Cabra Piergiordano
Natale con San Giuseppe
2021/11, p. 7
Amo San Giuseppe perché papà soleva dire a noi ragazzi che San Giuseppe era il più grande di tutti i santi. E a noi che facevamo osservare che lo diceva perché era falegname come lui, rispondeva che avremmo capito da grandi. Amo San Giuseppe perché incarna il protagonismo di coloro che stanno in seconda fila e fanno andare avanti le cose senza apparire e senza riconoscimenti. Amo San Giuseppe perché ha messo a disposizione di Dio quello che gli era stato dato da Dio, considerandosi un semplice servo e null’altro che un servo. Amo San Giuseppe perché è stato un uomo di parola. Il Vangelo fa capire che avrebbe pronunciato una sola parola “Gesù”. Ma a quella parola – persona, ha dedicato tutta la sua vita, i suoi affetti e i suoi interessi. Amo San Giuseppe, perché senza di lui non ci sarebbe il presepe. Amo San Giuseppe, perché lo vorrei trovare accanto a me in questo Natale e al mio natale al cielo.

Accedi alla tua area riservata per visualizzare i contenuti.

Questo contenuto è riservato agli abbonati a
Testimoni
.
Natale con San Giuseppe
Perchè amo San Giuseppe
Amo San Giuseppe perché papà soleva dire a noi ragazzi che San Giuseppe era il più grande di tutti i santi. E a noi che facevamo osservare che lo diceva perché era falegname come lui, rispondeva che avremmo capito da grandi.
Amo San Giuseppe perché incarna il protagonismo di coloro che stanno in seconda fila e fanno andare avanti le cose senza apparire e senza riconoscimenti.
Amo San Giuseppe perché ha messo a disposizione di Dio quello che gli era stato dato da Dio, considerandosi un semplice servo e null’altro che un servo.
Amo San Giuseppe perché è stato un uomo di parola. Il Vangelo fa capire che avrebbe pronunciato una sola parola “Gesù”. Ma a quella parola – persona, ha dedicato tutta la sua vita, i suoi affetti e i suoi interessi.
Amo San Giuseppe, perché senza di lui non ci sarebbe il presepe.
Amo San Giuseppe, perché lo vorrei trovare accanto a me in questo Natale e al mio natale al cielo.
Pensieri natalizi con S. Giuseppe
Nel lungo viaggio che da Nazareth porta a Betlemme, Giuseppe mentre conduceva, briglia alla mano, l’asinello che portava Maria, riandava alle parole misteriose dell’Angelo riguardanti il figlio che la sua sposa stava per dare alla luce:“E tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”. Gli venivano alla mente quei profeti, che ricevevano file di penitenti, in cerca di remissione dei loro peccati. E si preoccupava per quel figlio che doveva salvare un intero popolo dai suoi peccati, un compito che lo sfinirà per la stanchezza. Bisognava fargli una protezione dal sole e dalla pioggia, e dalla fatica…Sorrise…Ci avrebbe pensato lui da buon falegname!
Da qui venne l’opinione che Giuseppe fosse l’inventore di quel mobile chiamato confessionale, che avrebbe permesso al suo Gesù d’ accogliere e consolare il suo popolo nel corso dei secoli.
(Da un Apocrifo del XX secolo, in cui si vuol rammentare che Giuseppe è posto nel presepe anche per ricordare che a Natale Gesù viene per salvare il suo popolo dai suoi peccati, grazie al sacramento della confessione ).
PIERGIORDANO CABRA