Piero STEFANI Posso darti una mano? EDB, Bologna 2020
L’A. sostiene che gli esseri umani non nascono liberi e uguali. Quando si viene alla luce non si è infatti né liberi, né uguali. Nella concretezza dell'esistenza va invece affermato quanto le dichiarazioni dei diritti e dei doveri di solito non esplicitano: tutti gli esseri umani nascono bisognosi di essere aiutati, perciò l'obbligo di prestare aiuto a chi è nel bisogno è legge primaria della convivenza umana. Davvero molte sono le conseguenze da trarre in senso solidale, tenendo lo sguardo ben fisso sulla comune precarietà che contraddistingue ogni essere umano. Guardando alle esistenze individuali, a quella collettiva, o, ancora più ampiamente, alla storia umana nel suo insieme non sono pochi coloro che concludono che il tasso di male presente nel mondo è tale e tanto da non poter essere in alcun modo sanato. Ma tanti sono ancora i motivi che spingono ad aiutare gli altri. Per questo siamo invitati a non dimenticare la domanda: Posso darti una mano?
Roberto VIGNOLO Giuda il traditore EDB, 2020
L’A., sacerdote della diocesi di Lodi, professore ordinario di Sacra Scrittura alla Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale di Milano, analizza la figura di Giuda, «sospesa tra facili esecrazioni e improbabili riabilitazioni, spesso e volentieri condite in salsa deterministica, così da farne comunque un «predestinato al tradimento e alla dannazione», un infame da maledire o al contrario un personaggio da esaltare, fino ad attribuire al suo gesto un valore perfino ascetico, eroico, in quanto avrebbe reso possibile a Gesù l'attuazione del piano di salvezza predisposto da Dio». Il mistero del traditore resta quello di un inspiegabile «peccato più grande» a confronto con quello di Pilato. E, tuttavia, in questa sua oscura enormità, è pur sempre un più piccolo frammento entro il mistero della sempre «più grande» rivelazione cristologica del Padre, culminante nel Figlio dell'uomo esaltato sulla croce, cui «volgeranno lo sguardo coloro che lo hanno trafitto».
Mirko PETTINACCI Osiamo dire… Percorsi di parrhesia EDB, 2020
Risalendo all'etimologia, il termine parrhesia indica l'azione con la quale si dice apertamente tutto. Attorno alla parrhesia ruotano diversi concetti importanti: il «dire» con le sue implicazioni, la verità, il coraggio, la libertà, il dovere morale, la relazione con l'autorità politica o religiosa, umana o divina. Per questo essa può essere indagata da molteplici punti di vista e diversi ambiti disciplinari, senza mai perdere la sua grande portata esistenziale, che scaturisce dallo stretto rapporto con le relazioni fondamentali dell’uomo: con se stesso, con gli altri, con Dio. Parlare di parrhesia è di attualità anche nel panorama ecclesiale e sociale odierno, poiché papa Francesco si è spesso richiamato a questa categoria per promuovere un dialogo e una discussione franca sui temi più rilevanti che la Chiesa affronta in questo tempo.