Cari lettori e care lettrici,

la straordinarietà del tempo che viviamo, a motivo della pandemia del Covid-19, ci consente – in accordo con il Centro Editoriale Dehoniano – di offrirvi gratuitamente in formato digitale (PDF) il numero di aprile della rivista Testimoni.

Non essendo garantiti i tempi di lavorazione e consegna desideriamo comunque offrire agli abbonati la lettura degli articoli della rivista e dare occasione ad altri di poterla conoscere e apprezzare. 

Testimoni, storica rivista del Centro Editoriale Dehoniano, si propone di accompagnare il cammino delle comunità religiose, dei consacrati e delle consacrate, mettendo al cuore del suo programma le attese di papa Francesco, per aiutare i religiosi a leggere i segni dei tempi, a discernere ciò che oggi lo Spirito dice alla Chiesa.

 

Buona lettura.

La redazione di Settimana News
e il Centro Editoriale Dehoniano

Gellini Anna Maria
Badheea
2020/4, p. 47
L’A. psicologo, impegnato nella prevenzione del disagio giovanile, nella promozione della salute mentale e nell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, propone ai lettori l’odissea di una donna, Badheea, simbolo del dramma del popolo siriano.
Mattia Civico Badheea EDB, Bologna 2020
L’A. psicologo, impegnato nella prevenzione del disagio giovanile, nella promozione della salute mentale e nell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, propone ai lettori l’odissea di una donna, Badheea, simbolo del dramma del popolo siriano. Nel febbraio del 2016, il primo corridoio umanitario tra Siria e Italia porta in salvo 93 persone in fuga dalla guerra e dalle mani dei trafficanti. L’Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite contava al novembre del 2019 oltre settanta milioni di profughi nel mondo. Il mondo è segnato da guerre ovunque: vite interrotte, destini piegati dalla violenza, morti e distruzione. Davanti a questo disperato fotogramma verrebbe da alzare le mani e dichiarare tutta la propria impotenza, come spesso facciamo, sia come singoli sia come Stati. La vicenda di Badheea racconta invece che qualcosa di diverso è possibile. È la testimonianza di una donna che in mezzo a mille difficoltà si fa carico della propria famiglia e cerca di metterla in salvo, dopo aver perso tutto. Testimonia di un gruppo di volontari italiani, i corpi civili di pace dell’Operazione Colomba della Comunità papa Giovanni XXIII, che ha vissuto con lei e con la sua famiglia per tre anni nei campi profughi del Libano, per proteggere e condividere. Documenta un corridoio umanitario, aperto da Comunità di Sant'Egidio, Federazione delle Chiese evangeliche e Tavola Valdese, che ha consentito a Badheea di arrivare in sicurezza in Italia e richiedere protezione internazionale. Vengono in mente le parole di Alex Langer, uomo di pace, nella sua bellissima Lettera a San Cristoforo: «Perché mi rivolgo a te? Perché penso che oggi in molti siamo in una situazione simile alla tua e che la traversata che ci sta davanti richieda forze impari, tanto da dubitare di farcela. E che la tua avventura possa essere una parabola di quella che sta dinnanzi a noi». San Cristoforo: uomo grande e forte prende sulle sue spalle un piccolo bambino e lo aiuta ad attraversare un fiume in piena. Siamo davvero, oggi come allora, di fronte a questo fiume in piena, insidioso e travolgente.