Un Concilio e sei Papi
2021/5, p. 47
Svidercoschi, giornalista dal 1959, sessant’anni fa, giovanissimo, venne inviato
dall’agenzia Ansa in Vaticano. Da allora ha seguito il cammino della Chiesa nel passaggio di millennio.
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Gian Franco Svidercoschi Un Concilio e sei Papi EDB 2021 pp. 184 € 16,00
Svidercoschi, giornalista dal 1959, sessant'anni fa, giovanissimo, venne inviato dall’agenzia Ansa in Vaticano. Da allora ha seguito il cammino della Chiesa nel passaggio di millennio. Sei Papi, una religiosità che si rinnovava, ma anche crisi profonde e scandali. Una Chiesa tornata a essere compagna di viaggio dell’umanità, a condividerne speranze, conquiste, ma anche sconfitte, continui sconvolgimenti. E quando Giovanni XXIII, eletto papa da neppure tre mesi, ebbe l'ispirazione di convocare un Concilio ecumenico, si avviò un processo di profondo rinnovamento. La Chiesa riprese coscienza della propria natura e della propria missione. Varò la riforma liturgica, rivide i metodi pastorali. Ripensò i rapporti con le altre Chiese cristiane e le altre religioni, specie l'ebraismo. Da allora nel mondo è stato un susseguirsi di terremoti politici, sociali e culturali, di conflitti, di capovolgimenti, di situazioni devastanti. Ideologie che sono finite. Mondi che sono scomparsi. Muri crollati e altri che venivano alzati. Il boom della bioetica. La globalizzazione che ha sconvolto tutto. E nuove guerre, un nuovo terrorismo. Migrazioni di massa. Una metamorfosi antropologica che ha mutato la concezione stessa dell'esistenza umana. Grazie al Concilio, e ai Papi che l'hanno guidata, tre già santi e un venerabile, la Chiesa è stata in grado di convivere con le emergenze della storia, anziché doverle pericolosamente subire. Come la crisi dei missili a Cuba, al tempo di Giovanni XXIII. Il Sessantotto, negli anni di Paolo VI. La fine del marxismo, ma anche le Torri Gemelle, la guerra in Iraq, durante il pontificato di Giovanni Paolo II. Fino alla tragedia planetaria, il coronavirus, nei giorni di Francesco. Il Concilio è rimasto incompiuto in alcune delle decisioni più rilevanti, e ha patito gli effetti di una scarsa divulgazione nel popolo cristiano. Tuttavia, dopo sessant'anni, la Chiesa torna in mezzo agli uomini, a condividerne le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce, così come già auspicava la costituzione Gaudium et spes.