Gellini Anna Maria
Cammini aperti
2021/10, p. 46
«Insieme ai nomi di grandi e piccoli personaggi, gli autori del volume hanno costantemente richiamato l’interconnessione tra teoria e prassi come elemento costitutivo del «fare teologia».

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Testimoni
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NOVITÀ LIBRARIA
Cammini aperti
«Insieme ai nomi di grandi e piccoli personaggi, gli autori del volume hanno costantemente richiamato l'interconnessione tra teoria e prassi come elemento costitutivo del «fare teologia». È un dato che colpisce e che ciascuno esprime con immagini e linguaggi propri e spesso originali, perché specchio delle proprie vicende: divenire «pensosamente pratici», far parlare la storia, trovare nel «pratico» la sorgente della fede, custodire un «sapere esperienziale», lasciare che il quotidiano interpelli il pensiero, intrecciare la dogmatica con la vita, respirare con i due polmoni della humanitas e dell'humus, mettere in cattedra i fatti, cogliere il logos nei volti, far emergere la forza delle «esperienze elementari», scrivere la tesi con la mano destra al pc e la mano sinistra alla culla della figlia, «patire» la teologia, vivere la ricerca accademica e insieme la responsabilità pastorale, interrogare la storia per scorgervi «tracce di assoluto», incontrare la Chiesa». (dalla prefazione di mons. Erio Castellucci)
Cammini aperti
Molto interessanti, alcune addirittura coinvolgenti, le riflessioni e le testimonianze che arricchiscono il volume.
Simone Morandini, - docente al S. Bernardino di Venezia e alla Facoltà teologica del Triveneto, membro della presidenza dell’Associazione teologica italiana - e Serena Noceti, - docente all’ISSR della Toscana e alla Facoltà teologica dell’Italia centrale, socia fondatrice del Coordinamento teologhe italiane, - oltre a curare la raccolta di contributi, aprono il volume con una loro riflessione su “volti e luoghi di teologia in Italia”. Ci si può chiedere chi siano i teologi e le teologhe? Non esiste oggi una «figura-standard». Differenze di età, di genere, di provenienza sociale e religiosa, di cultura, di sensibilità e di formazione, anche nel pur piccolo contesto italiano, determinano una pluralità di volti e di storie, come mostrano i racconti biografici narrati in questo libro. Cammini aperti di uomini e di donne che ricercano – nel pensiero e nella prassi – unità di fede e di vita nella sequela di Gesù e nel fare teologia offrono il loro contributo al bene ecclesiale e sociale. Peculiare per la teologia italiana è l’istanza ecclesiale e il risvolto pastorale del pensiero teologico. Per molti, la scelta stessa di studiare teologia si radica in esperienze positive di associazione o di parrocchia che hanno spinto all’approfondimento nella domanda di fede o al ministero ordinato come orizzonte di vita.
Una teologia “al plurale”
Nel volume è sotteso “un noi” che mette in rete competenze, esperienze, ricerche, lezioni, pubblicazioni. Una pluralità non solo di numeri, ma anche di sensibilità, provenienze, vocazioni. Una «sinodalità» capace di dare voce e interpretare il sentire dell'intero popolo di Dio, il soggetto teologico fondamentale, il grande Noi che approfondisce la comprensione della fede sotto l'azione dello Spirito e la matura nella carità. Il panorama offerto dai diciotto teologi è davvero un «prisma» di eccezionale ricchezza: donne e uomini, cattolici e protestanti, consacrati e laici, celibi e sposati. Ciascuno con la propria storia, gli incontri, le letture che l'hanno più segnato, le svolte e le scoperte, gli ambiti di impegno ecclesiale, sociale, politico, missionario, domestico. Marinella Perroni riflette sulla “Esegesi storica come intelligenza della fede”. Antonio Autiero propone la “Teologia morale come passione per l'umano”. Fratel Enzo Biemmi testimonia che la narrazione non solo è la via più adeguata a restituire un itinerario teologico, ma ne è anche l’approdo. Giorgio Bonaccorso ripercorre i suoi percorsi filosofici e teologici. Piero Coda entra nell’humus del Vaticano II: al soffio del carisma dell'unità. Cristina Simonelli parla di una teologia come custodia delle differenze: passi contati e orizzonti sconfinati. Per Antonietta Potente fare teologia è scrutare l'universo fantastico. Per Fulvio Ferrario la teologia cambia l'esistenza. E fa “respirare con due polmoni”, evidenzia Paolo Boschini. Sergio Tanzarella è approdato alla teologia attraverso un percorso semplice nato “da una scuola di paese”. Paolo Gamberini si riconosce credente perché in continua ricerca, ancorato alla biografia esistenziale e teologica dell’apostolo Paolo che ha plasmato il suo pensare teologico e la sua crescita umana e intellettuale. Andrea Grillo propone un interessante autoritratto teologico. Originale la testimonianza di Riccardo Battocchio titolata: “I doppi pensieri, il quadro, la cornice, il chiodo”. Pier Davide Guenzi propone una traccia del suo lavoro teologico “dentro il farsi drammatico della vita e del pensiero”. Interrogare la storia per scorgervi «tracce di assoluto» è l’invito che emerge dalla riflessione di Claudio Monge. La biografia presentata da Massimo Faggioli ricostruisce i numerosi contatti internazionali che hanno fatto maturare un percorso teologico dentro la recezione del Concilio e nella visione di un cattolicesimo globale.
Le ultime otto pagine del volume contengono una breve biografia per ognuno degli autori e delle autrici che hanno contribuito alla realizzazione di questo interessante percorso sul come diventare teologi.
ANNA MARIA GELLINI
A cura di SIMONE Morandini – Serena Noceti “Diventare teologi. Cammini aperti di uomini e di donne EDB, 2021 pag. 168 € 17,00