Ravaioli Francesco
Fraternità e minorità per la missione
2019/9, p. 11
Come ha sottolineato Papa Francesco nell’udienza ai capitolari, il Capitolo generale 2019 dei Frati Minori Conventuali si è soffermato sui nodi del carisma francescano per esprimerli nella missione della Chiesa nel mondo di oggi.

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Due capitoli generali nell’arco di nove mesi
FRATERNITÀ E MINORITÀ
PER LA MISSIONE
Come ha sottolineato Papa Francesco nell’udienza ai capitolari, il Capitolo generale 2019 dei Frati Minori Conventuali si è soffermato sui nodi del carisma francescano per esprimerli nella missione della Chiesa nel mondo di oggi.
Ultimamente il nostro Ordine dei Frati Minori Conventuali ha vissuto una cosa rara: ben due Capitoli generali nell’arco di nove mesi. L’estate scorsa si era svolto a Nemi (RM) dal 24 luglio al 26 agosto 2018 il Capitolo generale straordinario per lo studio e l’approvazione delle Costituzioni, al termine di un percorso di revisione, che aveva coinvolto tutte le comunità dell’Ordine nel triennio 2014-2017. Quest’anno, dal 18 maggio al 16 giugno, si è riunito il Capitolo generale ordinario: una prima parte si è svolta ad Assisi presso il Sacro Convento e la Basilica di San Francesco, per la verifica del sessennio 2013-2019 e l’elezione del Ministro generale e del suo consiglio; dal 28 maggio il Capitolo si è trasferito a Collevalenza presso il Santuario dell’Amore Misericordioso, per approfondire e votare documenti e orientamenti per il cammino futuro.
Come notato da più parti, il Capitolo ordinario ha beneficiato di quello straordinario. La lunga riunione legislativa di Nemi 2018, tra vivaci discussioni e numerose votazioni, ha consentito ai frati capitolari di conoscersi meglio, affrontare i pregiudizi reciproci e trovare convergenze inattese. I frati si sono trovati a «vivere come un’occasione di crescita umana e spirituale gli eventuali conflitti della vita fraterna», causati in gran parte dalla delicatezza della materia, dalla diversità di culture di provenienza e dalla scarsa conoscenza reciproca. Tuttavia, con l’avanzare delle settimane, hanno riconosciuto «i limiti della propria esperienza e della propria visione della vita» e trovato una via per favorire «la mutua integrazione fra le varie culture». Questa comprensione reciproca – attraverso e non nonostante le diversità culturali – ha posto le basi per vivere nel 2019 un Capitolo ordinario vivace, laborioso e sereno. Inoltre il Capitolo 2018 ha chiesto una deroga alla Santa Sede per avere al Capitolo 2019 una maggiore rappresentanza di fratelli religiosi, eleggendone uno per ciascuna delle sette Federazioni dell’Ordine.
Quasi dalla fine
del mondo
Con questo Capitolo ordinario fra’ Marco Tasca ha concluso il suo secondo mandato, dopo avere guidato l’Ordine come suo Ministro generale per dodici anni. La verifica capitolare ha sottolineato diversi snodi importanti del suo ministero e di questo periodo: la ristrutturazione dell’organizzazione territoriale dell’Ordine, soprattutto in alcune aree segnate da una forte diminuzione di religiosi (Europa centro-occidentale e Nord America); la riorganizzazione di alcuni servizi e uffici generali (non solo “curiali”, ma anche di animazione); la cura della formazione iniziale e permanente in tutto l’Ordine e con un’attenzione particolare alle aree più povere di risorse e tradizione ma ricche di opportunità e nuovi frati (Asia e Africa). Fr. Marco è stato ringraziato con commozione, per il suo ministero molto attento alla “vita fraterna in comunità” e al “lavoro di squadra” con il Definitorio generale.
Il sabato 25 maggio è stato dedicato all’elezione del nuovo Ministro generale. Dagli oltre novanta capitolari è stato eletto fra’ Carlos Alberto Trovarelli come 120° successore di san Francesco alla guida del ramo conventuale dei Frati Minori. Nato e cresciuto in Argentina, ha servito nella sua Provincia del Rio de la Plata soprattutto nella formazione e nella animazione di governo, per poi essere chiamato nel consiglio generale come assistente per l’America Latina. Un po’ come disse di sé il neoeletto Papa Francesco il 13 marzo 2013, ora anche il successore di san Francesco «sembra che… siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo». Dopo una lunga storia di generali quasi esclusivamente italiani, e dopo un secolo XX con una sostanziale alternanza tra italiani e statunitensi, per la prima volta il nostro Ordine è guidato da un fratello proveniente dal Sud del mondo.
Ad affiancarlo nel servizio di animazione e governo sono il Vicario e Segretario, con sette Definitori, uno per ciascuna delle Federazioni in cui sono riunite le Province e presenze dell’Ordine nel mondo: tre in Europa, due nelle Americhe (nord e centro-sud), una in Africa e una in Asia. L’unico italiano è fr. Giovanni Voltan, assistente per l’area mediterranea, già Ministro provinciale del Nord Italia.
Ancora
legislazione
A Collevalenza il Capitolo è entrato nella sua fase più lunga e articolata, per discutere e votare diversi testi predisposti nello Strumento di lavoro. Per prima cosa si è affrontato un ulteriore lavoro legislativo. Le nuove Costituzioni, oltre a recepire i molti passi compiuti negli ultimi quaranta anni dal francescanesimo e dalla teologia della vita consacrata, si caratterizzano per avere integrato alcune novità giuridiche e amministrative. Per questo era necessario discutere e approvare una revisione degli Statuti generali. Per esempio, ora, accanto alle procedure per l’erezione delle Custodie e Province, trovano posto anche indicazioni chiare per l’unificazione o soppressione di giurisdizioni in fase di diminuzione. Inoltre sono state integrate le indicazioni dei Motu proprio di Papa Francesco e dei documenti della Santa Sede, per affrontare problematiche inerenti a eventuali abusi e inadempienze dei superiori ai diversi livelli, come anche per meglio definire la solidarietà e la trasparenza economica.
La nuova legislazione sottolinea il dialogo tra le differenti culture e provenienze, che in modo sempre più vario sono presenti nell’Ordine. Questa attenzione risponde al profondo mutamento demografico, sperimentato soprattutto negli ultimi cinquanta anni, passando da una presenza sostanzialmente concentrata in Europa (soprattutto in Italia e Polonia) e Nord America a una distribuzione sempre più equilibrata nei quattro continenti (con una piccola ma tenace presenza in Australia).
I cambiamenti in atto sono stati affrontati dal Capitolo anche con decisioni relative a territori precisi: con grande gioia sono state erette due nuove Province per il Kenya e l’Indonesia; inoltre, alla luce dell’esperienza già fatta in Italia e negli Usa, è stata approvata una mozione anche per avviare il processo di unificazione di alcune giurisdizioni del sud della Penisola. Un ulteriore segnale dell’evoluzione in atto viene dalla mozione, proposta da alcuni capitolari, di studiare l’attuale struttura di Conferenze/Federazioni in vista di un possibile ridisegno.
Segni di vita,
impegno nella missione
Oltre a questi temi, le 17 mozioni approvate toccano varie sfere della vita e dell’organizzazione dell’Ordine. Alcune sono relative all’economia e solidarietà fraterna, alla revisione delle modalità di celebrazione dei Capitoli provinciali e del Capitolo generale stesso e dei Direttori generali per gli studi e la formazione (Discepolato francescano), allo Statuto speciale della Custodia di Assisi.
Tuttavia le tematiche che hanno occupato maggiormente la discussione e hanno attratto i maggiori contributi dei capitolari sono relative al carisma e alla missione.
«Riconoscendo l’emergere di nuove fraternità locali ed esperienze» attente ad «una vita di preghiera più profonda, di fraternità più autentica e di evangelizzazione audace […], il Capitolo generale guarda con speranza al futuro del nostro Ordine» e incoraggia i Capitoli e i superiori «a discernere seriamente e sostenere le ispirazioni nate nel cuore dei frati per intraprendere nuove iniziative di vita e di missione, mosse dal desiderio di vivere il Vangelo nella pratica coraggiosa della Regola e delle Costituzioni».
Dal cuore del carisma lo sguardo si allarga poi ad alcuni aspetti specifici, per meglio incarnarlo nel corso del prossimo sessennio: la collaborazione e corresponsabilità con i laici; la conversione ecologica alla luce della Laudato si’; un uso dei nuovi media espressivo della vita fraterna; l’attenzione per «la pastorale giovanile e la promozione e il discernimento vocazionale».
Il dibattito sull’impegno missionario è sfociato in un’articolata mozione: tenendo conto della varietà di presenze e sensibilità, affianca lo slancio “ad gentes” alla conversione della pastorale ordinaria in una rinnovata evangelizzazione. Diverse sono le attenzioni che dovranno essere messe in campo: collaborazione e gemellaggi tra Province per il consolidamento delle missioni; sperimentazione di nuovi modelli di missione, anche con il coinvolgimento di laici; la ristrutturazione del Segretariato generale per l’animazione missionaria per un crescente supporto alle giurisdizioni locali. In questa direzione uno dei primi atti del nuovo Ministro e Definitorio generale è stata la nomina del nuovo responsabile del Segretariato nella persona di fr. Dariusz Mazurek, missionario polacco in Perù come il suo predecessore, fr. Jarosław Wysoczański, compagno dei beati martiri di Pariacoto.
fr. Francesco Ravaioli OFMConv
delegato al Capitolo generale
Provincia di Sant’Antonio