La preziosa arte della cura
Ti prego per l'umanità ferita
2021/2, p. 39
Che benedizione nella nostra vita quando incontriamo qualcuno che possiede la preziosa arte del curare! ... Sono persone capaci di chinarsi sulle nostre ferite, di entrare in contatto con le nostre parti malate e di versare con perizia e dolcezza
l’olio della consolazione e della guarigione.
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Testimoni
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VOCE DELLO SPIRITO
La preziosa arte
della cura
Che benedizione nella nostra vita quando incontriamo qualcuno che possiede la preziosa arte del curare! ... Sono persone capaci di chinarsi sulle nostre ferite, di entrare in contatto con le nostre parti malate e di versare con perizia e dolcezza l'olio della consolazione e della guarigione. È gente esperta in fasciature e bendaggi, medicazioni e disinfettanti, che possiede un sesto senso per lenire il dolore e attenuare la sofferenza. Il loro campo di competenza è assai vasto e la loro cura si estende a molteplici ambiti: talvolta è una delusione, altre volte una sconfitta, altre volte ancora un lutto, un abbandono oppure una malattia o una fatica psicologica. Qualunque sia la natura del dolore, questi «singolari guaritori» non lesinano attenzione, cura, garbo e sollecitudine; essi mostrano empatia per la sofferenza che stai attraversando e il disagio che stai vivendo. L'arte del curare è fatta di cose semplici e ordinarie; non c'è alcuna tecnica sperimentale, né procedura particolarmente sofisticata. Essa si nutre di un ascolto attivo, di una pazienza mite, di una disponibilità incondizionata e di un'accoglienza calda e generosa. […] Spesso non sono «uomini tutti d'un pezzo», granitici e rocciosi. Sono persone che la vita ha segnato, talvolta anche con particolare durezza, che hanno attraversato dolori e sofferenze, fatiche e inciampi, drammi e tragedie. […] Certo, le nostre e le altrui ferite potranno essere diverse, frutto di differenti storie e personali cadute. Non c'è mai un dolore uguale all'altro, giacché ciascuno patisce la sofferenza attraverso gli occhi unici della propria sensibilità e percorre quel deserto arido che è il dolore con un passo e un’andatura del tutto personali. E pur tuttavia sarà il comune dolore nella carne ad avvicinarci, a farci sentire fratelli, simili, uomini che sperimentano il comune patire della vita. Sarà quella personalissima sofferenza che ci rende diversamente simili, oppostamente affini, altrimenti prossimi.
MARCO ZANONCELLI
da “I gesti della vita”
EDB, Bologna 2019
Ti prego per l’umanità ferita
Signore, ti prego
per tutti coloro
che soffrono, per quanti
non hanno la forza
di pregare, per chi non crede al valore della preghiera,
per coloro per i quali
nessuno prega.
Ti prego per i malati
senza speranza,
per gli sfiduciati e i depressi,
per quanti hanno tagliato
i ponti con Te
e con le persone
che possono aiutarli.
Ti prego per i malati lontani dalla loro patria,
dalle loro case
e dalle loro famiglie,
orfani di affetto e di certezze.
Ti prego per i malati impauriti e disorientati,
incapaci di comunicare
le loro inquietudini,
sprovveduti nel difendere
i loro diritti,
gravati da tante povertà.
Ti prego per i malati impazienti e scontrosi,
per quanti imprecano
nel dolore, per quanti
non sono mai contenti,
per quanti esasperano
chi li assiste.
Volgi il tuo sguardo misericordioso
sulle diverse espressioni
dell’umanità ferita
e guidaci a confidare
nella tua misteriosa presenza:
"Venite a me, voi tutti
che siete stanchi e oppressi,
e io vi darò ristoro”
(Mt 11, 28).
Amen.
p. ARNALDO PANGRAZZI, M.I.