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Davanti al problema inquietante dell’abbandono di molti religiosi e religiose (2-3.000 all’anno) la Congregazione per la vita consacrata ha pubblicato in marzo un documento dal titolo: «Il dono della fedeltà, la gioia della perseveranza».
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In questi giorni le nostre città sembravano monasteri di clausura: le strade vuote, tutti in casa, divieto
d’uscire, la vita rinchiusa tra quattro mura.
E così qualcuno ha riscoperto il ruolo tradizionale dei monasteri di clausura, le cui linee telefoniche si sono intasate per le richieste più varie: dall’aiuto di preghiere, dalle confidenze di particolari situazioni, dalle insostenibili solitudini, dalle preoccupazioni per i loro cari, dal futuro minaccioso e persino dai molti “perché” che lo sconosciuto virus sollevava.
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Il tema è stato articolato in tre nuclei: le priorità della missione giovanile, la
formazione iniziale e permanente, la formazione congiunta e la missione condivisa
tra salesiani e laici. Il Capitolo era anche elettivo. Il Rettor Maggiore ha indicato sette
piste di cammino per il prossimo sessennio 2020-2026.
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La lezione che ci viene dalla pandemia del coronavirus è di fermarci a riflettere
cercando di dare un senso nuovo alle nostre esistenze, a reimpostare la vita, per
vedere poi come possiamo continuare a camminare.
2020/5, p. 10
Quante volte ho sentito nascere in me questa domanda!
Umana e legittima, ma senza risposta. Chissà quanti altri se la pongono o se la sono posta! Ho letto in questi giorni che un signore affrontò un giorno la Madre
Teresa di Calcutta: “Perché mai Dio non toglie un po’ del male del mondo? Lo potrebbe fare e farebbe un bene per tutti”. E la Madre di rimando all’interlocutore: “E Lei, che cosa fa per togliere un po’ di male dal mondo?”. La risposta per quanto secca non era impertinente ma vera e detta a proposito, in risposta all’eterno insolubile quesito del male nella creazione.
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«È inaccettabile considerare o gestire l’acqua come una semplice merce che può essere posseduta, sfruttata e controllata, consumata e di fatto commercializzata, negando che essa sia un elemento essenziale per la vita, destinato all’intera umanità».
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Si trovava in carcere da 13 mesi per una condanna infamante. Ha pagato un prezzo
altissimo e vissuto un vero calvario, non solo perché ristretto nella libertà fisica, ma
anche nella vita sacerdotale personale.
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Poeta allo stesso tempo irregolare e grandissimo (il suo Cántico cósmico contiene pagine magnifiche). Loquito (pazzerello) lo chiamò sua madre donna Esmeralda.
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Può essere utile analizzare brevemente attraverso quali processi e meccanismi
psicologici avviene questo lento ‘scivolamento’ e quali rimedi e interventi possono
essere adottati per contrastarlo.
2020/5, p. 20
Qual è il significato di questi Salmi che lasciano spesso perplesse molte persone e
sono considerati difficili da capire e da accogliere per la nostra sensibilità attuale e
più ancora difficili da tradurre nella preghiera? Come interpretarli?
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In questo tempo nel quale anche la fede è messa alla prova si sottolinea
molto – e si fanno a volte anche inutili polemiche (fuori luogo in questo momento) – l’impossibilità di celebrare insieme, come comunità cristiana, l’Eucaristia, fonte e culmine della vita della Chiesa (cf. LG 11; SC 10). Mi sembra, da ciò che vedo e sento, che invece si insista poco sulla possibilità di celebrare personalmente o in famiglia la Liturgia delle Ore, in particolar modo le Lodi mattutine e i Vespri.
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Se in questi 60 anni non si sono fatti passi in avanti è stato anche perché la VC ha
continuato a rispondere agli interrogativi dei tempi nuovi con scelte troppo spesso
fuori ambito culturale, dove spicca la teoria più che la pratica.
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La diffusione del Coronavirus rivela le disuguaglianze nelle capacità dei diversi paesi
di tutelare vita e salute dei cittadini e di contrastare le conseguenze socio economiche della crisi. I progressi ottenuti negli ultimi 10 anni nella lotta alla povertà rischiano di essere azzerati.
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Nella proposta di vita che Gesù fa a coloro che intendono seguire Lui, vi è una affermazione che ci dona tanta speranza, e che ci chiede responsabilità: “Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre mio che mi ha mandato” (Gv 6,44). Il fatto che la persona del credente riceva l’interiore richiamo del Padre, ci porta a riflettere su quali sintonie e quali distanze abbiamo sviluppato nella
nostra interiorità, così che la Sua “voce” sia intesa pienamente e attraverso tutti i giorni della nostra vita.
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Gravi incertezze legislative minano il futuro di un servizio pubblico che è anche
baluardo di libertà educativa. Come uscire da questo impasse? Ne abbiamo parlato
con Virginia Kaladich, presidente della FIDAE (federazione delle scuole cattoliche).
2020/5, p. 32
Dopo i primi decreti-legge sul coronavirus, che di fatto escludevano le scuole paritarie dal novero degli aiuti statali, anche i diretti interessati (genitori, insegnanti, gestori) hanno provato a sollecitare la politica sul tema. Poiché
riunioni e manifestazioni sono vietate, sono sorte alcune iniziative «dal basso» che si diffondono soprattutto via internet e social network: catene e gruppi di whatsapp, petizioni lanciate tramite twitter o mailing list scolastiche.
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In ambito cattolico la presenza dei single rimanda all’importanza della vocazione
battesimale nella Chiesa: tutti chiamati a vivere radicalmente il Vangelo. Ciò lascia il
primato alla relazione di ciascuno con Dio, affidando a lui di sapere il perché si diano
alcune situazioni.
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Nel solco dell’evento conciliare, si è passati da un atteggiamento antigiudaico
plurisecolare a nuovi percorsi di dialogo e di amicizia che hanno permesso alla Chiesa di riscoprire il valore teologico del suo legame intrinseco e vitale con l’ebraismo.
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GERMANIA Coronavirus e fantasie apocalittiche; ROMA – ARABIA DEL NORD Ricordo di mons. Camillo Ballin; La Bibbia integrale tradotta in 694 lingue;
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Dove il povero comincia a vivere, dove il povero comincia a liberarsi, dove gli uomini sono capaci di sedersi attorno ad una tavola comune per
condividere ciò che possiedono, Dio è presente.
Povero è sempre colui che si mette in cammino e cerca. I poveri, maestri del cercare interiore, camminatori nell’infinito di una sete che non trova risposte lungo le strade ma solo il calore del cuore, del loro e di quelli che incontrano.
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Mons. Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza, commenta e sviluppa il messaggio del Papa per la giornata delle comunicazioni sociali (24 gennaio). Le belle storie e i grandi pericoli.
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La riflessione teologico-pastorale di Borsato, presbitero e teologo della
diocesi di Vicenza, affronta il tema dell’onnipotenza di Dio in relazione al suo modo di essere presente nel mondo.
E di conseguenza, perché l’uomo cerca Dio?