà al vangelo e un’apertura alle ragioni del futuro.