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Riprendiamo dal sito delle religiose e religiosi francesi il messaggio (lievemente accorciato) che la presidente, sr. Véronique Margron, ha inviato a tutti il 3 maggio.
Un invito alla vita consacrata a comprendere il tempo della pandemia e il dopo.
2020/6, p. 1
Di fronte alla mattanza di anziani di questi giorni, alcuni dietrologi, o esperti in complottologia, avrebbero individuato tra gli occulti responsabili della pandemia in corso, l’INPS, che in tal modo avrebbe potuto tentare di liberarsi dal peso insopportabile di anziani irresponsabilmente longevi, che mettono in crisi il sistema.
2020/6, p. 5
In occasione del 75o anniversario della fine della seconda guerra mondiale, i vescovi tedeschi riconoscono la responsabilità dei loro predecessori per la mancata
opposizione al Reich e alla sua guerra di distruzione.
2020/6, p. 7
Il profilo del card. Martini che il card. Coccopalmerio traccia in questa intervista è
frutto di ricordi di ventidue anni di stretta collaborazione accanto a lui. Si potrebbe
parlare del card. Martini visto da vicino nei suoi tratti più salienti, in cui risalta la
sua grande ricchezza spirituale, culturale e pastorale.
2020/6, p. 12
Di padre Luigi Guccini ha parlato con spirito fraterno,
riandando a tutte le tappe del suo servizio alla Chiesa
e alle EDB p. Lorenzo Prezzi (Testimoni 4, 2020).
Ma di un sacerdote e di un religioso che ha operato a
lungo nel mondo della comunicazione servendolo con
competenza e passione è possibile anche un richiamo modesto
ma affettuoso al compagno di viaggio di tante sorelle
di vita apostolica che certo ne serbano un ricordo vivo
e ne hanno ricevuto grandi esempi di vita evangelica.
2020/6, p. 13
“Per la vita del mondo. Verso un ethos sociale della Chiesa ortodossa” è il titolo di
un documento di rilevante importanza. È il primo e organico approccio a quello che i
cattolici chiamano «dottrina sociale».
2020/6, p. 16
Sono tre gli insegnamenti che in questa Lettera a Barbara il coronavirus propone alla riflessione: l’esperienza del limite iscritto nella nostra esistenza; è Dio che ha in mano la storia e interviene quando è l’ora giusta che lui solo sa; possiamo continuare a vivere allegramente?
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Io posso credere in Cristo ed esclamare “mio Signore e mio Dio” come l’Apostolo
Tommaso, solo se tocco le sue ferite di cui il nostro mondo è ancora pieno. Altrimenti dico “Signore, Signore” invano e senza alcun effetto.
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La Festa del Cuore di Gesù è una delle più recenti del nostro calendario liturgico (1856) e la devozione al suo Cuore, come noi la conosciamo, si è sviluppata soltanto nei tempi moderni; ma il suo messaggio fondamentale affonda le sue radici nella Sacra Scrittura.
Molti pensano che nell’Antico Testamento Dio si manifesti soltanto come un Dio che giudica e castiga severamente, davanti al quale avere paura ed essere intimoriti.
Ma il profeta Ezechiele mostra che nell’Antico Testamento si afferma continuamente che egli ha un cuore per gli uomini e ha cura del suo popolo, come un pastore è premuroso per le sue pecore.
2020/6, p. 22
L’omelia dovrebbe risplendere per «nobile semplicità». essere «chiara per brevità» ed essere in armonia con il resto della celebrazione. Al centro ci sta la Parola di Dio
«contenuta» nelle Scritture: non è la Scrittura in funzione dell’omelia, ma l’omelia in
funzione della Parola.
2020/6, p. 25
Il suo modo di governare tendeva a favorire la partecipazione e la corresponsabilità
dei suoi collaboratori, lungi da ogni forma di centralismo dirigistico. Due le sue
parole chiave: “universalità” e “profondità”.
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2020/6, p. 27
Lo scivolamento nella mondanità è una scala in discesa dai molti gradini. Che cosa
fare, per evitare questo pericolo? Papa Francesco ci esorta a chiedere al Signore la
grazia di capire quando il nostro cuore incomincia a scivolare, per fermarci.
2020/6, p. 28
In questi ultimi due mesi l’attenzione mediatica del nostro mondo occidentale
è stata giustamente catturata dal coronavirus. Poco o nulla abbiamo sentito dell’Africa. Ma ci vuol poco a capire che, se il Covid 19 dovesse espandersi in Africa, sarebbe un’altra catastrofe. Essa si aggiungerebbe a un altro vero flagello che è già in corso nel silenzio quasi generale del mondo: il flagello delle cavallette. Dal mese di gennaio si sta diffondendo in Africa una specie di cavallette chiamata locuste del deserto (schistocerca gregaria) e si dice che già duecento miliardi di questi ortotteri siano in azione.
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2020/6, p. 31
Tutti sappiamo bene, anche per esperienza personale, che di fronte alla malattia l’invito a pregare suscita reazioni diverse: lo scandalo di chi dice che pregare non
serve a nulla; la sofferenza di chi ha chiesto il ‘miracolo’ e non l’ha ottenuto; lo scetticismo di chi prega, ma si dichiara da subito non persuaso della utilità del gesto. Un cristiano non pone un legame tra il peccato, nella forma dell’ingiustizia, e la malattia.
2020/6, p. 32
Un incontro casuale diventato momento di grazia. Toccato dalla compassione per le
anime vittime dell’errore, Domenico intuisce che nel cuore degli uomini ci sono le
stesse attese e le medesime speranze di amore. Da qui nasce un Ordine che coniuga insieme vita contemplativa e vita attiva.
2020/6, p. 34
Dopo la decisione delle istituzioni ospedaliere legate alla provincia religiosa di
praticare l’eutanasia, la congregazione e i dicasteri vaticani tolgono il riconoscimento
di “cattolici” agli ospedali psichiatrici gestiti nel paese.
2020/6, p. 36
Come aiutare stando vicino a chi soffre e vive e spesso anche muore
nella solitudine soprattutto nella malattia come avviene in questo tempo di pandemia del coronavirus? Se lo è chiesto, come tanti, anche Notker Wolf, abate generale dei Benedettini per due mandati: dal 7 settembre 2000 fino al 10 settembre 2016, in una breve riflessione in occasione dello scorso Triduo pasquale, mettendo in rapporto la desolazione della morte di Cristo con la solitudine e la desolazione in cui vivono e muoiono oggi tanti malati di coronavirus. Come offrire loro una parola o un gesto di consolazione e di conforto?
2020/6, p. 38
ROMA P. Jacques Mourad e Silvia Romano
AFRICA Continente sotto attacco
MOZAMBICO Cosa succede a Cabo Delgado?
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Qual è il significato della preghiera? Chi preghiamo? Come funziona la preghiera?
Solitamente la preghiera si identificava con la petizione o l’intercessione rivolta a Dio affinché venisse in aiuto a un problema personale o sociale.
Questa preghiera è nata fin dall’inizio dell’umanità, quando gli uomini cercavano un protettore più potente delle forze della natura che li minacciavano. Quasi a dire che l’uomo si rivolgeva a Dio caricandolo di ogni responsabilità.
Tuttavia, quando l’esperienza fa toccare all’uomo che la preghiera da sola non risolve, si cerca di capire un altro modo di pensare Dio e trovare nuove risposte.
2020/6, p. 41
Nei travolgenti mutamenti di questi mesi le Chiese cristiane hanno cercato di
rispondere stimolando solidarietà, coltivando preghiere e simboli, inventando
nuove relazioni. Un tentativo di narrazione fra sociologia e riflessione.
2020/6, p. 46
«Serve una Chiesa capace di nuova immaginazione e perciò capace di ripensare
se stessa all’interno del nuovo contesto culturale in cui si trova».
(Papa Francesco). È necessario prendere atto della relatività storica di ogni
forma di vita sociale, compresa la vita consacrata e che da ogni crisi se ne esce solo in avanti. Rino Cozza, presbitero della Congregazione dei Giuseppini del Murialdo, prova a indicare una strada: in 5 capitoli propone una riflessione su parole significative che esprimano buone pratiche di nuova umanità, parole di nuovi paradigmi istituzionali e apostolici, parole che richiedono di essere purificate.
2020/6, p. 47
Dov'è il Padre
Il mio Concilio Vaticano II
Papa Francesco La vita in famiglia
2020/6, p. 47
Il libro raccoglie undici storie di vita, in cui, nel bene e nel male, la casa ha un posto centrale. Gli AA., esperti di servizio sociale in Caritas e in politiche abitative,
a livello nazionale e internazionale, propongono all’attenzione l’antico e mai superato problema abitativo dell’uomo.