Gellini Anna Maria
La convivenza indispensabile - Ferrarotti Lettera di un vescovo a don Milani - Castellucci Sulla religione - Brague
2019/6, p. 47

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Testimoni
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Franco Ferrarotti La convivenza indispensabile EDB, Bologna 2019
Solo attraverso l'incontro fra culture e religioni differenti sarà possibile trovare una via d'uscita dalla crisi odierna di un mondo frammentato, nessuna cultura o religione può considerarsi sovranamente autosufficiente e nessuna gerarchia fra di esse appare sostenibile. Solo la convivenza mediante l'elaborazione del concetto e della pratica di «co-tradizioni culturali» sembra aprire un varco tra le contraddizioni che oggi pesano sulla vita quotidiana dell'umanità. L'Occidente deve provare qui la virtù del suo acume analitico: l'islam non è un tutto granitico, coeso, come non lo è il cristianesimo. Soprattutto oggi, in un mondo di migranti e di comunicazioni di massa, occorre non cedere agli stereotipi, ai pregiudizi, alle indebite generalizzazioni. È necessario imparare ad essere abitanti del villaggio e nello stesso tempo cittadini del mondo.
Erio Castellucci Lettera di un vescovo a don Milani EDB, 2019
Arcivescovo di Modena-Nonantola, docente di Teologia sistematica alla Facoltà teologica dell'Emilia Romagna dal 1989 al 2010, parroco a Forlì dal 2009 al 2015, Castellucci è dal 2018 presidente della Commissione episcopale della CEI per la dottrina della fede, la catechesi e l'annuncio. Nel suo libro si mette in dialogo con don Lorenzo Milani, nel cinquantesimo della sua morte. Non è stato un dialogo facile: don Lorenzo non era tenero verso i vescovi. Era un «obbediente scomodo»; l'obbedienza cioè non era per lui rassegnazione o accettazione passiva; era libertà di parola, correzione filiale, dissenso leale e aperto, nella caparbia volontà di rimanere dentro la Chiesa e vedersi riconoscere dai superiori. Nient'altro ha fatto soffrire don Milani quanto l'indifferenza, il sospetto e l'ostilità che percepiva dalla Curia fiorentina e in parte anche dal vescovo.
Rémi Brague Sulla religione EDB, Bologna 2019
Professore di Filosofia medievale e araba all'Università Paris 1 Panthéon-Sorbonne e docente in varie università a livello internazionale, l’A. presenta un’ampia considerazione sull’attualità della religione in relazione alle complesse situazioni mondiali. Trent'anni fa si discuteva di politica quando si voleva rendere serio un dibattito, ma per ridere si parlava di religione. La situazione oggi si è rovesciata: nel migliore dei casi la politica suscita un'impietosa alzata di spalle, ma sulla religione non si ride più. L'inquietudine si insinua negli animi di fronte ad alcune sue forme estreme e alla violenza che talvolta ne deriva. Brague evita la psicologia e la sociologia del fenomeno religioso per riflettere su ciò che la religione dice di Dio e su come possa preservare o minacciare la libertà morale e la integrità fisica dell’uomo d’oggi.