Cabra Piergiordano
La Missione continua
2021/9, p. 5
Madre Lucilla questa sera è triste, per aver dovuto comunicare la chiusura di un’altra attività importante della sua famiglia religiosa, che sta rapidamente spogliandosi dei suoi gioielli più preziosi di cui poteva andare fiera per il molto bene fatto. Ma quello che la rattrista di più è la sensazione di essere, almeno qui in Italia, all’inizio della fine di tutto quello su cui aveva investito con entusiasmo la sua vita...

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LA MISSIONE CONTINUA
Madre Lucilla questa sera è triste, per aver dovuto comunicare la chiusura di un’altra attività importante della sua famiglia religiosa, che sta rapidamente spogliandosi dei suoi gioielli più preziosi di cui poteva andare fiera per il molto bene fatto.
Ma quello che la rattrista di più è la sensazione di essere, almeno qui in Italia, all’inizio della fine di tutto quello su cui aveva investito con entusiasmo la sua vita. E questo fatica a sopportarlo, specie se considera l’impegno profuso dalle sue comunità per il rinnovamento conciliare, l’aggiornamento continuo delle opere, la formazione permanente, le ore di adorazione per le vocazioni…le quali però tardavano a venire, sollevando qualche perplessità sull’efficacia di quella preghiera.
È vero che siamo in una società secolarizzata, rimugina dentro di sé, è vero che non sarò stata una santa religiosa, ma è anche vero che noi siamo stati chiamati ad inserire in questo mondo il lievito del Vangelo che è, o dovrebbe essere, più potente di ogni potere umano … A meno che la sua forza si stia ritirando di fronte alla durezza dei cuori… ma mi rifiuto di pensare all’impotenza di Dio onnipotente, come sento dire a volte.
E qui Madre Lucilla abbozza un sorriso, ricordando quanto papa Francesco aveva risposto a quella Madre Superiora che aveva affermato che Dio non poteva permettere che venisse meno il suo Istituto, per il tanto bene che stava facendo. “A dire il vero, anche Gesù stava facendo tanto bene…” aveva soggiunto sorridendo il Papa.
Prima di coricarsi, anche questa sera, si inginocchia accanto al letto e inizia la sua preghiera con il Padre nostro (che non può abbandonarci.). Venga il tuo Regno (per il quale ho lavorato…ma non avrò lavorato qualche volta anche per il mio regno?) …Sia fatta la tua volontà (perché agitarmi tanto se questa è la Sua volontà?) …E, poi, una notte tranquilla.
Ma quella prospettiva sul futuro, le è sempre presente come una minaccia che turba le sue giornate.
Ricorda di aver sentito che la vita media degli Istituti con una missione specifica, è stata di circa 150 anni e il suo Istituto li aveva già superati (grazie anche ai progressi della geriatria?)
Ricorda anche che gli è stato insegnato che un Istituto, prima di essere un progetto umano, è un dono dello Spirito, un carisma che viene dato alla Chiesa per una necessità particolare e per un tempo determinato, come è stata l’abbondanza dei miracoli agli inizi della Chiesa. E che quindi anche il suo Istituto è a tempo determinato…
Nonostante si impegnasse a non far apparire il suo turbamento interiore, un giorno l’anziana suor Antonietta, aiutante in guardaroba e nell’orto, la va a trovare e le domanda perché appare tanto triste, aggiungendo: “Vede Madre, il tempo ci è dato perché facciamo del bene finché possiamo e come possiamo. L’importante è che diamo buon esempio anche in questi momenti un po' difficili che il Signore ci chiede di vivere. Tutto passa, ma tutto resta se lo poniamo nelle mani del Signore che ci ha preparato ogni cosa fin dall’eternità… anche perché desidera che dimostriamo a quelli che soffrono ben più di noi e a quelli che hanno smesso di credere, che è proprio vero che “sia che viviamo sia che moriamo, siamo del Signore” … E poi Madre le avrei preparato questo vasetto di marmellata di fichi del nostro orto. Sono certa che le piacerà e l’aiuterà a tirarsi su… è fatta con tanto amore…”
Qualche giorno dopo Madre Lucilla sale furtiva in guardaroba da suor Antonietta e con aria di complicità, le dice: “Suor Antonietta, non avresti per caso ancora un vasetto della tua miracolosa marmellata? è tanto buona e fa bene…
La sera prima, Madre Lucilla, mentre pregava, si trovò a canticchiare Ubi caritas et amor, Deus ibi est: sì Dio era presente nella sua comunità, lo aveva avvertito nella premura di suor Antonietta e di tante altre sorelle e quindi, dove c’è Dio c’è futuro anche per la missione che continua comunque e continuerà fino a quando il Signore sarà presente nel nostro amore reciproco…
E scivolò in un sonno tranquillo e ristoratore.
Piergiordano Cabra