Bandolini Ermenegildo
Volontà di ripartire infiammati di amore di Dio
2021/9, p. 25
Malgrado l’incognita della pandemia, il Capitolo ha potuto essere preparato e celebrato con grande accuratezza e impegno. La realtà, descritta con realismo. Dove siamo, diventa la sfida a “sognare” insieme il futuro. Che cosa sogniamo. Quali passi fare necessari ad aprire il cammino. Un programma in quattro priorità.

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IL 40° CAPITOLO GENERALE DEI PAVONIANI
Volontà di ripartire
infiammati di amore di Dio
Malgrado l’incognita della pandemia, il Capitolo ha potuto essere preparato e celebrato con grande accuratezza e impegno. La realtà, descritta con realismo. Dove siamo, diventa la sfida a “sognare” insieme il futuro. Che cosa sogniamo. Quali passi fare necessari ad aprire il cammino. Un programma in quattro priorità.
Venerdì 23 luglio, con la solenne celebrazione dell’Eucaristia, presieduta da p. Ricardo Pinilla, Superiore generale appena rieletto, si è concluso il 40° Capitolo generale dei Figli di Maria Immacolata – Pavoniani.
Celebrato a Lonigo (Vicenza), nella Villa san Fermo di proprietà della stessa Congregazione, ha visto riuniti 24 religiosi, 22 in presenza e 2, non potendo uscire dal Brasile a causa del covid 19, in collegamento audio-video dalla loro residenza. Per dare voce a tutte le zone geografiche in cui è presente la Congregazione (Italia, Brasile, Spagna, Eritrea, Burkina Faso, Colombia, Messico e Filippine) e ai numerosi laici che in vario modo fanno parte della Famiglia pavoniana, sono stati invitati ai lavori anche 2 religiosi (uno dall’Eritrea, già in Italia per studio, e uno dal Messico) e 6 laici, due per Provincia.
Un’accurata preparazione
Tutto era già organizzato e pronto per il luglio 2020, scadenza naturale del sessennio, poi… è arrivata la pandemia, variabile non prevista né prevedibile, a rimescolare le carte. A fine aprile 2020, infatti, quando era ormai chiaro che anche d’estate sarebbero rimaste in vigore numerose restrizioni, soprattutto per i movimenti dall’estero, era stato inevitabile rinviare di un anno il Capitolo. La preparazione però era ormai a buon punto e tutto ciò che era stato fatto lo si è ritenuto valido e pienamente in vigore: riflessioni, lavoro svolto, elezione dei capitolari, religiosi e laici invitati.
Dal settembre 2019, infatti, le diverse comunità locali erano state chiamate a confrontarsi su una decina di temi, individuati dal Superiore generale e dal suo Consiglio e corredati da altrettante schede di riflessione. Il documento che ne era uscito – “Verso il Capitolo generale” – conteneva una gamma certamente ampia di problematiche, dalla formazione alle nuove sfide della missione, alla riorganizzazione geografica della Congregazione… ma si era preferito non focalizzare subito l’attenzione sulle urgenze, per chiamare ad un confronto comunitario che fosse il più aperto ed esteso possibile. Solo in un secondo momento si sarebbero individuate le priorità da sottoporre al Capitolo. L’idea era quella di arrivare alla stesura di uno “strumento di lavoro” che facilitasse la riflessione capitolare e portasse alla fine ad un documento agile e molto concreto. A fine dicembre le comunità avevano diligentemente svolto il loro compito e il Consiglio generale, dopo aver individuato in p. David Glenday, comboniano, già segretario generale USG, il “consulente” disponibile ad accompagnare la preparazione e le fasi di avvio del Capitolo, procedeva ad elaborare una sintesi di tutto il materiale arrivato.
E proprio questa sintesi ha costituito di fatto lo strumento di lavoro. P. David, infatti, letta con attenzione la documentazione inviata, aveva ritenuto che fosse un materiale già sufficientemente sviluppato. Lo aveva apprezzato come autentica “farina del vostro sacco”, trovandolo un contributo molto concreto e umile nel miglior senso della parola, frutto di una sincera ricerca dei punti-forza che il Capitolo avrebbe dovuto poi precisare e proporre a tutta la Famiglia pavoniana per la promozione del carisma in questo momento della storia. A questo punto, il Consiglio generale, sulla base delle proposte di p. David, metteva a punto con più accuratezza alcuni aspetti organizzativi, aspetti in parte in totale continuità con modalità celebrative precedenti, in parte assolutamente nuovi. Si sarebbe dovuto lavorare, infatti, non su un documento già abbozzato da completare, ma su un testo frutto del confronto capitolare, da costruire ex novo, attraverso il lavoro di un gruppo di ascolto e di un gruppo redazionale.
Restava un’incognita: la possibilità della effettiva celebrazione del Capitolo nel luglio 2021. L’andamento della pandemia e delle vaccinazioni davano indicazioni confortanti e solo i due fratelli brasiliani risultavano impossibilitati a muoversi dal loro paese. Nel frattempo, erano arrivate le disposizioni della CIVCSVA in merito alla possibilità di celebrare i Capitoli utilizzando mezzi informatico-telematici. Subito è stata presentata formale richiesta e predisposta la strumentazione adeguata: la sera del 5 luglio 2021 era tutto pronto per avviare il 40° Capitolo generale.
Un primo momento è stato dedicato alla presa di coscienza della “vocazione” del Capitolo, ossia della sua responsabilità di discernere sul carisma oggi, a nome di tutta la Famiglia pavoniana. Sono stati i due giorni iniziali, animati dalla presenza discreta e sapiente di p. David che ha aiutato i capitolari a comprendere il metodo di lavoro, invitandoli soprattutto a saper leggere la realtà – congregazione, Chiesa, mondo – con uno sguardo al tempo stesso globale, carismatico, e provvidenziale: anche il momento presente è luogo dove lo Spirito è all’opera. Uno sguardo capace di vedere il positivo senza nascondersi le negatività, teso a dare un messaggio di fiducia, a far gioire i fratelli per il carisma ricevuto attraverso il Fondatore, san Lodovico Pavoni (1784-1849). Un metodo che, valorizzando gli apporti della “base” ed evitando l’ “arroganza capitolare” che pensa di poter fare a meno di quello che i fratelli hanno detto, arrivi ad individuare poche ed essenziali priorità, con l’obiettivo di mettere in moto processi, piuttosto che dire tante cose.
Volontà di ripartenza
Così, dopo la relazione del Superiore generale, la riflessione dell’assemblea ha avuto come icona unificante la pagina evangelica dei discepoli di Emmaus e più precisamente quel “partirono senza indugio” che segna l’esito del loro incontro con il Risorto. Una volontà di ripartenza ben delineata dalle parole del “sottotitolo”: “Infiammati di amor di Dio, riscopriamo la gioia di camminare insieme ai giovani, diletta vigna del Signore”. In corsivo le citazioni prese dagli scritti del Fondatore, a riproporre il “non ardeva forse in noi il nostro cuore…” del vangelo di Luca (cf Lc 24, 32) e lo sguardo d’amore con cui il profeta Isaia (cf Is 5) racconta la cura di Dio per la sua “vigna”, il popolo che egli guida e che Padre Pavoni identifica con i giovani. Nel mezzo le parole che delineano la missione educativa pavoniana come un “camminare insieme” con i giovani, vissuto con gioia. Più volte, infatti, l’assemblea capitolare ha ribadito che il pavoniano, religioso o laico, essenzialmente un educatore, non è chiamato solo a fare qualcosa per i giovani, ma soprattutto a stare con loro, per accompagnarli nel cammino e testimoniare la bellezza di incontrare il Signore, risorto e vivo.
Quattro priorità
Quattro le priorità, individuate prima in uno specifico momento di confronto e poi approfondite sia in assemblea plenaria sia in gruppi di lavoro, ritenute capaci di raccogliere anche l’essenziale di altri temi: la comunità, la missione, la formazione, la riprogettazione. Il Documento capitolare “Partirono senza indugio”, che presto sarà pubblicato in tutte le lingue della Congregazione (italiano, portoghese, spagnolo, inglese e francese), è il frutto di questa riflessione. La realtà, descritta con realismo ma senza indulgere a elencare solo le note negative - Dove siamo - diventa la sfida a “sognare” insieme il futuro - Che cosa sogniamo - e a delineare i “passi” concreti - Quali passi fare - necessari ad aprire il cammino. Così si articola ognuna delle quattro parti del documento, corrispondenti alle priorità individuate: muove da alcune citazioni di testi evangelici, pavoniani ed ecclesiali, e finisce elencando in successione parallela gli obiettivi da raggiungere e le scelte necessarie e conseguenti. Una di queste, che verrà resa operativa quanto prima, riguarda un ritocco della suddivisione della Congregazione, con l’intento di rafforzarne la visione unitaria e facilitare l’interscambio di esperienze. Rimangono le tre Province già in essere (Brasile, Italia e Spagna), ma le comunità del Messico saranno aggregate alla provincia spagnola, mentre le comunità dell’Eritrea costituiranno una Delegazione legata immediatamente alla Direzione generale, da cui continueranno a dipendere le comunità delle Filippine.
Prima di arrivare alla redazione finale del documento, e in tempi anticipati rispetto alla prassi dei Capitoli precedenti per attenersi alle indicazioni della ricordata circolare della CIVCSVA in merito alla elezione del Moderatore supremo, si sono svolte le votazioni per dare alla Congregazione e all’intera Famiglia pavoniana, la nuova Direzione generale. P. Ricardo Pinilla Collantes è stato confermato Superiore generale per i prossimi sei anni; a lui, spagnolo d’origine, sono stati affiancati come consiglieri quattro religiosi italiani: p. Giorgio Grigioni come Vicario generale, p. Gildo Bandolini, p. G.Battista Magoni e fr. Paolo Franchin.
Ora è davvero il tempo di “partire senza indugio”, mettendosi con rinnovata fiducia sotto il manto della cara Madre Maria, per seguire con decisione le tracce di san Lodovico Pavoni.
p. Ermenegildo Bandolini F.M.I.