Gellini Anna Maria
In dialogo con i testimoni di Geova
2020/1, p. 47
L’Autore, prete della diocesi di Bergamo, insegnante di Latino e Greco nei licei, si occupa dagli anni ’80 di problemi pastorali legati alla realtà dei Testimoni di Geova. Il suo intento è di presentare, a partire da un confronto sulla Bibbia, alcuni aspetti della fede cattolica in confronto con la dottrina e le prassi dei Testimoni di Geova. È possibile dialogare con loro senza far polemiche?

Accedi alla tua area riservata per visualizzare i contenuti.

Questo contenuto è riservato agli abbonati a
Testimoni
.
Battista CADEI In dialogo con i testimoni di Geova EDB, Bologna 2019
L’A., prete della diocesi di Bergamo, insegnante di Latino e Greco nei licei, si occupa dagli anni ’80 di problemi pastorali legati alla realtà dei Testimoni di Geova. Il suo intento è di presentare, a partire da un confronto sulla Bibbia, alcuni aspetti della fede cattolica in confronto con la dottrina e le prassi dei Testimoni di Geova. È possibile dialogare con loro senza far polemiche? La conclusione è un duplice proposito: “cercare di comprendere le persone, la loro psicologia, le loro situazioni concrete, accostandole con «quell'anticipo di simpatia senza il quale non c'è alcuna comprensione» (Benedetto XVI). Testimoniare loro la mia fede, ma con rispetto e pazienza…Conoscere la mia dottrina, ma anche approfondire gli insegnamenti, i metodi e la psicologia dei TdG”. Le loro traduzioni, compresa la più recente del 2017, qua e là sono "ideologiche", non accettabili né dai cattolici, né dai protestanti. I TdG spesso interpretano le frasi bibliche senza tener conto del contesto. Con questo metodo, anche senza volerlo, si può far dire alla Bibbia tutto e il contrario di tutto. Come interpretare allora la Bibbia? Ha senso citare, come essi fanno, versetti staccati dal contesto per capire la Parola di Dio? Su quale base diciamo che un libro è «biblico», mentre un altro è «apocrifo» (non ispirato)? In che rapporto stanno l'Antico e il Nuovo Testamento? Purtroppo su nessuno di questi punti c'è accordo tra cattolici e TdG. I TdG sono talmente sicuri di essere nella verità, e che al di fuori tutto è falso e diabolico, che difficilmente si confrontano con altri punti di vista. L'equazione Torre di Guardia = Bibbia = Verità di Geova è talmente assoluta che la disubbidienza a disposizioni anche secondarie equivale a disubbidire a Geova. Tutta una serie di norme, qualificate come «teocratiche», cioè comandate da Dio, mirano a creare attorno a loro una barriera, con lo scopo di impedire qualsiasi contatto con altre idee. A questo mirano le disposizioni di non avere amicizie fuori dai TdG, di ridurre al minimo i rapporti con i propri familiari fuorusciti, di neppur salutare i disassociati.