Guglielmoni Luigi Negri Fausto
Regina degli Apostoli
2020/10, p. 39
Al nascere della Chiesa, il compito di Maria non è stato quello della predicazione (mandato proprio degli apostoli, per la loro consacrazione sacerdotale), ma di edificazione mediante la preghiera assidua, l’esempio della sua vita e la santità della sua anima. Maria, dopo la Pentecoste, non aveva terminato il suo compito di madre. Come aveva nutrito e circondato di cure il corpo di Gesù, ora doveva prodigare il suo amore materno alla Chiesa che stava nascendo, corpo mistico di Cristo.

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Testimoni
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VOCE DELLO SPIRITO
Regina degli apostoli
Al nascere della Chiesa, il compito di Maria non è stato quello della predicazione (mandato proprio degli apostoli, per la loro consacrazione sacerdotale), ma di edificazione mediante la preghiera assidua, l'esempio della sua vita e la santità della sua anima.
Maria, dopo la Pentecoste, non aveva terminato il suo compito di madre. Come aveva nutrito e circondato di cure il corpo di Gesù, ora doveva prodigare il suo amore materno alla Chiesa che stava nascendo, corpo mistico di Cristo. Era stata il vincolo tra la terra e il cielo per aver ospitato nel suo grembo il Figlio di Dio fattosi uomo; ora che Gesù era salito al cielo, ella rimaneva sulla terra a testimoniare la nuova alleanza tra Dio e gli uomini, e a insegnare la via della salvezza ai figli che Gesù morente le aveva affidato.
Maria visse in casa dell'apostolo Giovanni prima a Gerusalemme e poi a Efeso. Ma il suo cuore di madre era aperto a tutti i missionari evangelici che, all'inizio e al termine delle loro fatiche apostoliche, si recavano a farle visita per un consiglio o per sentire dalla sua voce il racconto del divin Figlio. L'evangelista Luca, greco di nascita e di educazione, non fu discepolo del Maestro. Una sua fonte di informazione fu Maria, come lasciava supporre una frase che ricorre due volte nel suo Vangelo: «Maria conservava tutte queste cose nel suo cuore». Le serbò fino al giorno in cui, per suggerimento divino, poté confidarle agli amici di Gesù. Se il rapido diffondersi della Chiesa fu per Maria motivo di gioia, perché in tal modo vedeva ripagato il sacrificio di Gesù sulla croce, non mancarono in quegli anni le ansie e il dolore. Un giovane diacono, Stefano, venne crudelmente assassinato a colpi di pietre per aver affermato pubblicamente la divinità di Gesù. Presto anche l’apostolo Giacomo lo seguirà nel martirio, e Pietro sarà imprigionato, mentre un giovane ardimentoso di nome Saulo (il futuro apostolo Paolo) andava spargendo il terrore tra le fila dei cristiani in tutta la Palestina. Lo zelante persecutore della Chiesa cadde presto lungo la via di Damasco, folgorato dalla grazia divina. E Maria, Regina degli Apostoli, non dovette essere estranea a questa conversione, che dava alla Chiesa un nuovo apostolo, il più intraprendente, innamorato di Cristo e delle anime, che guadagnava a Dio nel vasto impero romano.
"C'eri anche tu quel giorno a Gerusalemme tra gli apostoli riuniti nel Cenacolo in attesa della venuta dello Spirito. Sei stata anche tu investita dal vento e riscaldata dal fuoco, come figlia, madre e sposa, discepola evangelizzatrice e testimone gravida di grazia e di audacia profetica. Sei uscita anche tu per le strade del mondo, missionaria instancabile, al di là dei confini della tua terra natia: da Nazaret a Efeso, da Ain-Karim a Patmos, da Cana di Galilea al monte Carmelo, da Guadalupe a Fatima, a Lourdes, a Loreto, a Siracusa... Ave, Maria dell’annuncio, tabernacolo e sacrario del Verbo fatto carne, fatto croce, fatto pane, fatto Chiesa. Ave, luce riflessa dell'eterna luce, trasparenza luminosa della verità divina, testimonianza fedele della storia della salvezza. Aiutaci a essere segno e strumento del progetto salvifico, operatori pastorali impegnati a tempo pieno nella Chiesa dei nostri giorni, missionari del Vangelo per le strade del mondo, alla sequela del Buon Pastore di Nazaret. Amen”.
Luigi Guglielmoni, Fausto Negri
da “Maria madre dei consacrati
Paoline, Milano 2010