Con ottimismo e rinnovata fiducia!
2022/1, p. 13
L’assemblea generale di questo anno, nonostante le difficoltà, ha impresso nuovi stimoli e ha infuso, si può dire, un rinnovato spirito di fiducia, di ottimismo e di speranza.
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ASSEMBLEA DEI RELIGIOSI DELL’AUSTRIA
Con ottimismo e rinnovata fiducia!
L’assemblea generale di questo anno, nonostante le difficoltà, ha impresso nuovi stimoli e ha infuso, si può dire, un rinnovato spirito di fiducia, di ottimismo e di speranza.
I religiosi e le religiose dell’Austria hanno celebrato dal 22 al 25 novembre scorso la loro assemblea generale di autunno in rappresentanza di circa 4.900 religiosi/e di 106 istituti femminili e 86 maschili. Mentre nell’assemblea precedente l’attenzione era stata rivolta ai consigli evangelici (povertà, castità, obbedienza), alla luce delle tre parole programmatiche “semplici, insieme, svegli” (einfach, gemeinsam, wach), per i prossimi tre anni invece è stato scelto come motto guida il tema: presenti, rilevanti, efficaci per una buona vita per tutti (präsent, relevant, wirksam für ein gutes Leben aller).
A causa della pandemia, l’assemblea si è svolta on-line. Tra i relatori anche il vescovo di Innsbruck Hermann Gletter, l’ex ambasciatrice tedesca presso la santa Sede Annette Schavan e il ministro del lavoro Martin Kocher; inoltre sr. Emmanuela Kohlhaas del monastero benedettino di Colonia-Raderthal e il teologo moralista Michael Rosemberger.
Perché questa scelta
La segretaria generale della Conferenza dei religiosi/e dell’Austria, Christine Rod, aprendo i lavori, ha così spiegato il significato di questa scelta: “Le comunità religiose sono presenti in varie forme nella vita di molta gente”, anche se a volte “in maniera ignorata”. Noi “vogliamo essere una voce forte e importante nella società”. Già nel documento “Vita consecrata” si diceva che “Dio per mezzo nostro in questo mondo vuole essere sempre più attivo e presente. Si tratta di uno stupendo incoraggiamento, di uno straordinario programma di vita per i consacrati, valido anche per il secolo 21°.
In altre parole, le comunità di vita consacrata dell’Austria vogliono far conoscere maggiormente nei prossimi anni dove sono presenti i religiosi nel Paese, dove lavorano e dove sono rilevanti. Numerose istituzioni che oggi sono date per scontate nello stato sociale austriaco e sono integrate come una componente fissa sono state fondate da ordini religiosi e sono tuttora presenti. I nuovi progetti e le nuove iniziative devono continuare a rendersi visibili regolarmente.
Suor Christine ha affermato che le comunità religiose dovrebbero far conoscere meglio alla gente dove sono presenti e operano: in parrocchia, nelle scuole, nelle celebrazioni di particolari eventi, nel campo culturale, della salute, nella pastorale, nei luoghi ricreativi e in molti altri ambiti.
Niente pessimismo, ma fiducia e ottimismo
Particolarmente stimolante e incoraggiante è stato l’intervento on-line di Annette Schavan, ambasciatrice tedesca presso la Santa Sede dal 2014 al 2018; aveva studiato teologia e dal 1995 al 2005 era stata ministra del culto, della gioventù e dello sport nel Baden – Württemberg; fino al 2014 era stata membro del parlamento tedesco e dal 2005 al 2013 come ministra federale per la formazione e la ricerca. Nel suo intervento ha invitato le comunità religiose a coniugare sempre lo smantellamento delle vecchie strutture con la ricerca di nuove vie aperte al futuro. Ha esortato a resistere al crescente pessimismo come se la fine del cristianesimo fosse vicina. Al contrario, ha sottolineato, che la storia del cristianesimo è essenzialmente una storia di rinnovamento e "anche oggi, e gli istituti religiosi e gli ordini possono essere ambienti di rinnovamento in tutto il mondo".
Uno "smantellamento" era indubbiamente necessario a causa dello sviluppo demografico. La svolta del secolo richiedeva una nuova presenza di spirito. Per questo, è necessario prendere l’esempio da Gesù. Incontrandolo, la gente del suo tempo aveva avvertito nuove prospettive di vita e la loro paura del futuro era svanita.
Cosa significa oggi "una presenza di spirito, come possono le persone in ricerca percepire l'incontro con noi cristiani in modo tale da trovare una prospettiva per il loro futuro?".
Ci vuole più presenza di spirito per la vita della gente di oggi, per il loro modo di pensare¸ i loro desideri e la solitudine, ma anche per la loro creatività e la loro forza di inventiva. Tutto questo non si trova tanto nelle metropoli o nelle cattedrali, quanto piuttosto nelle periferie, dove papa Francesco scorge il luogo o il futuro della Chiesa. In effetti, molti ordini religiosi sono nati confrontandosi con la periferia, ha ricordato Schavan.
Ha inoltre identificato un processo di cambiamento fondamentale attualmente in corso nella pandemia che ha mostrato le fragilità delle persone, le priorità sbagliate e ha accelerato i cambiamenti. Annette ha parlato di "svolta". Proprio per questo è anche il momento per non eludere i problemi fondamentali della vita e determinare quali potrebbero essere le priorità future.
Naturalmente, ha ammesso che anche il tempo presente è particolarmente impegnativo e faticoso. Lo ha paragonato al Sabato Santo, come tempo di passaggio dall'orrore del Venerdì Santo alla celebrazione della risurrezione. "Ma bisogna accettare il Sabato Santo".
Caratteristiche di una Chiesa rinnovata
Annette ha inoltre delineato alcune caratteristiche di una Chiesa rinnovata. È importante, ad esempio, ha detto, rendere più presente la solidarietà del cristianesimo nella vita e nella sofferenza della gente: "Serve più comunità mondiale". Ha criticato anche il crescente nazionalismo presente in tutto il mondo, ma soprattutto in Europa. I cristiani devono contrastarlo. La Chiesa universale deve essere un modello di come si vive il rispetto della diversità culturale.
Ha anche incoraggiato ad aver fiducia in un buon futuro contro ogni rassegnazione. A questo scopo, "la fede può spostare le montagne e può smuovere le realtà politiche". Ha ricordato i cambiamenti politici avvenuti in Europa circa 30 anni fa che prima nessuno avrebbe creduto possibili.
Sono oltre 4.500 i religiosi in Austria
Il numero dei religiosi in Austria è attualmente in lieve diminuzione. I dati disponibili si basano sulle statistiche del 2020 presentate dalla Conferenza dei religiosi/e. La ragione principale del declino è dovuta soprattutto alle età.
All’1 gennaio 2021, c'erano 4.507 religiosi a livello nazionale; nell'anno precedente erano 4.691. Le comunità femminili sono costituite da 2.944 suore; 86 sono ordini maschili con 1.563 padri e fratelli. Nelle comunità femminili, il 61 per cento delle suore ha circa 75 anni. Negli ordini maschili, la proporzione in questa fascia di età è del 30 per cento.
Presenza nella società
I religiosi sono presenti in 454 località del Paese. Gli impegni delle religiose si stanno poco alla volta spostando verso l’attività sociale, l’accompagnamento spirituale, la missione educativa o terapeutica. Diversi ordini femminili sono ancora legati a grandi scuole e agli ospedali. In Austria sono attivi 23 ospedali religiosi, con 7.808 posti letto. Più di 1,8 milioni di pazienti vengono curati ogni anno nei loro ospedali, con oltre 200mila pazienti operati. Nonostante la diversificazione degli impegni, continua tuttavia a rimanere vivo il carisma o il profilo specifico degli istituti.
Nel settore maschile, prevale l’attività pastorale parrocchiale. Oltre 600 religiosi prestano servizio come parroci. Nel Paese ci sono complessivamente 235 scuole dei religiosi/e con più di 50.000 studenti e oltre ai 23 ospedali, ci sono anche 27 istituzioni educative gestite dai religiosi.
ANTONIO DALL’OSTO