Mattia Civico Badheea EDB, Bologna 2020
L’A. psicologo, impegnato nella prevenzione del disagio giovanile, nella promozione della salute mentale e nell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, propone ai lettori l’odissea di una donna, Badheea, simbolo del dramma del popolo siriano. Nel febbraio del 2016, il primo corridoio umanitario tra Siria e Italia porta in salvo 93 persone in fuga dalla guerra e dalle mani dei trafficanti. L’Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite contava al novembre del 2019 oltre settanta milioni di profughi nel mondo. Il mondo è segnato da guerre ovunque: vite interrotte, destini piegati dalla violenza, morti e distruzione. Davanti a questo disperato fotogramma verrebbe da alzare le mani e dichiarare tutta la propria impotenza, come spesso facciamo, sia come singoli sia come Stati. La vicenda di Badheea racconta invece che qualcosa di diverso è possibile. È la testimonianza di una donna che in mezzo a mille difficoltà si fa carico della propria famiglia e cerca di metterla in salvo, dopo aver perso tutto. Testimonia di un gruppo di volontari italiani, i corpi civili di pace dell’Operazione Colomba della Comunità papa Giovanni XXIII, che ha vissuto con lei e con la sua famiglia per tre anni nei campi profughi del Libano, per proteggere e condividere. Documenta un corridoio umanitario, aperto da Comunità di Sant'Egidio, Federazione delle Chiese evangeliche e Tavola Valdese, che ha consentito a Badheea di arrivare in sicurezza in Italia e richiedere protezione internazionale. Vengono in mente le parole di Alex Langer, uomo di pace, nella sua bellissima Lettera a San Cristoforo: «Perché mi rivolgo a te? Perché penso che oggi in molti siamo in una situazione simile alla tua e che la traversata che ci sta davanti richieda forze impari, tanto da dubitare di farcela. E che la tua avventura possa essere una parabola di quella che sta dinnanzi a noi». San Cristoforo: uomo grande e forte prende sulle sue spalle un piccolo bambino e lo aiuta ad attraversare un fiume in piena. Siamo davvero, oggi come allora, di fronte a questo fiume in piena, insidioso e travolgente.