Cabra Piergiordano
Santi religiosi nel Paradiso di Dante
2021/6, p. 5
Il Paradiso di Dante è affollato da grandi figure di Santi religiosi, ai quali viene dedicato grande spazio e grandissimo rilievo. Si può dire che il Paradiso sarebbe meno attraente senza gli umanissimi ritratti di questi santi religiosi.

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SANTI RELIGIOSI NEL PARADISO DI DANTE
Il Paradiso di Dante è affollato da grandi figure di Santi religiosi, ai quali viene dedicato grande spazio e grandissimo rilievo. Si può dire che il Paradiso sarebbe meno attraente senza gli umanissimi ritratti di questi santi religiosi.
Dante vive in un tempo nel quale le abbazie benedettine parlavano, tra gli altri, del patriarca Benedetto, del travolgente Bernardo, del bellicoso Pier Damiani, mentre i conventi ricordavano le gesta recenti di Francesco, di Domenico, di Tommaso d’Aquino e di Bonaventura.
Per Dante i monasteri avevano il compito di plasmare uomini contemplanti, accesi di quel caldo / che fa nascere li fior e i frutti santi (XXII).
Nel cielo dei contemplativi, il Poeta vede San Benedetto circondato dai suoi seguaci, li frati miei che dentro ai chiostri / fermar li piedi e tenner lo cuore saldo (Ivi).
E ciò gli ricorda i canti antelucani che nei monasteri si innalzavano nell’ora che la Sposa surge a mattinar lo Sposo perché l’ami, come pure l’inno di Compieta Te lucis ante che conclude il giorno, con sì dolci note / che fece a me uscir di mente…” avendo gli occhi a le superne note”.
Alla fine del viaggio, spetterà a San Bernardo, il contemplativo ardentissimo, di presentare il Poeta a Maria che possa con gli occhi levarsi / più alto verso l’ultima salute.
Per tempi diversi, la provedenza pensando alla Chiesa sua sposa, due principi ordinò in suo favore / che quinci e quindi le fossero per guida. / L’un fu tutto serafico in ardore / l’altro per la sapienza sua fue / di cherubica luce uno splendore.
E qui Dante parlerà diffusamente di Francesco e di Domenico suscitati da Dio il quale a sua sposa soccorse con due campioni, al cui fare e al cui dire / lo popolo sviato si accorse, l’uno che da Cristo prese l’ultimo sigillo, …l’altro che degno / collega fu a mantener la barca / di Piero in alto mar per dritto segno.
La vita religiosa dunque ha una funzione ecclesiale importante, è suscitata per la lode di Dio e per mantener la Chiesa sulla retta via con l’esempio e la parola.
Dante loda i fondatori e i molti seguaci fedeli, ma non risparmia la frusta a chi non fa loro onore.
Benedetto lamenta che la regola mia / rimasta è per danno delle carte. E che le mura che solieno esser badia / fatte son spelonche, e le cocolle / sacca son piene di farina ria (XXII).
Così faranno Tommaso e Bonaventura nei confronti del proprio Ordine, dopo aver lodato il bene fatto dall’altro.
La via è buona, è il viandante che non deve deviare, per non far deviare.
Il tutto è riassunto in modo lapidario da frate Tommaso con il noto verso: ‘U ben s’impingua se non si vaneggia” (XXI). Perché chi vaneggia, danneggia.
PIERGIORDANO CABRA