Ghini Emanuela
Ricordo di Padre Luigi Guccini
2020/6, p. 12
Di padre Luigi Guccini ha parlato con spirito fraterno, riandando a tutte le tappe del suo servizio alla Chiesa e alle EDB p. Lorenzo Prezzi (Testimoni 4, 2020). Ma di un sacerdote e di un religioso che ha operato a lungo nel mondo della comunicazione servendolo con competenza e passione è possibile anche un richiamo modesto ma affettuoso al compagno di viaggio di tante sorelle di vita apostolica che certo ne serbano un ricordo vivo e ne hanno ricevuto grandi esempi di vita evangelica.

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Ricordo di padre Luigi Guccini
Di padre Luigi Guccini ha parlato con spirito fraterno, riandando a tutte le tappe del suo servizio alla Chiesa e alle EDB p. Lorenzo Prezzi (Testimoni 4, 2020).
Ma di un sacerdote e di un religioso che ha operato a lungo nel mondo della comunicazione servendolo con competenza e passione è possibile anche un richiamo modesto ma affettuoso al compagno di viaggio di tante sorelle di vita apostolica che certo ne serbano un ricordo vivo e ne hanno ricevuto grandi esempi di vita evangelica.
Luigi Guccini prima di divenire direttore di Testimoni aveva già molta consuetudine con l'universo della vita religiosa femminile. Ne era attratto e lo amava. Diceva che l'ambiente sereno, semplice, dove era possibile esprimersi liberamente, lo riempiva di gioia. Imparò, frequentandolo, a scoprirne anche i limiti, i conformismi, le angustie, gli integralismi, i legalismi che si oppongono alla libertà evangelica. "Vado a parlare alla suore della libertà", diceva qualche volta, e davanti allo stupore di qualcuno precisava che non era affatto scontata, così come era ardua in molte comunità la comunione fraterna, mai definitiva ma sempre liberatoria e portatrice di grazia.
Era innamorato del suo sacerdozio, della sua vocazione religiosa e della vita cristiana laica, vissuta con integralità. Da giovane aveva una franchezza vivace, un'accoglienza di tutti che lo rendevano molto amabile e lo gratificavano.
Padre Luigi non aveva un carattere facile. Una certa involontaria asprezza, e la tendenza a imporsi, gli rendevano a volte difficile il dialogo e ardua la permanenza di rapporti stabili. Questo lo addolorava, era il suo limite, che forse l'età gli consentì di superare e che comunque mai gli precluse una grandissima donazione di sé in una carità
generosa e illimitata, specialmente dove incontrava persone provate e sofferenti, per le quali si prodigava in ogni modo.
Far entrare lo spirito del Concilio in ambienti che non ne conoscevano ancora la grande valenza spirituale e la forza di istanze di riforma evangelica che comportava non era impresa facile e Testimoni, che Luigi Guccini diresse per un trentennio, fu lo strumento che egli usò con coraggio; ad esso unì il ministero di accompagnamento spirituale, in particolare di tantissime religiose di vita apostolica e di laici, ai quali dettò per anni corsi di esercizi spirituali.
Nel 1996 p. Guccini passò alla Casa incontri cristiani di Capiago (Como) dove esercitò un servizio ecclesiale diverso. Si impegnò nel rendere la casa un centro di animazione spirituale che divenne sempre più noto e frequentato. L'incontro poi con padre Marko Rupnik, il suo Centro Aletti e il percorso di formazione cristiana che rese sempre più Capiago un centro ambito per convegni e raduni di religiosi e laici, fu importante anche per p. Guccini. Egli si prodigò in questa attività e nel ministero di guida spirituale con tutto se stesso, ne ricevette grande bene e fu a sua volta mediatore di grazia per tanti credenti e persone in ricerca.
Padre Luigi ebbe sempre e conservò, sotto una scorza a volte ruvida, che attribuiva alle sue radici montane, un cuore fanciullo. Fu molto amato dai suoi confratelli. Di alcuni, che con franchezza gli evidenziavano qualche suo limite, aveva una stima commovente.
Anche per l'amore ai padri della Chiesa e la frequentazione dei maestri spirituali della Chiesa d'oriente, base del magistero dei membri del centro Aletti, p. Luigi divenne nella sua terza età molto critico nei confronti del neopelagianesimo e di uno strisciante spirito mondano che rischia di inquinare anche la vita religiosa. Raccomandava l'ascolto dello Spirito, la dedizione alla preghiera, la lotta spirituale.
Ebbe consuetudine per tutta la vita con una monaca di un grande Ordine contemplativo, che conobbe quando era ancora laica e che lo seguì con spirito fraterno e soprattutto materno lungo tutto il suo percorso sacerdotale e religioso. Si intuiva che questa sorella mitissima e dolce aveva su di lui un'influenza profondamente evangelica. Ne smussava gli impeti a volte eccessivi, lo induceva a perseguire un'umiltà mai accolta abbastanza come dono del Signore Gesù. Quando parlava di questa sorella, nascosta e tacita, p. Luigi si illuminava. Traspariva l'affetto profondo che lo legava a lei, e insieme il magistero misericordioso che questa sorella esercitava con il suo solo esistere nei confronti del fratello immerso nella intensa missione di apostolo.
Nell'ultima malattia, che forse trascurò, non volendo darsi per vinto e rifiutando a lungo le cure, a chi gli faceva gli auguri e gli telefonava per salutarlo rispondeva: "Ora cerco di vivere quanto ho sempre insegnato agli altri".
Padre Luigi Guccini troverebbe forse il modo di criticare quanto viene detto di lui. E non solo per i modesti elogi che riterrebbe di non meritare. Subito troverebbe anche difetti nel modo in cui sono espressi.
Ci mancherà anche per questo suo replicare e contrastare con franchezza e spirito fraterno, questa modalità di essere che nascondeva una natura scabra, leale e diritta, un' accoglienza del dono di Dio senza riserve, con cuore evangelico, da vero testimone di Cristo.
Emanuela Ghini