Cabra Piergiordano
Solitudini
2020/3, p. 4
Il deserto avanza, non solo geograficamente. La solitudine indesiderata si espande silenziosa e subdola in tutto il mondo, desertificando esistenze, provocando isolamenti che producono altre solitudini, agendo come un killer sulla salute delle persone, mettendo in difficoltà collaudati sistemi di assistenza sanitaria, gettando un’ombra sul futuro delle nuove generazioni, che crescono in una società segnata dal numero crescente di famiglie unipersonali, dalla crisi demografica, dal prolungamento della vita, dal dominio dei social. Le solitudini sono innumerevoli e assumono molti volti.

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SOLITUDINI
Il deserto avanza, non solo geograficamente. La solitudine indesiderata si espande silenziosa e subdola in tutto il mondo, desertificando esistenze, provocando isolamenti che producono altre solitudini, agendo come un killer sulla salute delle persone, mettendo in difficoltà collaudati sistemi di assistenza sanitaria, gettando un’ombra sul futuro delle nuove generazioni, che crescono in una società segnata dal numero crescente di famiglie unipersonali, dalla crisi demografica, dal prolungamento della vita, dal dominio dei social.
Le solitudini sono innumerevoli e assumono molti volti.
La solitudine è beata, quando è ricercata, come rifugio nell’assedio delle occupazioni e preoccupazioni, quando favorisce concentrazione nella distrazione, pace nelle conflittualità, ricarica nella dispersione, discernimento nelle decisioni. O vere beata solitudo! Una vera resistenza alla desertificazione generale! Beati coloro che, potendo, la ricercano!
La solitudine è maledetta, quando ingenera il sentimento di non contare niente per nessuno. Eri importante ed ora non sei nulla. Eri ricercato ed ora nessuno ti consulta. Ti sentivi indispensabile ed ora non sanno neppure che cosa hai fatto (quando non lo ricordano per criticarlo!). Come è corta la memoria altrui e quanto tenace è la propria!
La solitudine è amara quando ti accorgi che nessuno si accorge della tua solitudine. Per gli altri la tua vecchiaia è il pedaggio che devi pagare per aver vissuto a lungo. La tua malattia è affidata alla medicina. I tuoi piccoli e grandi problemi non sono avvertiti da chi non li ha ancora provati. Le tue amarezze sono considerate amplificazioni da chi non è disposto ad ascoltare le lagne altrui.
La solitudine è triste, quando è vissuta in famiglia o in comunità, è tristissima quando se ne cercano le cause soltanto negli altri.
La solitudine è abitata, quando ricerchi e frequenti nel profondo del tuo essere il dialogo familiare con il tuo “Tu” più intimo, con il dolce ospite dell’anima tua, l’oasi nel tuo deserto, la luce nella tua notte.
La solitudine è santa quando è accettata, impegnata od offerta per risollevare le solitudini altrui. Quante solitudini si redimono quando si piegano sulle solitudini dei propri simili, col tendere la mano per un aiuto, col ricordare, col pregare.
Cerca in ogni tua solitudine Colui che ti ha fatto per averti vicino, ora e sempre, e non sarai mai totalmente solo!
Piergiordano Cabra